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Forte Malatesta Ascoli Piceno Itinerari nelle province di Fermo e Ascoli Piceno
Itinerari attraverso le due province più a sud delle Marche: spiagge, borghi antichi e verdeggianti colline.
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Itinerario 10 - Provincia di Fermo

L’itinerario si sviluppa nella vasta e ricca area del fermano. Porto San Giorgio, anticamente posta a guardia del litorale infestato dai pirati turchi, sviluppò le funzioni di porto diventando un attivo e fiorente centro peschereccio. Oggi è un’importante località balneare (con un porto turistico di oltre 1000 posti barca) costituita da un nucleo medievale con la Rocca e dall’abitato moderno con viali alberati, giardini rigogliosi e una notevole attrezzatura ricettiva. Si prosegue per Fermo, Palazzo dei PrioriFermo, capoluogo della neonata provincia, considerata il salotto monumentale delle Marche ed uno dei centri più fiorenti della regione. Da non perdere le antiche cisterne romane; il vasto e panoramico Piazzale del Girfalco sul cui fondo si staglia il Duomo; la splendida Piazza del Popolo fiancheggiata da portici; il Teatro dell’Aquila; il cinquecentesco Palazzo dei Priori, le cui sale interne ospitano la Pinacoteca Civica che vanta importanti dipinti e una preziosa tela di Rubens; il Palazzo degli Studi con una ricca Biblioteca; la Chiesa di S. Agostino; il ciclo di affreschi gotico cortesi dell’annesso Oratorio di S. Monica e i numerosi musei che testimoniano ancora oggi lo straordinario tessuto storico culturale della città. Nella settecentesca Villa Vitali sono allestiti il Museo di Scienze Naturali e il Museo Polare Etnografico.

Ogni anno, il 15 agosto, si disputa il Palio dell’Assunta, fastosa rievocazione cavalleresca con lo storico Corteo della Cavalcata. Una breve deviazione permette di scoprire le bellezze di Sant’ Elpidio a Mare, sede di una pinacoteca con polittici di V. Crivelli e del Museo della calzatura, famosa per il centro storico di rilevante interesse, la Contesa del Secchio (2a domenica di agosto) e la manifestazione La Città Medioevo in cui per tre giorni si torna al passato con animazioni e spettacoli. Arrivati a Montegiorgio, con un impianto urbanistico caratterizzato da una insolita pianta triangolare e strette vie d’impronta medievale, vale la pena vedere la Chiesa di S. Francesco, cui è dedicato il locale centro studi, con affreschi del gotico internazionale. Passando per Monte Vidon Corrado, piccolo paese con resti di antiche fortificazioni e patria del pittore Osvaldo Licini, si arriva in breve Montappone, con il romanico Oratorio del Sacramento e il Museo del Cappello.

Merita una sosta Massa Fermana dove si possono ammirare un polittico di Carlo Crivelli e una tavola di Vittore Crivelli nella Chiesa dei SS. Lorenzo, Silvestro e Rufino. Continuando verso sud si giunge a Falerone, nella cui piazza principale si affacciano la Loggetta dei Mercanti e la Chiesa di San Fortunato, dove è esposta una notevole opera di Vittore Crivelli. Il Falerio, vino Doc dei colli, prende il nome dal paese. Nei pressi di Piane di Falerone si può visitare il Parco Archeologico Regionale con i resti di Falerio Picenus, antica città romana della quale rimangono tracce di un acquedotto, di alcune ville e dello splendido teatro con scena e cavea, dove d’estate si svolgono interessanti rappresentazioni teatrali. La vicina Servigliano è costruita secondo le regole urbanistiche del Settecento, con piccole piazze a giardino e gruppi di case a schiera. Il sabato e la domenica dopo Ferragosto, si rievoca il Torneo Cavalleresco di Castel Clementino con costumi del XV secolo. Santa Vittoria in Matenano invece, è un centro storicamente importante per la presenza nel X secolo dei monaci di Farfa ai quali si deve la Chiesa di S. Vittoria nella parte alta della cittadina.

A Montalto delle Marche, paese in cui è vissuto Sisto V e che divenne sede vescovile nel 1586, sono da vedere l’imponente Cattedrale, con alto portico e campanile poligonale, il Palazzo Comunale sede della Pinacoteca Civica, il Museo Civico Archeologico e il Museo Diocesano di Arte Sacra. Ritornando verso la costa si consiglia di visitare Petritoli, fondata nel secolo X dai monaci di Farfa, con resti di fortificazioni medievali e un antico nucleo dalle tipiche case, e Monterubbiano, che diede i natali a Vincenzo Pagani di cui si ammirano opere nell’ottocentesca Collegiata di S. Maria dei Letterati e nel giorno di Pentecoste rievoca l’Armata di Pentecoste Sciò la Pica con la Giostra dell’anello; da visitare anche il Museo Archeologico di San Francesco. Nei pressi si trova Moresco, dalla struttura fortificata, con due antiche torri e la caratteristica piazza raccolta come un cortile. Dopo pochi km si arriva a Altidona, che conserva ancora gran parte delle mura castellane, e a Torre di Palme, piccolo e grazioso centro sulla cima di un panoramico colle, con numerosi edifici medievali, conosciuto anche per le acque delle Terme Fonti di Palme. Nella Chiesa di Sant’Agostino si ammira un polittico di Carlo Crivelli.

Itinerario 11 - Provincia di Fermo ed Ascoli Piceno

Il percorso offre suggestive immagini della verde riviera picena alternate con quelle delle dolci colline e degli antichi borghi. Da Pedaso, località turistica assai frequentata per la costa con gli scogli e la spiaggia ghiaiosa, ci si dirige verso Campofilone, che deve la sua fama agli omonimi maccheroncini (sagra ad agosto). Il centro storico conserva una pianta ellittica con molte case costruite addossate alle mura castellane e viuzze con volte a botte o crociera. Dopo pochi Km si incontra Montefiore dell’Aso che ha un bel nucleo storico e un moderno polo museale dove sono visibili un prezioso trittico di Carlo Crivelli, il Museo Adolfo De Carolis, la collezione Domenico Giancarlo Basili.

Si prosegue per Ripatransone, piccolo gioiello dal caratteristico centro storico, con scorci medievali, case dei secoli XV e XVI, e vicolo più stretto d’Italia. Ricca di reperti archeologici esposti nel Museo Civico Archeologico ed i monumenti come la Cattedrale e il Palazzo del Podestà, propone ai visitatori un’interessante Gipsoteca dedicata alle opere dello scultore ripano Uno Gera e una ricca Pinacoteca Civica, allestite nel seicentesco Palazzo Bonomi. Prima di ripartire, si consiglia di percorrere tutta la strada di circonvallazione, per godere il bel panorama. Offida, lavoro al tombolo

Si raggiunge Offida, famosa per l’antica tradizione dei pizzi al tombolo, il cui nucleo, attorniato dalle mura intatte, conserva ancora i resti della quattrocentesca Rocca. Il Palazzo Comunale possiede un’elegante loggetta e una possente torre trecentesca; il Palazzo Castellotti ospita il polo museale con Museo Archeologico, la preziosa Pinacoteca, (con dipinti di Pietro Alemanno e Simone De Magistris), il Museo del tombolo e il Museo delle Tradizioni Popolari.  Al margine dell’abitato, isolata su un panoramico dosso, si erge la maestosa Abbazia di S. Maria della Rocca, uno dei più significativi monumenti romanico-gotici della regione, nella cui cripta si può ammirare un ciclo di affreschi del Maestro di Offida. La cittadina è nota anche per la produzione di vini Doc dei Colli Piceni e per il Carnevale, che consiste in una sfrenata caccia al bue (oggi un uomo travestito, ma vero fino al 1819) che corre all’impazzata per le vie. Si continua per Acquaviva Picena, che ha conservato caratteri medievali, con mura castellane, antiche case, torri e l’imponente Rocca, portata a termine da Baccio Pontelli (sec. XV), nei cui interni è allestito il Museo delle Armi Antiche. Tra la fine di luglio e l’inizio di agosto si svolge Sponsaliari e vocazione storica del matrimonio di Forasteria e Rinaldo della potente famiglia dei Brunforte, figlio di Fidesmino, Vicario imperiale di Federico II.

Si arriva quindi a San Benedetto del Tronto, principale stazione balneare del Piceno ed una delle più belle d’Italia per l’ampia spiaggia sabbiosa, con palme, oleandri e pini marittimi che danno ombra a un lungomare che si estende per oltre 2 Km. Il nucleo più alto è antico e presenta un interessante carattere medievale nelle strette vie con la trecentesca Torre dei Gualtieri, probabile resto di una rocca. L’abitato a mare è più esteso e moderno, con viali alberati su cui si affaccia qualche edificio in stile liberty. Da non perdere il Museo Ittico “A. Capriotti” con acquari, reperti archeologici e numerosi fossili; il Museo della Pesca e della Civiltà Marinara; l’Antiquarium Truentinum, il Museo delle Anfore che raccoglie anfore fenicie, italiche e romane rinvenute in questo tratto di mare e la zona umida della Riserva Naturale Sentina.

Proseguendo lungo la costa in direzione nord si giunge a Grottammare, perla dell’Adriatico. Il borgo medievale, che racchiude importanti musei, raccolto sul ciglio di un colle, con rustiche case e piccole vie, conserva intatto il profumo degli alberi di arance, tipico della riviera picena. Ai margini della spiaggia sabbiosa, il lungomare con palme e aiuole fiorite, gli alberghi e le attrezzature turistiche hanno trasformato la cittadina in una frequentata località balneare. Nella vicina Cupra Marittima è possibile visitare il Museo Malacologico Piceno, la più importante raccolta italiana di conchiglie provenienti da tutte le parti del mondo, con oltre 700.000 esemplari. Il nucleo più moderno è disteso lungo la spiaggia, mentre quello antico, Marano, è su un colle ancora attorniato da mura, con torri innalzate nel XV secolo. Le solitarie viuzze in salita conducono alla Chiesa di S. Maria in Castello di fondazione romanica, nei cui pressi si trovano i resti della Rocca medievale. A circa 1500 m dall’abitato attuale, sorge il Parco Archeologico Regionale della città romana di Cupra Maritima con relativo Museo.

Itinerario 12 - Provincia di Fermo ed Ascoli Piceno

Quest’area conserva un notevole patrimonio storico culturale e rivela un’esemplare fusione tra l’ambiente naturale e le trasformazioni operate dall’uomo. Il caldo colore del travertino e i resti dell’antica Via Salaria, spesso inglobati in edifici medievali, caratterizzano il nucleo storico di Ascoli Piceno, il cui straordinario passato è ancor oggi testimoniato dai monumenti romani sopravvissuti (i resti del Teatro, del Ponte Augusteo ecc.) e dai numerosi edifici romanici quali chiese, antiche case e possenti torri gentilizie. Dalla celebre Piazza del Popolo (dove è possibile ammirare lo storico Caffè Meletti), raccolto ambiente rinascimentale con la severa mole del Palazzo dei Capitani e l’armonioso fianco della Chiesa di S. Francesco, si irradiano itinerari suggestivi, tra vie medievali e palazzi rinascimentali. La Quintana ad Ascoli Piceno La piazza è sede, ogni anno, di una delle più straordinarie rievocazioni storiche d’Italia, la famosa Quintana, con un corteggio in costumi quattrocenteschi di oltre 1400 figuranti. In Piazza Arringo, teatro delle pubbliche riunioni in epoca medievale, spiccano sul fondo il Duomo, nel cui interno è esposto un famoso polittico di Carlo Crivelli raffigurante la Madonna con Bambino e santi, e il Battistero, edificio ottagonale del XII secolo. Il lato lungo della piazza è definito dalla facciata del Palazzo Comunale, sede della Pinacoteca Civica, la cui ricca raccolta annovera, tra le altre, opere di Cola dell’Amatrice, Vincenzo Pagani, Pietro Alemanno, Carlo Crivelli, Tiziano, Guido Reni. Da vedere la Galleria d’Arte Contemporanea “O. Licini”, il Museo Archeologico Statale , il museo della Ceramica e il Teatro Ventidio Basso.

Percorrendo la Via Salaria, si possono visitare le località di Acquasanta Terme, rinomata per le sue acque sulfuree, e Arquata del Tronto, posta in un’incantevole posizione panoramica, con la superba Rocca medievale (sapientemente restaurata) e unico comune d’Europa compreso in due parchi nazionali. Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini infatti si estende fino a raggiungere il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga. Imboccata la strada panoramica per salire al Monte Vettore, si raggiunge Montegallo, gradevole località di villeggiatura. Poco dopo si arriva a Montemonaco che offre splendidi paesaggi e innumerevoli possibilità di passeggiate sui Monti Sibillini, in particolare sul Monte Sibilla, dalla bizzarra punta circondata da una collana di rocce rosate, che la leggenda vuole dimora della sacerdotessa di Apollo. Nei pressi si trova Foce, base privilegiata per le escursioni al Monte Vettore e al Lago di Pilato (1940 m), l’unico di origine naturale delle Marche, nelle cui acque vive il piccolo e raro chirocefalo del Marchesoni. Nelle vicinanze si può ammirare il Lago di Gerosa con l’antica Chiesa di S. Giorgio all’Isola.

Si continua per Montefortino che conserva ancora intatte atmosfere d’epoca, con le strette vie, le case di pietra e cotto, la Pinacoteca, ricca di opere, e i Musei di Palazzo Leopardi dove spicca la collezione del pittore Fortunato Duranti. Una strada che segue il corso del torrente Ambro, dopo circa 6 km, conduce al Santuario della Madonna dell’Ambro, edificato in seguito ad una miracolosa apparizione della Vergine e meta di numerosi pellegrinaggi, mentre un’altra porta alla suggestiva e aspra Gola dell’Infernaccio. Si prosegue per Amandola che ha un bel centro storico con la Chiesa di Sant’Agostino, la Chiesa di S. Francesco, il Palazzo Municipale, sede di antichi archivi, e un interessante Museo Antropogeografico. La cittadina è conosciuta per la lavorazione e il restauro del legno, l’antiquariato, la produzione di tartufi (fiera a febbraio marzo) e il Festival Internazionale del Teatro (a settembre). Da non perdere, nei dintorni, il complesso romanico dell’Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale, con affreschi dei secc. XIII-XIV, e il Lago di S. Ruffino. Superato Smerillo, tipico borgo medievale, con un bel bosco e la “Fessa” (stretta e caratteristica spaccatura della roccia), si arriva al centro fortificato di Montefalcone Appennino situato sulla sommità di un colle, inaccessibile da sud ovest per l’altezza della rupe (oltre 200 m), con interessanti resti di una Rocca medievale.

Subito dopo si giunge a Comunanza che vanta il nucleo storico con le vecchie alte case a schiera, a picco sul fiume Aso, la bella Chiesa barocca di S. Caterina d’Alessandria, la lavorazione del ferro, il tartufo nero e la suggestiva rappresentazione del Presepe vivente (26 dicembre). Merita una sosta Force, il cui borgo antico è arroccato attorno ad un impervio colle, ed è nota per la lavorazione artigianale di utensili domestici e oggetti vari in rame battuto.

Si ringrazia l'Assessorato al Turismo della Regione Marche per la gentile concessione dei testi e delle immagini tratte dall' Archivio Fotografico Regione Marche

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