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Illustratori Spagnoli. Il colore dell’ottimismo. Illustratori Spagnoli. Il colore dell’ottimismo.
Giovedì 26 febbraio si inaugura presso la Real Academia de España la mostra Illustratori Spagnoli. Il colore dell’ottimismo che espone opere di alcuni dei più noti artisti contemporanei. Fino al 5 aprile 2015, in Piazza San Pietro in Montorio, 3 Roma

Paula Bonet: Dona icebergIllustratori Spagnoli. Il colore dell’ottimismo vuole far conoscere una generazione di giovani artisti, le cui opere sono visibili normalmente su quotidiani e riviste nazionali e internazionali come l'International Herald Tribune, Sunday Times, Wall Street Journal, El País, ABC, Wallpaper, The Newyorker, Sport Illustrated, Harper’s Bazaar, Rolling Stone e Playboy; e richieste anche da marchi quali Zara, Kling, Uniqlo, Onitsuka Tiger, Nike o Pull&Bear.

Gli artisti della mostra publicano, inoltre, con alcune delle migliori case editrici e le loro opere si possono ammirare nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo. Una generazione di illustratori che, a differenza dei loro predecessori, gode della diffusione delle loro creazioni anche grazie a internet.

La forte tradizione dell’illustrazione in Spagna è parte della storia dell’arte come una realtà che diventa una potente industria che va al di là dell’arte per lasciare spazio al settore dell’editoria. Negli anni Ottanta e Novanta prende piede l’illustrazione in Spagna con firme come quelle di Mariscal e Jordi Labanda. Da allora, e fino ad oggi, gli artisti spagnoli sono diventati un importante riferimento in materia di illustrazione in tutto il mondo.

Per la loro creatività, il loro controllo nell'uso del colore, la positività dei loro messaggi, la perfezione del tratto, l'esplosione dei sentimenti attraverso la carta e la versatilità, gli illustratori spagnoli sono in parte responsabili della crescita e dell'esplosione universale che vive il disegno come industria e come forza creativa dell'arte contemporanea. Uno dei dati più rilevanti è quello dell’industria dei libri per bambini che nel corso del 2010 ha prodotto 20 milioni di euro in esportazioni in Spagna.

Mario Suárez (Madrid, 1978), curatore, cultural manager e giornalista specializzato in arte e tendenze, è stato responsabile della produzione e del coordinamento del settore Arte nelle ultime due edizioni di MULAFEST, Festival di Tendenze Urbane di Madrid (IFEMA – Fiera di Madrid) e socio fondatore di Gunter Gallery. È autore di libri pubblicati con Lunwerg: Ilustradores Españoles, Cocina Indie, Los nombres esenciales del arte urbano y del graffiti español e Cocina Pop. Suárez è stato direttore del settore life style per il Gruppo Editoriale Prisa Magazines (Rolling Stone, Dominical...), redattore di ON Madrid (El País), membro fondatore e capo redattore del free press ADN (Planeta) e della rivista ZERO. Collabora con le riviste GQ, Traveler Conde Nast e El Viajero (El País).

INFORMAZIONI

Titolo mostra: Ilustratori Spagnoli. Il colore dell’ottimismo

Artisti: Ricardo Cavolo, Carla Fuentes, Aitor Saraiba, Iván Solbes, Gabriel Moreno, Javier Jubera, Conrad Roset, Paula Bonet, Eva Solano, César Fernández Arias, Paco Roca, Marta Altés, Robert Tirado, María Pascual, Sean Mackaoui, Violeta Lópiz, Óscar del Amo, Silvia Prada, Santiago Morilla, Luis Úrculo, Óscar Giménez, Noemí Villamuza, Sonia Pulido, Merino, Mikel Casal, Iban Berrenetxea, Raúl Allen e María Simavilla.

Curatore: Mario Suárez

Date: 26 febbraio – 5 aprile 2015

Sede: Real Academia de España

Indirizzo: Piazza San Pietro in Montorio, 3. Roma

Orari: da lunedì a venerdì 10.00 - 13.00 / 16.00 - 20.00 sabato, 10.00 -13.00 | domenica chiuso

Ingresso: libero

REAL ACADEMIA DE ESPAÑA

La Real Academia De España en Roma fu fondata nel 1873, durante il governo della prima repubblica spagnola. Come si legge nel decreto costitutivo, la nuova istituzione nasce per “promuovere il talento nazionale” offrendo “ai nostri artisti un campo di studio e un luogo di incontro ed esercizio nella città che sarà in eterno la metropoli dell’arte, Roma”.

Nel corso dei secoli Roma era diventata meta tradizionale di numerosi artisti spagnoli che ambivano a perfezionare la propria formazione attingendo direttamente alle fonti dell’antichità classica. In risposta a questo fenomeno, nel 1746 l’Accademia di San Fernando istituzionalizzò l’invio a Roma di giovani pittori, scultori e architetti, i cosiddetti “praticanti del re”, che dal 1763 si avvalsero della figura di un direttore, primo tra tutti il pittore Francisco Preciado de la Vega.

Il prestigio raggiunto dai pensionati artistici, così come la crescente influenza della comunità artistica spagnola a Roma, fecero maturare l’esigenza di fondare un’istituzione con una sede permanente. Dopo alcuni tentativi falliti, la nascita del Regno d’Italia, la proclamazione della prima Repubblica spagnola e l’impegno personale di Emilio Castelar, (importante intellettuale e politico repubblicano) gettarono, in fine, le basi storiche favorevoli alla nascita di quella che allora venne chiamata Accademia Spagnola di Belle Arti a Roma.

La monarchia borbonica, restaurata in Spagna, mantenne un sostegno deciso all’istituzione e nel 1876 raggiunse un accordo con il governo italiano che prevedeva la transazione allo Stato Spagnolo della chiesa, del convento e delle parti annesse a San Pietro in Montorio, con lo scopo di installare un’Accademia di Belle Arti. Una volta conclusi i lavori di ristrutturazione dell’edificio, la sede definitiva dell’Accademia Spagnola fu inaugurata ufficialmente nel gennaio del 1881, durante il regno di Alfonso XII e venne diretta dal pittore José Casado del Alisal. Dalla fondazione fino alla metà del XX secolo, l’Accademia ha avuto come obiettivo principale la formazione dei suoi praticanti pittori, scultori, architetti, incisori e musicisti. Questi giovani artisti, che ottenevano il pensionato dopo aver superato difficili prove di ammissione, dovevano trascorrere a Roma tre o quattro anni (a seconda del periodo storico o della specialità di ognuno) e avevano la possibilità di realizzare dei viaggi in altri paesi e città per migliorare la propria formazione. Alla fine di ogni anno i praticanti dovevano consegnare una serie di lavori obbligatori e presentare al pubblico romano il frutto delle loro fatiche esponendo le proprie opere o, nel caso dei musicisti, organizzando concerti.

Dopo una forzata parentesi imposta dal succedersi della Guerra Civile spagnola e della Seconda Guerra Mondiale, nel 1947 l’Accademia iniziò un importante processo di ricostruzione dell’edificio, di modernizzazione delle funzioni dell’istituzione e del carattere delle sue borse di studio. A partire dagli anni cinquanta la durata delle borse è stata ridotta ma il numero dei borsisti beneficiari è notevolmente aumentato, così come quello delle specialità presenti.

Alle cinque discipline tradizionali se ne sono aggiunte altre di carattere umanistico come letteratura, teoria e storia dell’arte, estetica, storia e archeologia, museologia ma anche restauro, arti sceniche, cinematografia, fotografia e discipline affini.

Attualmente la Real Academia de España a Roma mantiene, come scritto nel Regolamento, l’obiettivo principale della formazione artistica e umanistica di creatori, restauratori e ricercatori, con il fine ultimo di ottenere una maggiore presenza culturale spagnola in Italia e di migliorare la comprensione delle culture di entrambi i paesi. Dal 2001 la Real Academia ha inoltre aperto le porte a artisti e studiosi dei paesi latinoamericani, facendo così da ponte tra i due continenti e rafforzando i legami culturali tra l’Europa e l’America Latina.

BIOGRAFIE ARTISTI

AITOR SARAIBA

Talavera de la Reina, Toledo, 1983 www.aitorsaraiba.com

È una delle giovani promesse del mondo dell’arte spagnola a livello internazionale. Oltre ai suoi lavori con la ceramica, la fotografia, la perfomance e i tessuti, il suo lavoro come illustratore è forse il più conosciuto. Ha un mondo allegorico unico, a volte pungente per lo spettatore, e di spirito tremendista. Il suo racconto grafico “El hijo del legionario” (Ediciones de Ponent, 2011) è un riassunto della sua prolifica carriera che gli ha portato ad esporre in gallerie come Mad is Mad, Mutt, Galería Fúcares, La Fresh Gallery e la Gunter Gallery. Ha partecipato, inoltre, in diversi progetti artistici per il Museo Thyssen‐Bornemisza di Madrid e il MUSAC (Museo d’Arte Contemporanea di Castilla y León) di León.

CÉSAR FERNÁNDEZ ARIAS

Caracas, Venezuela, 1952 www.cesarfernandezarias.com

Artista globale, lavora nel mondo del disegno, la scultura e il cartone in movimento. Fernández ha trascorso la sua carriera di illustratore a Madrid. Collaboratore abituale di El País Semanal, nel 2000 ha ricevuto il Premio Nazionale di Illustrazione 100 greguerías Ilustradas di Ramón Gómez de la Serna (Media Vaca). Il suo stile, nelle sue parole, è "vicino alle avanguardie storiche, al costruttivismo...", ben rappresenta l'ironia dell'illustrazione spagnola. Di solito lavora a matita, inchiostro o pennarello con linee definite e semplici vicine al primitivismo.

CONRAD ROSET

Terrassa, 1984 www.conradroset.com

Si è formato nella Escola Joso e nella Facoltà di Belle Arti di Barcellona. Grazie alla diffusione delle sue illustrazioni in internet ha iniziato a lavorare per il famoso marchio spagnolo di moda Zara dove, come lui stesso afferma, ha imparato la professione, la disciplina e lo studio degli stili degli illustratori di riferimento. Come freelance lavora per diversi marchi, agenzie pubblicitarie ed editori. Ha esposto le sue opere in gallerie e musei come il MOCA (Virginia), SopkeArt (San Francisco), London Milles (Londra), Tipos Infames (Madrid), Artevistas e Miscelanea (Barcellona). Inoltre, collabora come professore di illustrazione nella scuola di design BAU.

 

EVA SOLANO

Santa Cruz de Tenerife, 1974 www.evasolanostudio.com

Il suo stile è riconoscibile nell’ambiente artistico underground e in quello vicino alla moda e al life style. Pubblica su periodici come Pasajes Design, Popshot Magazine, Lamono, El País e Calle 20, ha lavorato per marchi come Onitsuka Tiger e Casa Decor. Con un tratto indefinito e austero, afferma che per disegnare parte sempre dal disegno a mano, con matite, pennarelli o acquerelli. Il suo immaginario, psicologicamente complesso, lascia il colore in secondo piano per accompagnare i suoi esseri animati là dove il mondo animale e quello umano hanno una frontiera diffusa.

GABRIEL MORENO

Baena, Córdoba, 1973 www.gabrielmoreno.com

Illustratore tra i più noti a livello internazionale. I suoi lavori sono pubblicati su alcune delle più prestigiose testate fra cui: Wall Street Journal, Sunday Times, Los Angeles Times Magazine, Esquire, GQ, El País Semanal. Definisce il suo stile come la forza della linea, l’espressività e la sensualità, con un aggiornamento delle tecniche tradizionali, il nero come elemento principale e un trattamento del colore contundente, ma semplice. Le sue opere sono sinuose, con esseri che si intrecciano come se fossero elementi della natura, con un erotismo latente e dal tratto definito e straordinariamente bello.

IBAN BARRENETXEA

Elgoibar, Guipúzcoa, 1973 ibanbarrenetxeablogspot.com

Dal 2010 lavora come illustratore e ha all'attivo diverse pubblicazioni. Nel 2011 ha ricevuto il premio “Euskadi” per l'illustrazione di un'opera e nel 2010 la “Placa de la Bienal de la Ilustración” per opere a Bratislava. Dice che il suo stile è "elegante", ma la verità è che crea situazioni e atmosfere di forma magistrale. Le sue scene raccontano sempre quello che lo spettatore si aspetta di trovare, e questo è bene, soprattutto quando le aspettative sono soddisfatte e vedono un lavoro di matita maiuscolo quasi pittorico e talvolta onirico. Le storie, illustrate da Barrenetxea, sono più belle.

 

IVÁN SOLBES

Madrid, 1974 www.ivansolbes.com

I lavori per il marchio di tabacco Nobel, con cui collabora dal 2002, hanno reso il suo stile riconoscibile al grande pubblico. Illustratore abituale per diverse agenzie pubblicitarie, ha pubblicato in riviste e giornali nazionali e internazionali come El País, Wallpaper, El Semanal, Público. Il suo stile è metaforico e visuale, romantico‐pop, con una visione onirica della vita urbana, del quotidiano e con cenni di humor e di memorie d’infanzia. Sempre più vicino al mondo della pittura, il suo nome appartiene ad una generazione di illustratori che ha dato al campo pubblicitario una componente artistica indispensabile.

JAVIER JUBERA GARCÍA

Logroño, 1982 javierjubera.blogspot.com

Nonostante la sua giovane età, ha esposto in numerose gallerie d’arte e spazi espositivi. Più che un illustratore che pubblica libri, è un artista che lavora con minuziosità le sue opere, indipendentemente dalla loro dimensione. Il suo stile, secondo le sue parole, è “puro e vero con una pianificazione studiata per ogni progetto, dove la composizione e la linea sono l’asse centrale; la pulizia dei lineamenti delicati e sensibili è il frutto della mia personalità e di una profonda umiltà”. Diretta e schietta definizione per un creatore che lavora con diverse tecniche (acquatinta, litografie, acquaforte, con il digitale, con la matita...) e che raffigura un mondo allegorico preziosissimo, con una psicologia estrema e, a volte, terribilmente dura per il pubblico.

 

CARLA FUENTES

Valencia, 1986 www.littleisdrawing.com

Artista che acquisisce forza in base ad un proprio stile attuale, vicino alla pittura, con rinvii a Egon Schiele. I suoi complessi ritratti sono pieni di personalità, sguardi intimidatori e solitudine umana. Ha pubblicato in riviste come Vanidad, Nylon, Art Rocher e Nero. Lavora con inchiostro, colore, gouache e graffito. Ha progettato l’immagine del gruppo Polock e il merchandising per musicisti come Russian Red e il gruppo musicale La Habitación Roja. Ha ideato stampe per marchi di moda come Pull and Bear e Women’s Secret, seguendo sempre uno stile austero, quasi infantile e straordinariamente bello.

LUIS ÚRCULO

Madrid, 1978 www.luisurculo.com

Il suo nome è un intero stabilimento d’arte e illustrazione con una forte presenza internazionale. Luis Úrculo è un creatore globale che trascende il lavoro illustrativo. Definisce il suo stile come "atlante antropologico". Ha pubblicato per il quotidiano El País, le riviste El Duende, NewsPapers, Rolling Stone, Mas Context ed ha esposto a Lisbona, a Malaga, in Texas, a San Francisco e Madrid, oltre che in mostre internazionali come la XI Biennale di Venezia e ArtBasel (Svizzera). Aziende come Zara, Davidelfin, Absolut, Philippe Starck e Renault hanno chiesto la sua collaborazione. Strettamente legato al design industriale e all’architettura, il suo stile è unico, personale, allegorico, di tratto leggero e con una discreta presenza del colore.

MARÍA PASCUAL DE LA TORRE

Madrid, 1973 www.pluviam.com

È una delle giovani e grandi illustratrici spagnole. Il suo stile, complesso e variegato si esprieme con tecniche che spaziano dal collage ai fili, dagli acquarelli ai cartoni. Ha pubblicato in riviste come AR, Nosotras, El Duende e Mía. È condirettore dello studio Pluviam per il quale si occupa di identità corporativacon oltre che di illustrazione e animazione. È un’artigiana, una sublime creatrice di mondi allegorici quasi infiniti. Ha pubblicato con Siruela, Thule Ediciones e Edimat Libros.

MARÍA SIMAVILLA

Salamanca, 1983 www.laninapolilla.es

Influenzata dall’illustrazione e dall’animazione degli anni cinquanta e sessanta, María Simavilla è una giovane creatrice che ha pubblicato per importanti case editrici spagnole quali Edelvives e Anaya, nonostante lavori solo dal 2010. Il suo stile è pieno di humor e fantasia legati all’infanzia e alla gioventù. Il colore è la parte più forte del suo lavoro. Lavora sempre con il digitale, per plasmare motivi semplici, positivi e animati. Forse perché si fa chiamare “La bambina falena” le sue illustrazioni sono piene di esseri sfuggenti, di una felicità estrema, ingenui e ottimisti.

MARTA ALTÉS

Barcellona, 1982 www.martaltes.com

Marta Altés ha uno squisito percorso professionale in linea con lo stile delle sue illustrazioni. Il suo stile infantile, ingenuo, ha comunque sempre un occhio attento per il lettore adulto. Ogni gesto dei suoi personaggi, bambini e animali è infatti disegnato con cura e fantasia. "Sto ancora imparando, quindi sto ancora sviluppando il mio stile, ora dico che è una cosa semplice, fresco e facile", dice con discrezione. È solo dal 2011 che Altés si dedica professionalmente all'illustrazione, ma ha già pubblicato diversi libri nel Regno Unito e in Spagna. Il suo libro No! (Child’s Play) ha vinto importanti premi internazionali quali il Read It Again! e Nottingham Children’s Book Award, entrambi nel Regno Unito. Lavora con l’acquerello, serigrafie, matite colorate e photoshop.

MERINO

Barcellona, 1962 www.estudiomerino.com

Ha lavorato per importanti testate internazionali. Le sue illustrazioni sono state pubblicate sul Los Angeles Times Magazine, The Washington Magazine, The New York Times, The New Yorker, Sunday Telegraph, Harper’s Bazaar USA, Madame Figaro Japan, La Vanguardia, GQ (U.K), Elle (Germania e U.K). Per José Luis Merino, uno degli illustratori più rilevanti nel settore dell'editoria internazionale, la lista è infinita. Designer di media e pubblicazioni, ha ricevuto riconoscimenti dalla AOI, American Illustration, The Art Directors Club of Europe e il premio “Junceda” di illustrazione, tra gli altri. Il suo stile è positivo, colorato, con personaggi che vivono e sorridono, dove l'eleganza delle forme e delle proporzioni è delimitata da una composizione sempre ordinata, simbolica e realistica.

 

MIKEL CASAL

San Sebastián, 1965 www.mikelcasal.com

Casal ha pubblicato in quotidiani spagnoli quali El Correo, il supplemento culturale di ABC, Publico, Vanity Fair, Clarín, Qué leer, El Comercio di Lima, nonché per case editrici come SM, Actar, Macmillan, Anaya e Blur Edizioni. Nel 2006 tre dei suoi lavori per la stampa sono stati selezionati per il catalogo del World Press Cartoon e nel 2010 ha partecipato nel libro The exquisite book (Chronicle Books), insieme ad un centinaio di altri artisti provenienti da tutto il mondo. Nel 2011 ha ricevuto la medaglia d'argento dell’illustrazione dalla Society for News Design e per il cinema ha disegnato i personaggi de La isla del cangrejo, vincitore del Goya nel 2001. Nelle sue opere si può vedere un gusto per il quotidiano, l’aneddoto e l’ironia portati sulla carta attraverso l’illustrazione, utilizzando il collage e il disegno puro come tecniche e dove il colore occupa il primo piano nel mondo dei suoi personaggi.

NOEMÍ VILLAMUZA

Palencia, 1971 www.pencil-ilustradores.com

È un’illustratrice che con il suo primo lavoro, il racconto Oscar y el León de Correos (ed. Anaya, 1998) ha vinto il Premio Nacional de Literatura Infantil (1999). Il disegno accompagna la sua vita sin da piccola. Il suo stile pittorico è semplice, discreto, naturale. Le curve dei suoi personaggi, olte a confontarsi con il bianco e il nero, che solitamente adopera, creano ironici mondi e sottomondi: tante dimensioni in una sola. Ha pubblicato più di 30 libri di letteratura per bambini e ragazzi. Alterna il lavoro di illustratrice con l’insegnamento. Nel 2002 ha ricevuto il suo secondo “Premio Nacional de Ilustración” per il libro De verdad que no podía (ed. Kókinos, 2001) e, nel 2007, il “Premio Junceda al Mejor Libro Ilustrado” per adulti con El festín de Babette (Nordica Libros).

 

ÓSCAR DEL AMO

Valladolid, 1974 www.oscardelamo.com

Prendendo spunto da una complessa e dettagliata elaborazione, le illustrazioni di Óscar del Amo sfiorano l’onirico per trasformarsi in fantasia e, a volte, in surrealismo. Influenzato dal fumetto e dell’animazione, utilizza tecniche diverse raggiungendo un risultato brillante. Ha realizzato illustrazioni per numerosi editori, agenzie di pubblicità e mass media. La sua abilità nell’uso del colore, le texture quasi fotografiche e gli ambienti perfetti, coinvolgenti ed equilibrati, sono il suo punto di riferimento più notevole.

 

ÓSCAR GIMÉNEZ

Barcelona, 1969 www.oscargimenez.com

Fortemente influenzato dalla musica, definisce il suo stile "Contem-pop-ranea". Ha pubblicato su riviste come Rolling Stone, Insight Magazine e Playboy. Collabora con Universal Music, Telecinco e Heineker Music Selector. È un creatore dominato dal colore. La matita e la graphic tablet sono il suo mezzo per cogliere la psicologia dei personaggio che disegna. La sua è un'illustrazione neo-popart, fresca, dinamica, appartenente ad una generazione che vive fino l’ultimo la sua vita e indissolubilemente legata al mondo musicale.

 

PACO ROCA

Valencia, 1969 www.pacoroca.com

È uno degli illustratori più mediatici e richiesti degli ultimi anni, soprattutto dopo aver vinto nel 2012 il “Premio Goya” (i David di Donatello spagnoli) per la migliore sceneggiatura non originale e per l’adattamento del suo racconto grafico Arrugas (già vincitore nella categoria Miglior Film di Animazione). Paco Roca ha pubblicato in diverse riviste e giornali quali Babelia, El País Semanal, Rockdelux, Las Provincias, S Moda, Cinemanía e Efe Eme, conciliando così il suo lavoro di successo nel campo del fumetto con l’illustrazione. Inizia la sua carriera pubblicando per la rivista El Víbora e, da allora, è stato un’artista molto prolifico: nel 2008 riceve il “Premio Nazionale di Fumetto” (Spagna), ed è stato premiato in varie occasioni in Italia e in Giappone. Definisce il suo stile “in linea con la ligne claire franco-belga”. Lavora sempre con lo inchiostro, i pennarelli ed il colore digitale.

 

PAULA BONET

Villa-real, Castellón, 1980 www.paulabonet.com

È il più grande e recente fenomeno dell’illustrazione in Spagna. Dopo aver studiato Belle Arti all’Università Politecnica di Valencia inizia il suo percorso utilizzando la pittura e la pittura a olio, per poi passare all'illustrazione con acquerelli e graffiti. Il suo lavoro è stato pubblicato in riviste e giornali quali Diari Ara, El País, Revista Kireei, Revista Calle 20, Ling, ESCAC, RACC e Caràcters, tra le altre. Inoltre, ha collaborato con marchi quali Nike, Medici senza frontiere e Absolut Vodka. Ha realizzato le illustrazioni e la scenografia del musical “T’estimo, ets perfecte, ja et canviaré” regia di Elisenda Roca, il manifesto dell’opera teatrale “La Carnisseria” di Marta Solé, la tipografia per l’immagine di “Animals de Companyia” di Estel Solé, le illustrazioni per il musicista inglese Jacko Hooper, per i francesi Baden Baden, per i catalani Inspira e per la cantante Christina Rosenvinge. Nel 2014 pubblica il suo primo racconto grafico “Qué hacer cuando en la pantalla aparece THE END” (Cosa fare quando sullo schemo compare THE END) per la casa editrice Lunwerg, che raccoglie 40 racconti le cui protagoniste sono donne riflessive, sensuali e con pensiero critico.

 

RAÚL ALLEN

Valladolid, 1979 www.raulallen.com

Sin da giovane ha ricevuto dei riconoscimenti da parte di istituzioni quali la Fondazione Mapfre, The Art Institute of Boston, la Società di Illustratori di Los Angeles, la Società di Illustratori di New York… È un illustratore che prende ispirazione dal fumetto futurista, il disegno classico e un pizzico di psicologia. “Vedo il mondo come milioni di linee e silhouettes che definiscono personaggi e situazioni; mi appassiona la tradizione classica del disegno e la pittura, mescolata con il linguaggio del fumetto e la sperimentazione con nuove tecnologie”, così afferma. Ha collaborato con Playboy, Washington Post, Wall Street Journal, BusinessWeek, Rolling Stone, GQ, Maxim, Foreign Policy, El Duende, Madriz, Quo, Público e con le case editrici Edebé, Oxford, Teide, Anaya, Random House, SM, El Barco de Vapor e Pearson Education, tra le altre.

 

RICARDO CAVOLO

Salamanca, 1982 www.ricardocavolo.com

Il suo percorso professionale è cambiato quando il Cirque du Soleil lo ha scelto per reinterpretare il manifesto di uno dei suoi spettacoli. Ricardo Cavolo è uno degli illustratori più conosciuti della cultura underground europea. I suoi esseri di circo tatuati sono apparsi su riviste come Rolling Stone o Yorokobu, e ha pubblicato libri per case editrici spagnole quali Lunwerg, SM, Periférica, l’italiana Limina e la statunitense Two Dollar Radio. Ha esposto in diverse gallerie d’arte di Madrid, Montreal e Mexico DF e collaborato nella realizzazione di copertine di dischi e manifesti per case discografiche come Gran Derby Records e Boa Music. Il suo stile è unico, va dal tribale al mondo del tatuaggio, tra il realismo magico e il naif, prendendo il colore come base e fonte per la narrazione.

 

ROBERT TIRADO

Caracas, Venezuela, 1977 www.roberttiradoart.com

Venezuelano di nascita e di nazionalità spagnola, è un illustratore e artista grafico che esegue tutto il suo lavoro da Madrid. Prende ispirazione dalla bellezza femminile, dalla moda e dalla fotografia per creare le sue illustrazioni, mescolando tecniche digitali e manuali. La geometria, l’arte e la musica sono anche abituali nelle sue opere. Ha pubblicato in diverse riviste come Sports Illustrated, Harper’s Bazaar, Glamour, Bond e Playboy.

 

SANTIAGO MORILLA

Madrid, 1973 www.santiagomorilla.com

È uno dei giovani artisti spagnoli con più slancio internazionale per il suo lavoro molto prolifico e interessante nel campo dell’illustrazione. Ha pubblicato in diversi giornali e riviste quali International Herald Tribune per case editrici quali Sins Entido e Blur e case discografiche quali Pias e Siesta; ha collaborato inoltre con agenzie pubblicitarie quali Ogilvy e La Tratienda Comunicación. È stato uno dei primi giovani illustratori che il Museo ABC de Ilustración (Madrid) ha invitato a partecipare con una mostra individuale. Ha inoltre realizzato esposizioni in paesi quali l’Italia e la Corea. Il suo lavoro è stato raccolto in due occasioni (2007 e 2010) nel libro illustrativo internazionale “Lürzer’2 200 Best Illustrators Woldwide”. La chioma dei capelli ed i fili presenti nei suoi lavori sono il suo segno distintivo più caratteristico, che attraverso un tratto definito immerge lo spettatore in uno stato di angoscia umoristica di una certa tradizione surrealista.

 

SEAN MACKAOUI

Lausana, Svizzera, 1969 www.mackaoui.com

Il suo stile è illustrativo e la sua tecnica è l’immaginazione. Si dedica dal 1995 all’illustrazione professionale. Spagnolo di adozione, ha la Spagna come sede operativa. Ha pubblicato su diversi quotidiani e periodici, tra cui El Mundo, Courriere International, The Sunday Times Magazine, Esquire, GQ, Rolling Stone, Cinemanía, Marie Claire, Financial Times, International Herald Tribune, El País... Anche se è nel campo della pubblicità e dei manifesti che ha sviluppato maggiormente il suo lavoro, dominato dal colore e dalla concettualità. Nel 2003 ha vinto il premio per la “Migliore Pubblicazione” nella categoria del Libro per l’infanzia e per ragazzi del Ministero di Cultura spagnolo, per Garra de la Guerra (“Artiglio della guerra”) di Gloria Fuertes. Lavora anche per libri d’autore ad edizione limitata e nel campo dell’arte grafica. Ha esposto le sue opere in diverse gallerie d’arte in Mexico, Madrid, Italia, Argentina e Francia.

 

SILVIA PRADA

Ponferrada, León, 1969 www.silviaprada.com

Ha iniziato creando illustrazioni per alcune delle riviste internazionali più influenti degli anni '90, spezzando così la tendenza di allora basata sul colore, sull’abuso della fotografia e sull’overdose digitale. Il suo stile classico e figurativo, realizzato sempre in graffito su carta, gli è valso un nome come importante artista plastico di radici pop, che lavora nella fotografia, nel disegno grafico, nell’art video e nella moda. Vive a New York, dove continua a lavorare, realizzando mostre in gallerie e musei di tutto il mondo.

 

SONIA PULIDO

Barcelona, 1973 soniapulido.blogspot.com

Come illustratrice e come vignettista collabora frequentemente per El País, El País Semanal e per la rivista Rockdelux. Ha lavorato per case editrici come Planeta, Treseditores, Sins Sentido e Anaya, per Kosmópolis (Centro de Cultura Contemporanea di Barcellona), per Club Cultura (FNAC) nonchè per Barcelona Magazine, Cinemanía, Ling, Calle 20, Benzina, NSLM, Woman e Delicatessen (La Santa Cultura Visual). Nel 1996 ha vinto il primo premio “Illustrazione per Giovani Creatori di Barcellona” e, da allora, il suo nome è stato vincolato a biennali ed incontri europei di giovani artisti. Nel 2002 ha vinto il primo premio “Illustrazione del Injuve” e, nel 2007, è stata nominata per il primo premio per autore rivelazione nel Salón del Cómic di Barcellona. Nel 2008 è stata selezionata per il “Young Illustrators Award” di Zurigo e per l’“American Illustration”, vincendo nel 2011 il “Premio Junceda de Ilustración”. Descrive il suo stile come un “potpurri visivo”, infantile, romantico e femminile.

 

VIOLETA LÓPIZ

Ibiza, 1980 www.violetalopiz.com

Nelle sue illustrazioni c’è solitamente humor, provocazione, simpatia, fragilità e bellezza. Ha pubblicato libri con case editrici quali Macmillan, Edelvives, Anaya, Siruela, Oxford University Press, nonchè per quotidiani come “El Mundo”. Il suo stile austero, vicino a ciò che è pittorico e surreale, l’ha fatta arrivare come finalista del CJ Picture Book Award nel 2012. I lavori di Violeta, che si dedica all’illustrazione dal 2005, sono onirici e riflettono un mondo interiore ricco di poesia e di attività sensoriali. Lavora con il colore in modo costante come risorsa indispensabile.

Illustratori Spagnoli. Il colore dell’ottimismo.
 
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