La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio della Basilicata, riprendendo l’esperienza positiva degli anni scorsi che ha dato l’opportunità ad un vasto e differenziato pubblico di conoscere e apprezzare monumenti ed aree espositive di grande interesse presenti nel territorio lucano, promuove per l’estate 2016, in collaborazione con il Centro Operativo Misto di Venosa, la 4^ edizione di “Alle pendici del Vulture”.
Anche quest’anno, in considerazione dei soddisfacenti risultati in termini di affluenza e gradimento registrati in passato e con l’intento di incrementare ulteriormente l’offerta culturale all’utenza, è prevista l’apertura straordinaria con visite guidate della SS. Trinità di Venosa e dell’annesso Museo del Territorio in alcuni giorni festivi dei mesi di luglio e agosto, secondo il seguente calendario:
24 e 31 luglio / 15 e 21 agosto 2016, ore 9.00 - 13.30 / 15.30 - 19.00
L’Abbazia benedettina della SS. Trinità di Venosa (V-XII sec.), rappresenta una delle più significative testimonianze storiche della Basilicata.
L’importante complesso monumentale comprende l’avancorpo della foresteria, la chiesa paleocristiana e quella incompiuta; all’esterno del braccio destro del transetto della chiesa incompiuta, si trova l’elemento più antico, il battistero paleocristiano.
Lo schema planimetrico basilicale della chiesa vecchia e la decorazione a mosaico del pavimento, rinvenuto nel corso dell’indagine archeologica effettuata durante l’intervento di restauro insieme ad una moneta di Tiberio II (578-582), fanno risalire l’origine dell’edificio ad un periodo databile tra la seconda metà del IV sec. e la prima metà del V.
L’impianto originario ha subito diverse trasformazioni a partire dal VII secolo, fino agli interventi di ricostruzione e ampliamento ad opera di Longobardi (X sec.) e Normanni (XI sec.). Proprio all’epoca Normanna risale il periodo di maggior importanza del complesso abbaziale; tanto che Roberto il Guiscardo nel 1069 vi fece trasferire le spoglie dei fratelli, Drogone e Guglielmo Braccio di Ferro. Successivamente vi furono sepolti anche Aberada, prima moglie di Roberto il Guiscardo, Guglielmo, fratello minore, e il Guiscardo stesso.
Alla felice stagione normanna seguì, nel XII secolo, un periodo di rinnovato splendore che consentì ai benedettini di progettare un grandioso ampliamento della chiesa vecchia dietro l’abside. Questa chiesa nuova, tuttavia, è rimasta Incompiuta e con tale nome è stata consegnata alla storia, a rappresentare uno degli esempi più notevoli del romanico maturo presente nell’Italia meridionale.
Il Museo del Territorio, allestito nella Foresteria dell’Abbazia della SS. Trinità, raccoglie materiale prezioso per lo studio e la conoscenza del territorio di Venosa. Oltre a reperti lapidei appartenenti all’antica Abbazia e ad un plastico che riproduce l’intero complesso abbaziale, espone i risultati di una lunga e articolata ricerca condotta dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Potenza.
La documentazione cartografica e documentaria raccolta ha permesso di ricostruire il territorio extraurbano di Venosa in epoca settecentesca con l’individuazione di antichi casali, mulini, iazzi, fontane e significative strutture architettoniche religiose.
Inoltre, in questo periodo, il museo ospita un compendio della mostra “Mappe della memoria. Fontane e fontanini a Venosa”.
Costo del biglietto: gratuito
Prenotazione: Facoltativa; Telefono prenotazioni: 0972 36095 - 338 9898642 - 339 5071641
Luogo: Venosa, Abbazia della SS. Trinità
Indirizzo: Via Ofantina
Città: Venosa
Provincia: PZ
Regione: Basilicata
Orario: ore 9.00 - 13.30 / 15.30 - 19.00
Telefono: 0971 489439
E-mail: antonio.rosa@beniculturali.it
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