Porte aperte a Palazzo Ancarano: percorso guidato alla scoperta degli scavi più recenti di Bologna, in particolare quelli nel tratto urbano della Via Emilia, visite guidate al laboratorio di restauro e ai reperti esposti nel Cortile d'Onore e mostra di macchine fotografiche d'epoca
In occasione delle GEP archeologi, restauratori e personale della Soprintendenza accolgono il pubblico nel prestigioso palazzo di via Belle Arti 52 che in passato ha ospitato il Collegio Ancarano, fondato all'inizio del XV secolo per dare alloggio agli studenti poveri di diritto civile e canonico, e che dall'aprile del 1925 è sede degli uffici dell'Istituto.
Gli archeologi illustreranno ai visitatori alcuni scavi recenti effettuati in area urbana -a cominciare da quelli sull'antico tracciato della Via Emilia realizzati in Via Ugo Bassi e Rizzoli in occasione del cantiere BoBo- e guideranno il pubblico in un percorso tra i manufatti conservati nel Cortile d'Onore di Palazzo Ancarano, arricchito quest'anno da nuovi reperti.
Particolare attenzione è riservata alle stele tra cui spiccano quella di Titus Eborellius (con quella che oggi chiameremmo una famiglia allargata, concubina più tre liberti), di Caius Fricinius Primicenus e della moglie Aelania Parthenope, e di un’intera famiglia di sei persone sepolta lungo la via Emilia, in località Bitone. Lapidari spaccati di vita vissuta che nel tramandare nomi, parentele e status sociale dei cittadini della Bologna romana, fanno luce sulla storia di Bononia e dei suoi abitanti dalla tarda età repubblicana alla prima età imperiale (fine I secolo a.C. - I secolo d.C.).
Il pubblico potrà poi visitare il laboratorio di restauro e apprendere dalla viva voce dei restauratori problematiche e soluzioni innovative nel campo della conservazione del materiale archeologico.
Il fotografo Roberto Macrì propone infine un'originale esposizione delle macchine fotografiche che hanno documentato nell'ultimo secolo le attività degli archeologi nelle campagne di scavo, dalle storiche “tail board camera” -macchine a corpi mobili di fine ‘800, ingombranti, complicate e al tempo stesso sorprendenti per la qualità delle immagini prodotte su quelle fragili lastre di vetro- alle moderne “DSLR”, reflex digitali capaci di cogliere l’istante in ogni situazione per poi restituirlo sotto forma di bit agli interventi di ritocco in postproduzione.
Oltre quaranta esemplari tra camere, ottiche, componenti ed accessori che ci portano a comprendere l’incredibile progresso tecnologico che si è avuto dalla fine del 1800 nell’emozionante mondo della fotografia e quanto sia oggi molto più agevole e sofisticata la possibilità di intervento nei vari aspetti della documentazione archeologica.
Costo del biglietto: gratuito; Per informazioni 051 223773
Luogo: Bologna, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio BO-MO-RE-FE
Indirizzo: Via Belle Arti, 52
Città: Bologna
Provincia: BO
Regione: Emilia-Romagna
Orario: dalle 10.30 alle 13.30
Telefono: 051 223773
E-mail: sar-ero.stampa@beniculturali.it
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