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Domenico Spinosa. 100 anni dopo | |
In occasione del centenario della nascita dell’artista Domenico Spinosa, il Polo museale della Campania e l’Accademia di Belle Arti di Napoli, promuovono la retrospettiva ospitata negli spazi del Museo Pignatelli fino al 30 gennaio 2017. |
Domenico Spinosa. 100 anni dopo, una retrospettiva e un circuito nei luoghi d'arte in città In occasione del centenario della nascita dell’artista Domenico Spinosa (Napoli, 1916 - 2007), il Polo museale della Campania e l’Accademia di Belle Arti di Napoli, in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, promuovono la retrospettiva Domenico Spinosa. 100 anni dopo, ospitata negli spazi del Museo Pignatelli. Il progetto espositivo a cura di Valentina Lanzilli e Aurora Spinosa - patrocinato dall’ Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli – che raccoglie circa 50 opere dagli anni Cinquanta ai primi del Duemila, sarà l'occasione per promuovere un inedito percorso dedicato ad uno tra i maggiori interpreti dell’Informale in Italia, attraverso i siti museali della città che custodiscono, nelle loro collezioni permanenti, le opere di Spinosa. Il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Museo Novecento a Napoli a Castel Sant’Elmo, la Galleria dell'Accademia di Belle Arti costituiranno un circuito di luoghi d’arte che si collegano al percorso espositivo del Museo Pignatelli e nei quali si terranno anche cicli di incontri, approfondimenti, laboratori e visite guidate. Organizzata dall’associazione “Progetto Museo” in collaborazione con gli Amici di Capodimonte e con il supporto di COMICON, Salone Internazionale del Fumetto, con allestimento a cura di Lucia Anna Iovieno, la mostra è accompagnata dal volume “Domenico Spinosa. Una vita per l’arte 1916 - 2007” edito da Skira (Milano, 2016), a cura di Valentina Lanzilli ed Aurora Spinosa. Il Museo Pignatelli ospita così di nuovo una grande mostra su Domenico Spinosa con opere provenienti da varie istituzioni museali e collezioni private, che testimoniano alcuni dei passaggi fondamentali della storia dell’artista napoletano sempre fedele alla maniera informale, incurante di mode e di scuole e continuamente impegnato a sperimentare impasti cromatici, trasparenze, scansioni di colori e di superfici fino alla fine della sua carriera. Per cui usava ripetere: “La mia vita è tutta nella mia pittura”. TRA LE OPERE IN MOSTRA SI SEGNALANO: IL PERCORSO: si parte dalle opere degli esordi che risentono del clima di novità e sperimentazione venutosi a creare in Italia nel secondo dopoguerra con opere come “Paesaggio flegreo” (1953), “Natura morta” (1954) e “Sole e barche” (1955) nelle quali l’artista assorbe e riflette alcune delle suggestioni degli schemi neocubisti, della poetica astratto-concreta, assumendole come parte della ricerca complessa e serrata dell’impasto, nel sovrap¬porsi degli strati di colore, o traducendole, per un’interna spinta emozionale, nel segno e nella traccia del gesto, avvicinandosi così all’esperienza dell’Informale ? diffusosi in Italia negli anni Cinquanta e Sessanta con declinazioni diverse e diverse aggregazioni ? di cui diventa il primo riconosciuto rappresentante internazionale per la sua città. “Il lavoro di Spinosa, si è legato, quasi come a un destino, qualche anno più tardi, nel 1954, al disegno critico elaborato da Francesco Arcangeli e racchiuso dall’emblema Gli ultimi naturalisti. Gli artisti che il critico bolognese raccoglie intorno a quest’emblema – “non sono un gruppo”, avvisa – “hanno, dietro le spalle, il postcubismo, il postfauvismo, l’astrattismo”. Hanno davanti il neorealismo e “ne sono insidiati come da un corpo estraneo” (estratto dal testo di A. Trimarco in Domenico Spinosa. Una vita per l’arte 1916 - 2007, Skira Milano, 2016). UNA MOSTRA nella MOSTRA: Le opere di Domenico Spinosa, esposte al Museo Pignatelli, dialogheranno con opere di altri protagonisti della stagione informale in Italia, provenienti dalla GNAM- Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Ecco alcuni dei cosiddetti “Ospiti illustri” in dialogo: Ennio Morlotti (Lecco, 1910 – Milano, 1992), Mattia Moreni (Pavia, 1920 – Brisighella, 1999), Pompilio Mandelli (Villarotta di Luzzara, 1912 – Bologna, 2006), Giuseppe Santomaso (Venezia, 1907 – 1990), Piero Ruggeri (Torino, 1930 – Avigliana, 2009) e Luigi Spazzapan (Gradisca d’Isonzo, 1889 – Torino, 1958).
Costo del biglietto: € 5,00 |
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