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Da Hayez a Boldini - anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento Da Hayez a Boldini - anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento
L’esposizione a Brescia, Palazzo Martinengo, racconterà la stagione artistica italiana del XIX secolo, attraverso 100 capolavori dei maggiori esponenti del neoclassicismo, del romanticismo, della scapigliatura, dei macchiaioli e del divisionismo.

Appiani - Venere

L’esposizione racconterà la straordinaria stagione artistica italiana del XIX secolo, attraverso 100 capolavori dei maggiori esponenti del neoclassicismo, del romanticismo, della scapigliatura, dei macchiaioli e del divisionismo, da Canova ad Appiani, da Hayez a Cremona, da Fattori a Inganni, da Segantini a De Nittis, da Zandomeneghi fino a Boldini.
Il percorso espositivo si aprirà con Amore e Psiche, capolavoro di Antonio Canova, che incarna i canoni dell’estetica neoclassica. Attorno alla scultura ruoteranno alcune delle tele più rappresentative di autori neoclassici tra cui Andrea Appiani, pittore prediletto da Napoleone, capace di evocare la sublime grazia raffaellesca nella splendida tela Venere allaccia il cinto a Giunone.

Quindi, la sezione dedicata al romanticismo vedrà come assoluto protagonista Francesco Hayez di cui verrà presentata la Maria Stuarda sale al patibolo, capolavoro di tre metri per due, che giunge eccezionalmente a Brescia. Accanto ad altre opere di Hayez quali la Vergine addolorata e il Ritratto del principe Barbiano di Belgioioso, saranno esposti dipinti dei principali autori romantici come Giuseppe Molteni, Enrico Scuri, Giacomo Trecourt, Carlo Arienti e Giuseppe Carnovali detto il Piccio, la cui pittura anticipò gli esiti dei maestri della Scapigliatura alla quale sarà dedicata la terza sala, dove spiccheranno le tele di Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni e Mosè Bianchi.

Mentre a Milano si affermavano gli scapigliati, a Firenze, negli stessi anni, si faceva largo un gruppo di giovani e agguerriti artisti che, per reagire alla stanca pittura insegnata nelle accademie, diede vita al movimento dei macchiaioli capitanato da Giovanni Fattori, Silvestro Lega e Telemaco Signorini, qui presenti con alcune delle loro opere più famose.

Proseguendo nel percorso, il visitatore verrà prima sedotto dai dipinti a soggetto orientalista capaci di evocare le luci e le atmosfere di mondi lontani, e poi dalle toccanti scene di vita quotidiana immortalate da Induno, Guglielmo Ciardi, Giacomo Favretto, Filippo Palizzi, Vincenzo Irolli, Alessandro Milesi e dal bresciano Angelo Inganni, presente con diversi lavori tra cui la splendida coppia di Vedute di Piazza della Loggia e una suggestiva Donna che cucina lo spiedo, quintessenza della cultura gastronomica locale.

Aggiornati sulle novità dell’impressionismo francese i divisionisti elaborarono, invece, un’innovativa tecnica pittorica caratterizzata da intrecci di brevi pennellate cariche di colore, che trova la massima espressione nelle tele ricche di significati simbolici di Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli, Gaetano Previati, Emilio Longoni, Carlo Fornara e Plinio Nomellini.

Di Giovanni Segantini, padre nobile del divisionismo, sarà esposto il capolavoro Alpe di maggio proveniente da una prestigiosa raccolta privata, eseguito a Savognino nella primavera del 1891, quando l'artista era impegnato a ritrarre animali con la speranza di conquistare “l’azzurro del cielo, il verde tenero dei pascoli, le superbe catene dei monti”.

La mostra si chiuderà con la rievocazione del frizzante clima culturale parigino della Belle Époque che si respirava nei teatri, nei caffè e lungo i boulevard della capitale francese, dove vissero e lavorarono maestri del calibro di Vittorio Matteo Corcos, Antonio Mancini, Federico Zandomeneghi, Giuseppe De Nittis e Giovanni Boldini. Di quest’ultimo, geniale anticipatore della modernità novecentesca, saranno esposti i sensuali ritratti nei quali esaltò la bellezza femminile svelandone l’anima più misteriosa, tra cui il Ritratto della baronessa Malvina-Marie Vitta eseguito con la tecnica del pastello su seta, e il magnifico Ritratto della principessa Radziwill che con il suo sguardo profondo e ammiccante seduce fatalmente l'osservatore.

 

Costo del biglietto: 10,00 Euro ; Riduzioni: 8,00 Euro; scuole 5,00 Euro
Prenotazione:Obbligatoria
Luogo: Brescia, Palazzo Martinengo
Indirizzo: Via dei Musei, 30
Città: Brescia
Provincia: BS
Orario: da mercoledì a venerdì: 9.00-17.30; sabato, domenica e festivi: 10.00-20.00 lunedì e martedì chiuso
Telefono: 380 4650533
E-mail: gruppi@amicimartinengo.it

Da Hayez a Boldini - anime e volti della pittura italiana dell’Ottocento
 
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