2018 anno del cibo italiano 2018 anno del cibo Italiano
Il 2018, Anno dei Cibo italiano, nasce da una direttiva del Ministro per esaltare il patrimonio enogastronomico italiano e la cucina di qualità, rendendoli strumenti di scoperta di una parte fondamentale del nostro patrimonio culturale.
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Il 2018, Anno dei Cibo italiano, nasce da una direttiva del Ministro per esaltare il patrimonio enogastronomico italiano e la cucina di qualità, rendendoli strumenti di scoperta di una parte fondamentale del nostro patrimonio culturale. Patrimonio ricchissimo, grazie alla differenziazione dei sapori e delle varietà degli stessi alimenti, figli della straordinarietà geografica e storica dell’Italia.

Nasce per promuovere una conoscenza e una fruizione del territorio sostenibile mirata – come da Piano Strategico del Turismo 2017-2022 – a veicolare differentemente i flussi turistici. E declinata, in questo caso, dalla natura squisitamente poliedrica della cucina italiana e ponendosi in continuità con i precedenti anni, il 2016 e il 2017, rispettivamente Anno dei Cammini e Anno dei Borghi.

2018 Anno del cibo

Una presa di coscienza del valore del nostro patrimonio enogastronomico che integra ambiente, paesaggio, artigianato e cultura; che sottolinei con più evidenza l’importanza del cibo per salute e qualità del vivere, per una maggiore sostenibilità dei territori nella produzione alimentare e nell’innovazione ma sempre con un occhio di riguardo alla tradizione.

Un grande evento che si snoda in un’equilibrata diffusione territoriale, concretizzata da progettazione e implementazione di itinerari di gusto, indirizzati verso forme turistiche esperenziali.

Efficacemente declinata lungo tutto il corso del 2018 per dirigere i flussi turistici dalle aree di maggiore attrazione a quelle di minore densità e alimentare al contempo, tutta la filiera di relazioni e connessioni tra turismo, enogastronomia, agricoltura e cultura.

Alcuni degli appuntamenti di maggior interesse:

Terra madre – Salone del Gusto si svolge tra piazze, parchi e nelle vie del centro cittadino di Torino. Sarà a ingresso libero per raccontare, a un pubblico più ampio possibile, temi e progetti della rete di Slow Food e Terra Madre in tutto il mondo. La scommessa di Terra Madre – Salone del Gusto è infatti principalmente politica, culturale, sociale: affermare che il cibo buono, pulito e giusto è un diritto di tutti e che tutti devono dunque poter essere partecipi.
Produttori provenienti da 150 paesi di tutto il mondo presenteranno le loro specialità e coinvolgeranno i visitatori in laboratori alimentari, work shop, discussioni sulla sostenibilità ed altre iniziative.

Vinitaly 2018 si terrà a Verona e rappresenta la più grande rassegna nazionale dedicata al vino: operatori, tecnici, ristoratori, giornalisti e opinion leader a confronto ogni anno su tendenze del mercato, innovazioni e nuove opportunità di business.

Cibus, Salone Internazionale dell’Alimentazione di Parma, si è confermato negli ultimi anni evento di riferimento dell’agroalimentare italiano. Una grande vetrina di visibilità internazionale con convegni e tavole rotonde su temi di attualità in ambito Food&Retail.
L’antica capitale farnese, già nominata Città Creativa Unesco per la Gastronomia, è l’epicentro della Food Valley italiana oltre che la destinazione con il maggior numero di prodotti tipici tutelati da marchi di qualità: Prosciutto di Parma Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Culatello di Zibello Dop, Fungo Porcino di Borgotaro Igp, Coppa di Parma Igp e i vini Colli di Parma Doc.

All’elenco degli eventi legati all’Anno del Cibo, si affiancherà una promozione delle eccellenze enogastronomiche italiane già patrimonio UNESCO: Dieta Mediterranea, Vite ad alberello di Pantelleria, Paesaggi della Langhe Roero e Monferrato, Parma città creativa della gastronomia e Arte del pizzaiuolo napoletano, alimentando ulteriormente il senso di qualità e tipicità che l’Italia ha sempre trasmesso nel sistema turistico globale e supportando altre candidature UNESCO, come Prosecco e Amatriciana, che arricchiranno ulteriormente il ricco e variegato palmarès italiano.

Il patrimonio enogastronomico è parte essenziale del paesaggio culturale italiano. Secondo l’UNTWO è proprio l’unicità del patrimonio culturale intangibile a determinare sempre di più il fattore discriminante della competitività turistica. L’Italia, da questo punto di vista, parte certamente da una posizione di vantaggio, proponendosi ai mercati internazionali con un’offerta pressoché unica, in grado di legare cibo, cultura e ambiente in un mix che inscindibile: sostenere questa offerta significa non solo generare valore per i territori, ma anche rispondere appieno alle esigenze dei più moderni flussi turistici interessati all’autentico e al tipico.

Il cibo rappresenta la porta di accesso più veloce e immediata a un territorio; è la prima esperienza con la quale il viaggiatore contemporaneo si relaziona con cultura e tradizioni del luogo. La straordinaria varietà dei paesaggi italiani, della loro storia, riflette l’altissimo numero dei gate di accesso gastronomici, tutti dotati di notorietà worldwide. Un vero giacimento di opportunità per il mercato turistico.

Il valore attrattivo è tutto giocato sul concetto del vivere all’italiana. Mangiare italiano rappresenta infatti e in tutto il mondo, uno stile da imparare, vivere, raccontare. Anzitutto perché universalmente riconosciuto come stile di vita sano. E’ per questo che l’Anno del Cibo Italiano intende parlare non solo ai segmenti più strettamente leisure della domanda turistica, ma anche a platee più vaste, interessate alla ricerca – ormai globale – di stili di vita salutari. La qualità del cibo italiano ed il valore indiscusso della Dieta mediterranea, patrimonio UNESCO, rappresentano grandi attrattori per milioni di persone che desiderano, sognano e comprano un viaggio in Italia.

 
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