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La Varia di Palmi La Calabria verso l'UNESCO. La Varia di Palmi nella Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla
26 novembre 2010 - A Cosenza, Palazzo Arnone, la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria promuove il workshop La Calabria verso l’UNESCO. La Varia di Palmi nella Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla.

La Calabria verso l’UNESCO. La Varia di Palmi nella Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla.
Cosenza – Palazzo Arnone
Venerdì 26 novembre 2010 – ore 10.30


Venerdì 26 novembre 2010, alle ore 10.30 e in sessione pomeridiana dalle ore 15.00, a Cosenza, Palazzo Arnone, la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria promuove il workshop La Calabria verso l’UNESCO. La Varia di Palmi nella Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla.
La Festa della Varia è una manifestazione religiosa che trova le sue origini sul finire del 1500 quando con lo scopo di avvicinarsi a Dio venivano costruite in molti paesi dell’Italia meridionale grandi macchine trasportate a spalla.La Varia di Palmi


La Varia di Palmi è un carro sacro costruito su una base di legno di quercia, chiamato "Ccippu", di forma conica irregolare che rappresenta l’Assunzione della Vergine Maria. La gigantesca macchina viene trainata a spalla da 200 giovani, detti "mbuttaturi", scelti tra gli appartenenti alle cinque corporazioni dei tradizionali mestieri della città (contadini, carrettieri, bovari, artigiani e marinai). Tra le macchine a spalla italiane la Varia di Palmi è l'unica con persone nei ruoli di figuranti: i 12 apostoli; gli angioletti, bambine di età compresa tra i sette e gli undici anni e in alto un giovane che rappresenta il Padreterno. In cima una bambina detta "Animella" (di età compresa tra i dieci e i dodici anni, scelta con votazione popolare), che rappresenta la Vergine Assunta in Cielo.

Durante il workshop saranno presentate la Varia di Palmi, i Gigli di Nola, i Candelieri di Sassari e la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, manifestazioni di grande e antica tradizione che, accomunate dall’uso di scenografiche ‘macchine’ da festa e dal trasporto a spalla degli imponenti apparati, hanno dato luogo al progetto della Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla, promosso e coordinato da Patrizia Nardi, dell’Università di Messina, per l’iscrizione dei quattro eventi festivi nelle liste UNESCO del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

Il Patrimonio Culturale Immateriale comprende le manifestazioni dell’agire umano appartenenti alle comunità e ai territori di cui rappresenta il fattore identitario. Nello specifico ne fanno parte i dialetti, le lingue delle minoranze, le forme teatrali popolari, i canti e le danze, i saperi legati ai cicli agrari e calendariali e appunto le feste, i riti e le cerimonie. L’UNESCO con la Convenzione Internazionale per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, promulgata a Parigi nel 2003 e ratificata dall’Italia nel 2007, promuove le azioni di tutela, protezione, promozione e valorizzazione del patrimonio culturale immateriale per garantirne la trasmissione della memoria storica e culturale.

Parteciperanno all’iniziativa: Fabio De Chirico, soprintendente BSAE  Calabria; Francesco Prosperetti, direttore regionale BCP Calabria; Elisabetta Simeoni, ICCD - Settore Beni Etnoantropologici MiBAC;  Ennio Gaudio, sindaco di Palmi; Ambrosio Biancardi, sindaco di Nola; Gianfranco Ganau, sindaco di Sassari; Giulio Marini, sindaco di Viterbo; Domenico Naccari, consigliere delegato ai rapporti tra la Città di Roma e la Calabria; Mario Caligiuri,  assessore alla Cultura Regione Calabria; Patrizia Nardi, Università di Messina, progettista della Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla; Eugenio Crea, coordinatore Comitato Varia Pro Unesco; Tommaso Rotundo, antropologo Università “La Sapienza” e Annamaria Lico, responsabile Settore Etnoantropologico Soprintendenza BSAE Calabria. Modererà i lavori Alfonsina Bellio, etnoantropologa Dipartimento di Filologia UNICAL.
Il workshop rappresenta, secondo il soprintendente De Chirico, un importante momento di riflessione sulle prospettive del patrimonio etnoantropologico regionale e nazionale che esposto a rischi di perdita e dispersione necessita di sforzi comuni, di nuove forme di collaborazione e  partenariato tra istituzioni pubbliche e private che superino i limiti, come insegna l’esperienza  della Rete, di soffocanti localismi.

Arricchisce l’iniziativa una mostra fotografica e il modello in scala della Varia di Palmi, a cura della Rete Italiana delle Grandi Macchine a spalla con il contributo delle città e delle comunità festive di Nola, Palmi, Sassari e Viterbo.

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