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Colline reggiane - IAT Informazione e  Accoglienza Turistica Reggio Emilia Ambiente e natura del territorio reggiano
I dintorni del capoluogo riservano al turista meravigliosi scorci paesaggistici ed aree naturali incontaminate dove trascorrere giornate all'aria aperta senza dimenticare il fine didattico e culturale.
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AREA NATURALISTICA DEL TORRENTE RODANO

Viale Piacentini - località San Maurizio -Reggio Emilia

Il percorso
Il percorso è stato realizzato all’interno della fascia di territorio compresa tra il torrente Rodano e il viale Piacentini, nel tratto tra la rotonda di via Parisoli e il ponte sul corso d’acqua. Il tracciato, lungo circa un chilometro, si mantiene in costante prossimità della sponda destra del torrente.

L’ambiente attraversato

Il Rodano, nel tratto interessato dal percorso, è caratterizzato da un alveo incassato, con sponde avvolte da una folta vegetazione che annovera numerose specie arboree ed arbustive autoctone e avventizie. Nel “sottobosco” sono presenti alcune rarità botaniche, tra le quali il Tulipano selvatico. Le sponde accolgono numerose specie di uccelli e piccoli mammiferi, che qui trovano un provvidenziale rifugio.

Le dotazioni didattiche

Nell’intento di facilitare la comprensione delle particolarità naturalistiche del territorio attraversato, lungo il tracciato del percorso naturalistico sono stati collocati alcuni cartelli divulgativi; inoltre è stato predisposto un arboreto didattico, ottenuto contrassegnando con appositi cartellini identificativi numerosi esemplari di specie arboree ed arbustive appositamente messi a dimora. All’ingresso del percorso è anche stato allestito un piccolo punto didattico, con alcune bacheche contenenti informazioni generali di tipo geografico, storico-culturale e naturalistico, utilizzabile per lezioni ed attività didattiche all’aperto.

 

OASI DI MARMIROLO

Oasi WWF Marmirolo - IAT Informazione e Accoglienza Turistica Reggio EmiliaVia della Pace - Marmirolo di Reggio Emilia

L'area è il recupero di un invaso originato dall'attività estrattiva di argille per la produzione di laterizi.
Gli uccelli rappresentano l'elemento zoologico più vistoso e vario della cava allagata; è emersa la presenza di numerose specie che utilizzano l'Oasi come luogo di sosta, riposo, nidificazione. 

L'invaso si è riempito naturalmente di acqua piovana, trasformando il luogo in uno specchio d'acqua palustre ottimale per la spontanea colonizzazione di varie specie animali e vegetali tipiche delle zone umide di pianura. Attualmente è colmo d'acqua in gran parte di origine sorgiva e raggiunge la profondità di 4 o 5 metri. L'elemento zoologico più interessante è rappresentato dagli uccelli. L'airone cinerino è presente tutto l'anno, mentre in primavera ed estate si possono notare anche nitticottere e tarabusini. Tra le specie di anatidi che frequentano lo specchio d'acqua i più regolari sono: il germano reale, l'alzavola e la marzaiola. Il tuffetto sosta talvolta durante le migrazioni, la gallinella d'acqua dolce è presente tutto l'anno, la folaga è frequente in autunno inverno. I rapaci più frequenti sono lo sparviero e la poiana, ospite nel periodo delle migrazioni il falco pescatore. Il beccaccino e il piro-piro sono le specie più facilmente osservabili. Martin pescatore e ballerina bianca sono stanziali. L'ambiente circostante, fatto di gruppi di alberi e arbusti, ospita regolarmente rondini, cinciallegre, cutrettole, codibugnoli, fringuelli, verdoni, verzellini, cardellini, ghiandaie, gazze, cornacchie, allocchi, civette tortore dal collare, picchi verdi, picchi rossi, maggore, fagiani.

 

PARCO NAZIONALE APPENNINO TOSCO-EMILIANO

ex Parco del Gigante - Reggio Emilia

Tra la pianura e il mare di Liguria e di Toscana, l’Appennino, per un lungo tratto, si alza oltre i duemila metri e lega l’Europa con il Mediterraneo. Si crea così un confine naturale, un naturale luogo di attraversamento che lega Europa e Mediterraneo e perciò offre una grande varietà di ambienti, di paesaggi. È stato, dal punto di vista storico, un crocevia di scambi, migrazioni, commerci. Il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano si estende attorno ad un crinale di montagne, scoscese e rocciose nei punti più alti, poi coperte di pascoli e boscose più in basso. Nelle giornate terse, dal crinale, si vedono da un lato il mare e dall’altro l’arco alpino, lungo le valli è antico e radicato l’insediamento dell’uomo. Il territorio dell’Appennino toscoemiliano è da visitare e da attraversare per essere compreso: selvaggio e colonizzato, vissuto e abbandonato, pieno di memoria e di nuove idee che crescono accanto alle vestigia del passato. Era terra di frontiere e di frontiera. E’ stato ed è un confine naturale e amministrativo, climatico ed etnico, di guerra e di commercio, di transumanze di bestiame e di migrazioni umane. Di tutto questo ci sono le impronte non cancellate, segni di una intensità storica che non si è mai imposta del tutto su una natura forte.

FONTANILI DI VALLE REFontanili di Valle Re - IAT Informazione e Accoglienza Turistica Reggio Emilia

Bocche attive di Fontanili nelle campagne di Campegine - Riserva naturale.

I terreni della Valle Re sono inclusi in una fascia pressochè continua compresa fra il corso del torrente Crostolo e la sponda sinistra del fiume Enza. Si tratta di una sorta di cerniera che collega l'alta alla bassa pianura, ove la presenza di argille impermeabili obbliga le acque sotterranee a fuoriuscire dal terreno dando luogo a numerose sorgenti naturali, chiamate "fontanili", le cui acque possiedono un'elevata limpidezza e purezza ed una temperatura costante. Ne sono stati censiti oltre 20. Sulle sponde di questi invasi naturali, si sviluppa una cintura arborea di specie autoctone: ontano, salice, sambuco, sanguinello. Lungo le aste di deflusso cresce la canna palustre. Ricca è pure la vegetazione acquatica: crescione miriofillo, callitrica ecc. Il popolamento ittico non è abbondante: luccio, scardola, arborella e tinca, unitamente ad una rara specie di ghiozzo d'acqua dolce. Qui vivono inoltre la tartaruga palustre, l'arvicola terrestre, la pavoncella, la gallinella d'acqua, il beccaccino, il falco di palude, l'airone rosso e cinerino, l'upupa, il martin pescatore e il chiurlo.

 

OASI LIPU BIANELLO

piazza Bosi - Borgo Monticelli, Quattro Castella

L'Oasi Lipu del "Bianello" è una zona di protezione della fauna che si trova in zona Borgo di Monticelli a Quattro Castella e si estende sui quattro colli castellesi per circa 125 ettari, senza considerare la zona detta "dei calanchi", su terreni di proprietà, per la quasi totalità, della Contessa Isabella Cantelli.
 

PARCO NATURALISTICO DI RONCOLO

Via Verdi, 23/1 - Quattro Castella

Il parco comprende circa 44 ettari di terreno quasi completamente a bosco, con sentieri per passeggiate, possibilità di orienteering, un campo attrezzato con 8 griglie per barbecue autogestiti.
 

CASSE DI ESPANSIONE DEL FIUME SECCHIA

Via Del Rivone - Località Fontana, Rubiera

Area naturalistica di origine artificiale caratterizzata da zone umide con centro di educazione ambientale.
La Riserva Naturale Orientata “Casse di Espansione del fiume Secchia“ è situata tra le provincie di Reggio Emilia e Modena, nel territorio dei comuni di Rubiera, Campogalliano e Modena, quindi nella fascia medio alta della pianura Padana. Si tratta di un’area naturalistica che rappresenta un vero e proprio polmone verde all’interno di un comprensorio di elevatissima densità antropica e produttiva.
Casse di espansione del fiume Secchia - IAT Informazione e Accoglienza Turistica Reggio EmiliaRealizzata per regolare le piene del Fiume la “Cassa di espansione del fiume Secchia” ha acquisito ben preso valenze naturalistiche di grande interesse. Il territorio della Riserva, avente una superficie di circa 260 ettari, è caratterizzato dalla presenza di specchi d’acqua permanenti più o meno estesi, interrotti da isolotti e lingue di terra soggette a periodiche inondazioni, da un tratto del fiume Secchia della lunghezza di 4 Km, le cui rive sono coperte da una fitta vegetazione, da aree comprendenti lembi di boscaglie ripariali e da terreni incolti trasformatisi, a seguito dell’abbandono delle pratiche agricole, in prati umidi.

L’elemento di maggior rilievo è la cassa di espansione, la cui presenza ha determinato l’instaurarsi di una serie di processi naturali che hanno portato l’area ad assumere ben presto una notevole rilevanza naturalistica. Sebbene di origine artificiale, l’insieme delle zone umide presenta una dinamica vegetazionale che mostra evidenti tendenze varso la ricostruzione di fitocenosi complesse e di serie vegetazionali naturali. Mosaico di ambienti, il territorio della Riserva è caratterizzato da una flora ricca e diversificata costituita da specie anche molto rare per la pianura emiliana; sugli argini in primavera si possono ammirare le vistose fioriture gialle del tulipano selvatico, mentre sul finire dell’estate vi spuntano i delicati fiori roseo-violetti del colchico; nella fascia di transizione tra fiume ed argine sono invece presenti lembi di bosco ripariale con varie specie di salici e pioppi. Ma è nella cassa di espansione che il bosco igrofilo raggiunge la massima complessità: oltre a pioppi e salici vi crescono ontano nero e bianco, biancospino, prugnolo, e nel sottobosco varie specie di carici. Nelle zone umide, oltre al ceratofillo e varie specie di brasca, troviamo la rara Najas marina.

Gli habitat presenti, in continua e rapida evoluzione, assicurano condizioni ottimali per molte specie animali, in particolare per gli uccelli legati agli ambienti acquatici e palustri, che rappresentano l’aspetto più evidente e spettacolare della fauna di quest’area. La Riserva fa parte di un sistema territoriale più vasto, conosciuto come “Parco fluviale del Secchia” nato per proteggere le zone umide che ne rappresentano il cuore naturalistico e per qualificare e riorganizzare il territorio circostante, che comprende aree in cui sono presenti attività agricole, cave di sabbia e ghiaia, pozzi per uso potabile, zone destinate alle atività sportive e ricreative legate all’acqua, grandi infrastrutture viarie, edifici di notevole interesse storico ed architettonico. Complessivamente il territorio attualmente gestito è di circa 800 ettari, nei quali sono compresi la Riserva Naturale Orientata, l’Area di Riequilibrio Ecologico ed altri territori con funzione di rispetto alle zone in cui sono presenti i due diversi gradi di protezione.

 

PARCO MATILDICO DI MONTALTO S.R.L.

Via Lolli, 45 - Vezzano sul Crostolo

A 20 km da Reggio Emilia, sulle dolci colline reggiane, sorge il Parco Matildico di Montalto. A circa 400 metri sul livello del mare, tra gli intensi colori dei boschi e dei prati, è percorso da innumerevoli sentieri immersi nel verde che portano anche a due laghi naturali da cui affiorano rocce arenacee.

PINETINA DI VEZZANO

Strada Statale 63 - Vezzano sul Crostolo

Parco con esemplari di fauna autoctona.  All'interno del Parco ha sede il C.E.A. – Centro di Educazione Ambientale Val Crostolo. Il Centro è gestito dal Comune di Vezzano sul Crostolo.
Il Centro è stato inaugurato nell'estate del 2001. La particolare collocazione del Parco Provinciale, baricentrica rispetto alla pedecollina reggiana, fa sì che il Centro sia caratterizzato da una significativa funzione eco-turistica. Sfruttando la rete sentieristica comunale il Centro dovrebbe favorire una maggiore e più intensa penetrazione turistica nel territorio pedecollinare diretta alla conoscenza delle più importanti opportunità ambientali.
Il Centro si occupa principalmente di attività di informazione ed educazione ambientale per le scuole ed i cittadini del comune di Vezzano e dei comuni limitrofi interessati.

 

Si ringrazia la IAT - Informazione e Accoglienza Turistica di Reggio Emilia, per la concessione alla pubblicazione dei testi e delle immagini dell'Archivio Fotografico qui riprodotti
 

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