L’ultimo saluto a papa Francesco nella Basilica di San Pietro. Città del Vaticano, 25 aprile. © Alex Majoli "Città aperta 2025": Roma nell'anno del Giubileo
Dal 26 giugno al 28 settembre al Vittoriano la mostra Città aperta 2025 su Roma nell'anno del Giubileo. Oltre 200 fotografie di Diana Bagnoli, Alex Majoli e Paolo Pellegrin raccontano la città tra spiritualità e quotidianità.
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Un anno straordinario per Roma

Mai come in questi mesi Roma è stata il centro del mondo, con la ricorrenza unica del Giubileo, la morte di papa Francesco durante le celebrazioni pasquali e l'annuncio del nuovo pontefice, Leone XIV, dopo un breve conclave. Ogni fase di questo delicato momento storico ha mostrato la forza di una ritualità antica e affascinante e, insieme, la sua straordinaria, coinvolgente attualità.

Diana Bagnoli, Alex Majoli e Paolo Pellegrin hanno documentato l'atmosfera di questo periodo e la sua eccezionalità storica con sguardo concentrato e profondo. Le immagini in mostra - oltre 200 e di diverso formato tra bianco e nero e colore - costituiscono documenti collettivi legati ad un momento straordinario e, allo stesso tempo, testimonianze del vissuto quotidiano.

La visione curatoriale

Ideata dalla Direttrice Edith Gabrielli e curata da Roberto Koch ed Alessandra Mauro con Suleima Autore, "Città aperta 2025" rappresenta un invito a vedere la realtà che ci circonda, a prenderne coscienza e a cogliere, attraverso gli occhi dei tre fotografi, il visibile e l'invisibile della città di Roma, ciò che appare e ciò che sfugge.

Come afferma Edith Gabrielli: "'Città aperta 2025' è un progetto espositivo inedito e dal forte valore contemporaneo. L'idea alla sua base è semplice: chiedere a tre fotografi di straordinaria sensibilità di osservare Roma nel tempo del Giubileo, non da cronisti bensì da artisti. L'arte ha infatti un ruolo potente: illumina l'ovvio e restituisce spessore a ciò che ci circonda".

I tre sguardi fotografici

Diana Bagnoli: il misticismo diffuso

Diana Bagnoli propone le sue visioni a colori di un misticismo diffuso, mobile, itinerante, in sintonia con lo spirito del Giubileo. Protagonisti del suo lavoro sono i pellegrini, provenienti da ogni parte del mondo ma accomunati dal senso del viaggio e dalla loro fede. Bagnoli si concentra sulle numerose comunità cattoliche multietniche di Roma, animate da sostegno reciproco e assistenza sociale.

Come dichiara l'autrice: "Mi ha colpito vedere come ci siano tante comunità diverse che convivono in una sola città. A Roma si passa dalla magnificenza del Vaticano a un contesto di migranti vivace, ricco ma a volte anche molto povero. Questo contrasto mi ha riempito occhi e cuore".

Alex Majoli: la scena drammaturgica del Giubileo

Le immagini di Alex Majoli sono dedicate in modo specifico alla "scena drammaturgica" del Giubileo, osservata e composta come se fosse il teatro di una rappresentazione antica ma ancora palpitante e vera: quella della storia che si sta compiendo.

"Ho fotografato Roma realizzando un ritratto della società contemporanea", afferma Majoli. "Del resto, per me il senso della fotografia è portare nuove immagini, e nuovi stimoli visivi, nella nostra società".

Paolo Pellegrin: i volti dei fedeli e i silenzi della città

Paolo Pellegrin cattura i volti dei fedeli cercando di instaurare con loro un dialogo. Un viaggio personalissimo, un percorso in apparenza senza meta ma costruito lungo un periplo preciso che non esclude nulla: dalla monumentalità classica all'abbandono, dalle grandi arterie viarie agli edifici umbertini, dall'Eur metafisico alle incongruenze di Cinecittà.

Dichiara Pellegrin: "Roma è piena di porte spaziotemporali. Tu varchi una soglia ed entri in un altro mondo. La città è come un grande palcoscenico; un grande teatro".

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo, articolato sui due piani della Sala Zanardelli, alterna in modo dinamico immagini e stili di Bagnoli, Majoli e Pellegrin componendo un racconto unico e polifonico della città. Ad introdurre la mostra tre video, ciascuno su ogni autore, realizzati dal videomaker e regista Paolo Freschi, che ha seguito il lavoro dei fotografi come presenza discreta raccontando il processo creativo in diretta.

Accanto alle immagini scorre in mostra, su un grande ledwall, un testo inedito di Valerio Magrelli, poeta, saggista e intellettuale tra i più lucidi della scena contemporanea.

Il giardino di Palazzo Venezia

Anche il giardino di Palazzo Venezia diviene, per l'occasione, spazio espositivo. Qui una serie di totem con le foto dei tre autori richiamano la mostra al Vittoriano legando le due sedi in un unico fil rouge narrativo.

Gli autori: tre maestri della fotografia contemporanea

Diana Bagnoli

Nata nel 1982 a Torino, ha studiato fotografia a Barcellona concentrandosi sul ritratto e il reportage. Nel 2009 è stata nominata fotografa dell'anno ai FIOF Photography Awards. Ha lavorato come storyteller dando voce a contesti emarginati e ha ricevuto il Fondo di Emergenza COVID-19 dalla National Geographic Society per documentare la brigata medica cubana.

Alex Majoli

Nato a Ravenna nel 1971, ha sviluppato un originale percorso autoriale esplorando l'idea che "ognuno è un attore della propria vita". È membro di Magnum Photos dal 2001 e vive in Sicilia. Il suo progetto "Scene" condensa storie significative del nostro tempo in complesse immagini come tableaux vivants.

Paolo Pellegrin

Nato nel 1964 a Roma, è uno dei fotografi di maggior successo internazionale. Membro di Magnum Photos dal 2005, ha vinto dieci World Press Photo e numerosi premi internazionali, tra cui il prestigioso W. Eugene Smith Fund Grant nel 2006.

La filosofia curatoriale

Come introducono la mostra i curatori Roberto Koch e Alessandra Mauro: "La città è un corpo che si muove e muta nel tempo e nello spazio. E Roma, Urbs per eccellenza, ne è un esempio perfetto: osservarla vuol dire verificare, in una città da sempre ritratta, fotografata, rappresentata ed evocata, quali possano essere i confini reali e immaginari del suo spazio urbano in continuo cambiamento".

Un'iniziativa che rafforza l'impegno contemporaneo

Questa iniziativa rafforza la sensibilità e l'impegno del VIVE nei confronti del contemporaneo, proiettando l'Istituto, in misura ancora maggiore, nei tempi in cui viviamo interpretandone i cambiamenti culturali e sociali. Un racconto per immagini coinvolgente ed evocativo di Roma nel tempo del Giubileo, in cui convivono spiritualità e traffico, solennità e confusione quotidiana.

L'acquisizione per la collezione permanente

A testimonianza del valore di questo progetto, il VIVE ha acquisito due opere di ciascun fotografo nella propria collezione permanente, riconoscendo a questi sguardi un posto duraturo nella memoria visiva della città di Roma.

Il catalogo

A corredo dell'esposizione è disponibile un ricco catalogo edito da Contrasto con un'introduzione a cura della Direttrice del VIVE Edith Gabrielli, un contributo testuale di Valerio Magrelli e un testo a firma di Alessandra Mauro e Roberto Koch, rispettivamente Direttrice editoriale e Direttore di Contrasto.

Dalla serie Passeggiata romana, Fori imperiali, Roma 2025 © Paolo Pellegrin

Informazioni pratiche

Titolo: Città aperta 2025. Roma nell'anno del Giubileo

Dove: Vittoriano, Sala Zanardelli, Roma

Quando: Dal 26 giugno al 28 settembre 2025

Orari:

  • Dalle 9:30 alle 19:30 (ultimo ingresso 18:45)
  • Venerdì: dalle 9:30 alle 23:30 (ultimo ingresso 22:45)

Fotografi: Diana Bagnoli, Alex Majoli, Paolo Pellegrin

Curatela: Roberto Koch e Alessandra Mauro con Suleima Autore

Direzione: Edith Gabrielli

Collaborazioni: Studio Paolo Pellegrin, Alessio Cupelli, Annalisa D'Angelo, Francesco Marchini

Spazi aggiuntivi: Giardino di Palazzo Venezia con totem fotografici

Video: Paolo Freschi

Testo: Valerio Magrelli

Catalogo: Contrasto

La mostra rappresenta un'occasione unica per vedere Roma attraverso gli occhi di tre maestri della fotografia contemporanea, in un momento storico di eccezionale rilevanza che ha visto la città al centro dell'attenzione mondiale.

 
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