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Toulouse Lautrec: un viaggio nella Parigi della Belle Époque |
| Il Museo degli Innocenti presenta dal 27 settembre 2025 la grande mostra dedicata a Henri de Toulouse-Lautrec. Un percorso tra manifesti, litografie e atmosfere della Parigi notturna di fine Ottocento. |
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Oltre 100 opere iconiche dell'artista – tra cui capolavori come "Jane Avril", "Troupe de Mademoiselle Églantine" e "Aristide Bruant nel suo cabaret" – dialogano con prestiti eccezionali provenienti dal Museo Toulouse-Lautrec di Albi e dalla prestigiosa Collezione Wolfgang Krohn di Amburgo. Un allestimento scenografico arricchito da arredi originali, fotografie d'epoca, video e opere di altri maestri dell'Art Nouveau trasporta i visitatori in un autentico viaggio nel tempo, tra le luci di Montmartre e il fermento artistico della capitale francese tra il 1880 e il 1900. La Parigi della Belle Époque: quando l'arte invase le stradeAlla fine del XIX secolo, Parigi diventa l'epicentro della modernità europea. La Belle Époque trasforma la città in un laboratorio di sperimentazione artistica e sociale, dove i caffè-concerto, i cabaret e i teatri animano notti indimenticabili. Quartieri come Montmartre e i grandi boulevard degli Champs-Élysées diventano palcoscenici di una modernità senza precedenti. In questo contesto nasce e si afferma Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901), artista aristocratico che scelse di abbandonare i privilegi della sua classe per immergersi nella vita bohémien di Montmartre. Pittore, illustratore e rivoluzionario della grafica, Lautrec catturò con sguardo acuto e ironico la vita notturna parigina, trasformando il mondo degli spettacoli, dei teatri e dei café-concert in arte pura. I suoi manifesti pubblicitari, realizzati con tecniche litografiche innovative, non solo rivoluzionarono il concetto di comunicazione visiva, ma divennero vere icone della Belle Époque, ancora oggi immediatamente riconoscibili e amate in tutto il mondo. Un percorso espositivo articolato in nove sezioniLa mostra guida i visitatori attraverso nove sezioni tematiche che esplorano la vita, l'opera di Toulouse-Lautrec e il contesto culturale della Belle Époque. L'arte invade le strade: la rivoluzione del manifestoLa prima sezione racconta come, intorno al 1900, il manifesto si trasformò da semplice strumento pubblicitario a forma d'arte riconosciuta. Il fenomeno esplode dal 1890, alimentato dalla crescita industriale e dalla nascita della società di massa. Nasce così l'"afficomania", una vera passione collettiva per i manifesti colorati che invadono le strade parigine pubblicizzando caffè, tabacco, automobili, riviste e spettacoli teatrali. Per la prima volta nella storia, l'arte esce dalle gallerie e invade direttamente lo spazio pubblico. Artisti come Alphonse Mucha, Théophile Alexandre Steinlen e Toulouse-Lautrec dimostrano che arte e comunicazione possono fondersi in una sintesi rivoluzionaria, trasformando le vie di Parigi in una galleria a cielo aperto. La rivoluzione tecnica: dal bianco e nero al trionfo del coloreLa seconda sezione svela la rivoluzione tecnica che rese possibile questa esplosione di creatività. Sebbene le fondamenta fossero state poste nel 1798 da Alois Senefeld con l'invenzione della litografia, fu Jules Chéret a cambiare tutto a partire dal 1866, sviluppando una tecnica a spruzzo che permetteva ai pigmenti di mescolarsi direttamente sulla carta, creando sfumature e tonalità completamente nuove. Toulouse-Lautrec perfezionò questa tecnica, disegnando direttamente sulla pietra litografica e controllando ogni fase del processo creativo. Un impulso decisivo arrivò dall'Oriente: la scoperta delle xilografie giapponesi scatenò una "giapponofilia" che influenzò profondamente l'estetica dell'epoca, trasformando il colore in strumento espressivo puro. Questa sezione presenta anche l'Art Nouveau, movimento che portò la bellezza in ogni aspetto della vita quotidiana. A Parigi, la Maison de l'Art Nouveau di Siegfried Bing divenne il tempio di questa filosofia, mentre in tutta Europa sorsero laboratori che traducevano in oggetti concreti i sogni dei designer. Nella mostra sono esposti manufatti di Émile Gallé, Louis Comfort Tiffany e altri maestri che trasformarono mobili, lampade, vasi e gioielli in opere d'arte. Il percorso illustra anche il Salon des Cent, fondato nel 1893 da Léon Deschamps come galleria dedicata all'arte moderna, che giocò un ruolo fondamentale nella diffusione internazionale dell'Art Nouveau. Toulouse-Lautrec: il poeta della modernità pariginaLa terza sezione è dedicata all'evoluzione artistica di Toulouse-Lautrec. Nato nel 1864 in una famiglia aristocratica dell'Albigeois, l'artista portò con sé un bagaglio di contraddizioni: nobile di sangue ma bohémien d'elezione, fisicamente fragile ma dotato di una forza creativa travolgente. Mentre molti suoi contemporanei idealizzavano le figure femminili con tecniche decorative, Toulouse-Lautrec sviluppò un linguaggio completamente personale fondato sul rifiuto dell'idealizzazione. Per lui, le peculiarità e le imperfezioni possedevano un fascino irresistibile perché raccontavano la verità dell'essere umano. Formalmente, portò il manifesto artistico verso nuove frontiere espressive: silhouette marcate, linee essenziali, forme semplificate e una tavolozza ridotta ma di grande impatto emotivo. I forti contrasti cromatici esaltavano la potenza comunicativa delle sue immagini, mentre prospettive audaci catturavano l'attenzione con forza magnetica. Più di qualsiasi altro artista del XIX secolo, subì il fascino delle stampe giapponesi, dalle quali derivò l'uso di grandi campiture colorate, inquadrature ardite e composizioni asimmetriche. Ma trasformò questi elementi in un linguaggio del tutto personale, perfettamente adatto a raccontare la Parigi della Belle Époque. L'arte del ritratto: svelare l'animaLa quarta sezione esplora Toulouse-Lautrec come ritrattista. I suoi ritratti di amici, familiari e personaggi famosi non cercano mai di lusingare il soggetto. L'artista scava nell'interiorità delle persone con uno sguardo che sa essere insieme crudele e compassionevole, rivelando non solo l'apparenza ma l'essenza più profonda dei modelli. Utilizza una combinazione sapiente di colori vivaci e pennellate espressive che, unite a una deliberata semplificazione delle forme, concentrano l'attenzione sull'essenza della persona. Ogni gesto del pennello cattura non solo l'aspetto fisico ma il dinamismo interiore del personaggio. "Elles": uno sguardo senza veliLa quinta sezione presenta la serie "Elles", realizzata nel 1896 e considerata una delle opere più importanti di Toulouse-Lautrec. In undici litografie straordinarie, l'artista presenta uno spaccato intimo della vita quotidiana nelle maisons closes di Montmartre. Frequentatore abituale dei bordelli, dove trovava un'atmosfera di naturale accettazione nonostante la sua diversità fisica, Lautrec stabilì un rapporto autentico con le donne che vi lavoravano. Il suo approccio si distingue per naturalezza e spontaneità: coglie le donne mentre si pettinano, si lavano, riposano o semplicemente vivono, restituendo loro una dignità umana troppo spesso negata. "Au Cirque": l'arte come salvezzaLa sesta sezione racconta un momento drammatico della vita dell'artista. Nel marzo 1899, a trentacinque anni, Toulouse-Lautrec viene internato in una clinica per problemi di alcolismo e demenza. In questo momento difficile, trova nella sua arte l'ancora di salvezza: decide di creare una serie di disegni sul circo per dimostrare la propria stabilità mentale e conquistare la libertà. Cavalli, cani, acrobati, clown e cavallerizze prendono vita sulla carta con una precisione che stupisce i medici. A maggio viene dimesso. "Ho comprato la mia libertà con i miei disegni", dichiarò con orgoglio. Ancora una volta, l'arte si rivelò per lui non solo espressione creativa, ma vera ragione di vita. I protagonisti delle notti parigineLa settima sezione celebra i personaggi che Lautrec rese immortali: La Goulue, la prima ballerina del Moulin Rouge; Jane Avril, elegante ed eccentrica; Aristide Bruant e Yvette Guilbert, icone dei cabaret parigini. La forza di questi ritratti nasce dal fatto che l'artista non osservava questi personaggi da lontano, ma li viveva quotidianamente, conosceva le loro storie, condivideva i loro vizi, partecipava alle loro gioie e delusioni. I café-concert: il cuore della vita notturnaL'ottava sezione è dedicata ai café-concert, locali che incarnavano il nuovo stile della fin de siècle con il loro mix di caffetteria, sala da ballo e teatro di rivista. Il Moulin Rouge, il Lapin Agile, il Moulin de la Galette divennero luoghi leggendari, pubblicizzati in tutta la città dai manifesti colorati che annunciavano gli spettacoli delle star. La scena bohémienne: arte che nasce dalla vitaL'ultima sezione esplora la scena bohémienne che intorno al 1900 plasmò la vita culturale di Parigi. Giovani artisti, scrittori, musicisti e attori rifiutarono una società convenzionale per abbracciare uno stile di vita libero e anticonvenzionale. Montmartre divenne il cuore pulsante di questo movimento, con i suoi piccoli studi malandati dove la povertà diventava segno d'onore e rifiuto dei valori borghesi. I manifesti di Toulouse-Lautrec e dei suoi contemporanei non furono solo pubblicità, ma documenti di un'epoca che fece della trasgressione una forma d'arte, dimostrando che l'arte più autentica nasce sempre ai margini, dove la vita pulsa senza maschere. Le opere in mostraLa mostra presenta un corpus straordinario di opere provenienti dalla Collezione Wolfgang Krohn di Amburgo e dal Museo Toulouse-Lautrec di Albi. Tra i capolavori esposti si potranno ammirare litografie a colori come "Jane Avril" (1893), manifesti pubblicitari come "Troupe de Mademoiselle Églantine" (1896) e "Aristide Bruant nel suo cabaret" (1893), "Divan Japonais" (1893), "Reine de Joie" (1892), disegni, grafiche promozionali e illustrazioni per giornali come "La Revue blanche" (1895). L'esposizione include anche opere di altri grandi protagonisti della Belle Époque: le figure femminili di Alphonse Mucha (tra cui "Job", 1898), i manifesti di Jules Chéret, le atmosfere di Georges de Feure, le opere di Frédéric-Auguste Cazals, Paul Berthon e Privat Livemont (con "Absinthe Robette", 1896). A completare l'allestimento, fotografie, video, arredi d'epoca e circa 80 oggetti che ricostruiscono l'atmosfera della Parigi tra il 1880 e il 1900, epoca in cui arte, tecnologia, libertà espressiva e nuove forme di intrattenimento gettarono le basi del mondo moderno.
Organizzazione e curatelaLa mostra, che gode del patrocinio del Comune di Firenze, è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con il Museo degli Innocenti, Cristoforo, l'Ernst Barlach Museumsgesellschaft Hamburg e BridgeconsultingPro. La curatela è affidata al Dr. Jürgen Doppelstein, mentre Gabriele Accornero ricopre il ruolo di project manager della Collezione. Il catalogo è edito da Moebius. La mostra vede la partecipazione di Ricola, Mercato Centrale Firenze, Unicoop Firenze, La Rinascente, Frecciarossa, FirenzeToday e LABA. Informazioni per la visitaSede: Museo degli Innocenti, Piazza della SS. Annunziata 13, 50121 Firenze Periodo: 27 settembre 2025 - 22 febbraio 2026 Orari: Tutti i giorni dalle 9.30 alle 19.00 (la biglietteria chiude un'ora prima) Aperture straordinarie:
Biglietti (con audioguida inclusa):
Diritti di prenotazione:
Visite guidate: Solo mostra:
Mostra + Museo degli Innocenti:
Microfonaggio obbligatorio per gruppi e scuole secondarie con guida esterna: €20,00 Prenotazioni e informazioni: Tel. +39 055 0981881 Email: info@arthemisia.it Scuole e gruppi: didattica@arthemisia.it Biglietteria:
Siti web: Social: #ToulouseFirenze Attività didatticheLa mostra offre un ricco programma didattico curato da AdMaiora:
Il catalogoDisponibile il catalogo edito da Moebius (21×26 cm, 208 pagine, cartonato, ISBN 979-12-5692-057-0, €35,00) a cura di Jürgen Doppelstein, che accompagna il visitatore attraverso la Parigi di Toulouse-Lautrec con approfondimenti critici e apparati iconografici. "Toulouse-Lautrec. Un viaggio nella Parigi della Belle Époque" rappresenta un'occasione unica per immergersi in un mondo di ballerine, poeti e visionari, in un'epoca che continua ad affascinare e influenzare la nostra immaginazione estetica. | |

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