Unica provincia della piccola regione della Valle d'Aosta, abitata già dal 2900 a.C. dai Salassi, popolazione di origine celtico-ligure, la città capoluogo venne fondata intorno al 25 a.C. dall'Imperatore Augusto e chiamata Augusta Praetoria; sono ancora ben conservate e riconoscibili le mura a pianta rettangolare che circondavano l'insediamento urbano di cui fanno parte la Porta Pretoria e ben 20 torri fra cui la Torre del Lebbroso (innalzata nel Medioevo sui del bastione d'epoca romana) sul lato ovest e la Tour Fromage sono ottimamente conservate ed ospitano, periodicamente, mostre d'arte.
In seguito alla caduta dell'impero carolingio nel X secolo, Aosta appartenne al Regno di Borgogna, caduto nel 1032 e passò sotto il potere di Umberto di Biancamano, dei Conti di Savoia, che mantennero poi la sovranità per circa nove secoli. Già sotto la casa Savoia nel 1295, così come poi facente parte dello Stato Italiano, la Valle d'Aosta ha goduto di notevole autonomia politica, confermata nel 1948 dalla promulgazione dello Statuto Speciale.
La posizione geografica ha favorito un certo isolamento linguistico e tutt'ora la maggior parte degli abitanti parla un dialetto francese, il patois franco-provenzale e il bilinguismo è ufficialmente riconosciuto, anche negli atti pubblici e amministrativi.
Come già accennato meritano una visita il gran numero di reperti romani: dalle succitate mura al Teatro ed Anfiteatro Romano, dal Foro (rinvenuto accanto alla Cattedrale) alle Terme, dal Ponte sul torrente Buthier all'Arco di Augusto (al di fuori delle mura); questi resti archeologici sono situati su di un percorso ideale chiuso al traffico veicolare privato cha parte dall'Arco di Augusto e termina al Museo Archeologico Regionale che raccoglie reperti datati dal Neolitico alla caduta dell'Impero romano
Di epoca medievale invece sono la Collegiata dei Santi Pietro e Orso, la Cattedrale Santa Maria che ospita il Museo del Tesoro.
Il territorio della regione è segnato dal corso della Dora Baltea, fiume che nasce alle pendici del Monte Bianco e taglia da nord-ovest a sud-est la regione fino ad arrivare, attraverso le pianure del Piemonte, alla confluenza con il Po; a sud della Dora, nella porzione di territorio delimitata dagli abitati di Cogne, Rhemes-Notre-Dame e Pont si estende, sui fianchi del massiccio del Gran Paradiso (che raggiunge la ragguardevole altezza di 4061 metri) il Parco Nazionale omonimo, mentre, nella zona a nord del corso d'acqua sono nate splendide e notissime località sciistiche e turistiche fra cui Courmayeur, La Thuille, Cervinia, Champoluc, Saint-Vincent e Gressoney.
Tra le attrattive turistiche del territorio si annoverano i numerosi castelli che sorgono imponenti sulle altrettanto maestose montagne: fra questi menzioniamo il Castello di Fenis, Castel Savoia ed il Castello di Saint Pierre.
Tra i prodotti tipici della gastronomia consigliamo il Vallée d'Aoste Jambon de Bosses DOP, prosciutto crudo aromatizzato con timo, ginepro ed altre erbe aromatiche, stagionato e prodotto a 1600 metri d'altitudine nella piccola comunità di Saint-Rhémy-en-Bosses; inoltre la fontina, formaggio dal gusto deciso ed insieme delicato ingrediente base della Fonduta, deliziosa crema con cui condire pasta, polenta o carni o nella quale intingere fette di pane tostato.
Nonostante la morfologia impervia del territorio ed il clima rigido nella regione si producono anche vini di notevole pregio, seppure in modesta quantità (si calcolano circa un milione di bottiglie a vendemmia) da vitigni Chardonnay, Müller Thurgau, Petite Arvine, Pinot Gris, Fumin, Gamay, Petit Rouge, Pinot Noir e Prëmetta. La tradizione enogastronomica si completa con i liquori: il Genepy, distillato di erbe di montagna e le grappe di vinaccia. Tradizioni e folklore sopravvivono indisturbati in questo angolo d'Italia: tipica, ad esempio, la grolla detta anche coppa dell'amicizia, costruita artigianalmente in legno, è dotata di alcuni beccucci da cui si beve, a turno, il caffè alla valdostana ottenuto miscelando caffè, limone, grappa, zucchero ed il tipico liquore a base di Artemisia (un detto del luogo recita: Chi beve solo si strozza!).
Si ringrazia l'AIAT Monte Cervino per la gentile concessione delle immagini |