Guida alla Città di Modena | |
Modena, piacevole cittadina della Pianura Padana sorge lungo la via Emilia. E' conosciuta in tutto il mondo per la casa automobilistica Ferrari che ha sede nella vicina Maranello e la sua provincia ricca di pievi e castelli romanici. |
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Vero gioiello artistico, meta obbligata per chi passa dall'Emilia Romagna, qui si possono ammirare edifici in perfetto stile Romanico ed i palazzi sorti sotto la casata degli Estensi; veramente unico è il Duomo, uno degli esempi di Romanico più illustri e completi che fu costruito nel 1099 su progetto dell'architetto Lanfranco. Importante anche l'antica Biblioteca dei Duchi d'Este, una delle più stimate biblioteche d'Italia per la sua raccolta di codici miniati e di capolavori come la Bibbia di Borso d'Este. Vicino a Modena, a circa 17 chilometri dal capoluogo, troviamo la Riserva Naturale delle Salse di Nirano, situata nella parte collinare del territorio del Comune di Fiorano Modenese, che si estende per 200 ettari tra i corsi d'acqua Fossa e Chianca. Modena è, nel mondo, sinonimo di buona tavola e, in questa città, mangiare bene è un'arte tramandata di generazione in generazione, capace di dar vita a piatti ghiotti basati su una tradizione culinaria genuina e casalinga. Prelibati sono i salumi, primo fra tutti il prosciutto crudo, seguito, poi, dai favolosi tortellini in brodo fatti con il ripieno a base di carne di maiale, prosciutto e parmigiano. Seguiteci in questo tour virtuale della città: partiamo dal Palazzo dei Musei, in largo Porta Sant'Agostino, a Sud del Parco Novi Sad; il Palazzo Ospita la Biblioteca Estense che conserva libri a stampa, incunaboli, e numerosi codici miniati dal XIV al XVI secolo. Il testo più prezioso è la celebre Bibbia di Borso D'Este, capolavoro delle miniatura ferrarese del XV secolo. Il centro storico della città, si può identificare con Piazza Grande sulla quale si affaccia il Duomo; costruito a partire dal 1099 e consacrato da Papa Lucio III nel 1184, il Duomo è uno dei massimi capolavori del romanico europeo sia per la struttura architettonica di Lanfranco che per l'apparato scultoreo di Wiligelmo. Interventi di modifica al progetto originario sono stati realizzati tra il XII ed il XIV secolo dai Maestri Campionesi. La facciata è divisa in tre settori che corrispondono alle navate. Sotto il rosone (XII secolo) si trova il Portale Maggiore, scolpito da Wiligelmo, autore anche delle quattro formelle di pietra con storie del libro della Genesi. Sul lato meridionale si aprono la Porta dei Principi, opera del cosiddetto Maestro di San Geminiano e e di altri seguaci di Wiligelmo e la Porta Regina (1178 circa) in marmo rosso veronese. Sul lato settentrionale si trova invece la Porta della Pescheria, testimonianza dell'influenza borgognona. All'interno del Duomo si possono ammirare, tra l'altro, il pontile con rilievi di Anselmo da Camione (1160-1180 circa) ed il Presepe in terracotta del modenese Antonio Begarelli (1527). la cripta ospita la tomba del Patrono San Geminiano e la Madonna della pappa in terracotta policroma di guido Mazzoni (1480). La Torre Ghirlandina, già costruita fino al quinto piano nel 1169, venne terminata nel 1319 dai Maestri Campionesi: alta 87 metri, sin dal'origine ha avuto funzioni civiche: dalla torre i custodi segnalavano l'apertura delle porte cittadine e sorvegliavano i forzieri del Comune. Sempre su Piazza Grande si erge il Palazzo Comunale che ingloba edifici medievali "incamiciati" a partire dal Settecento. All'interno è conservata la Secchia Rapita, sotratta, secondo la tradizione, dai Modenesi ai Bolognesi nella Battaglia di Zappolino del 1325 e divenuta l'emblema delei valori civici. Da visitare anche la Sala del Fuoco con gli affreschi di Nicolò dell'Abate, realizzati nel 1546 e la secentesca Sala del vecchio Consiglio, dove si trovavano gli stalli dei COnservatori ed il gonfalone dipinto da Ludovico Lana nel 1633 copme ringraziamento per la fine della peste. I dipinti del Soffitto sono di Ercole dell'Abate e bartolomeo Schedoni. Le settecentesche tele della Sala degli Arazzi raffigurano la preparazione e la firma del Trattato di Pace di Costanza (1183), manifesto dell'autonomia comunale. | |
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