Teatro Filodrammatici: la stagione 2022-2023 Teatro Filodrammatici: la stagione 2022-2023
Da ottobre 2022 a maggio 2023, il cartellone propone quattordici spettacoli, di cui tre prodotti dal teatro milanese. Tra gli appuntamenti più attesi, la prima milanese di A casa allo zoo di Edward Albee.
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Diamoci una mossaA teatro a tempo pieno!

Il Teatro Filodrammatici Milano è pronto a proporre al pubblico il cartellone della stagione 2022/2023.

Un programma davvero ricco di sorprese che, da ottobre 2022 a maggio 2023, sul palco di via Filodrammatici vedrà alternarsi quattordici spettacoli, tre dei quali saranno produzioni del teatro milanese.

A proposito, uno degli appuntamenti più attesi, rappresentato per la prima volta a Milano, sarà A casa allo Zoo, scritta dal drammaturgo statunitense Edward Albee, che si focalizza sulla difficoltà di relazionarsi con le altre persone, sia all’interno dell’ambito familiare, sia all’esterno con persone sconosciute. Un argomento, quello del rapporto tra gli esseri umani, che lega come un ideale filo rosso anche le altre produzioni del Teatro Filodrammatici: N.E.R.D.s – sintomi e La Prova.

Diamoci una mossa! è il titolo che definisce l’intera stagione dei Filodrammatici che tocca varie tematiche e che s’identifica con la sua immagine coordinata: alcuni bastoncini dello Shanghai, il gioco da tavolo che richiede una rotazione delle mosse dei vari partecipanti per poter procedere, alcuni dei quali rotti.

“Per la stagione 22/23 – affermano Bruno Fornasari e Tommaso Amadio, direttori artistici dei Filodrammatici – abbiamo pensato a spettacoli e progetti speciali che s’incrocino e si sovrappongano per linee tematiche, come i bastoncini di uno Shanghai. Un gioco fatto di scelte delicate e importanti tra cui fare la propria mossa, per condividere a teatro pensieri ed emozioni inaspettate. Dal tema della crisi ambientale, passando per quello dell’inclusione e della responsabilità civile, produzioni, ospitalità e progetti speciali saranno presentati come interconnessi dal fragile equilibrio delle nostre scelte, di fronte ad una realtà complessa che non ci lascia più molto tempo per agire. Darsi una mossa sarà quindi tornare a darsi un’occasione, tutti insieme”.

Tra gli spettacoli ospitati, si segnala la rappresentazione, in prima nazionale, di HeLa ovvero l’immortalità di Henrietta Lacks (produzione Invisibile Kollettivo e Associazione Baretti), ispirata dalla vicenda di Henrietta Lacks, una donna afroamericana le cui cellule tumorali, prelevate senza il suo consenso prima della sua morte, continuavano a crescere al di fuori del suo corpo, scatenando un commercio milionario dalla vendita delle sue cellule. Da questa storia è stato tratto un film con protagonista Oprah Winfrey.

Il tema della sostenibilità ambientale è al centro di Due gocce d’acqua (prima milanese; produzione Teatro Vittoria di Roma) e de Il grande giorno (prima milanese; produzione Mulino ad Arte).

La stagione ospiterà, per la regia di Jurij Ferrini, Lucido (prima milanese; Premio Ubu 2011; produzione progetto U.R.T.) il testo di Rafael Spregelburd, autore di primo piano della nuova scena teatrale argentina, che smaschera l’ipocrisia delle nostre convenzioni sociali.

A trent’anni esatti dalla sua prima rappresentazione, con oltre 1800 repliche in 40 paesi del mondo, torna per l’undicesimo anno consecutivo sul palco dei Filodrammatici, La lettera di Paolo Nani (produzione Agidi srl), un successo che non conosce flessioni, ispirato a Esercizi di stile di Raymond Queneau.

Con In fedeltà (prima milanese; produzione Sardegna Teatro) di Rob Drummond, pluripremiato drammaturgo scozzese, sarà il pubblico a diventare protagonista, in un game-show che vedrà due single della platea interrogarsi sull’amore.

La ricca stagione dei Filodrammatici vedrà inoltre la scorribanda nordica dei Teatrimolisani, con la favola fantastica PeerGynTrip, (prima milanese)ispirata dal capolavoro di Henrik Ibsen e con il lungo viaggio di liberazione dalle costrizioni sociali de L’Asino (prima milanese) dello scrittore danese Jon Jesper Halle.

O ancora le letture drammatizzate di Maria Paiato che ne Il nero, il rosso, il blu (produzione Centro Teatrale Bresciano) porta in scena una suite tratta da testi di Ennio Flaiano, di Tommaso Landolfi e del drammaturgo franco-belga Éric-Emmanuel Schmitt, e Closer (prima milanese; produzione Teatro Biondo Palermo / Associazione Casa del Contemporaneo di Salerno) dello scrittore inglese Patrick Marber, premiato con il London Critics’ Circle Award e il Laurence Olivier/BBC Award come migliore commedia originale, che ha avuto anche una riduzione a Broadway e sul grande schermo per la regia di Mike Nichols.

Gli abbonamenti per la stagione saranno in vendita a partire dal 24 giugno, anche sul sito del teatro www.teatrofilodrammatici.eu.

 

  • LE PRODUZIONI DEL TEATRO FILODRAMMATICI

13-30 ottobre 2022

un progetto Amadio/Fornasari

N.E.R.D.S SINTOMI

testo e regia Bruno Fornasari

con Tommaso Amadio, Emanuele Arrigazzi, Riccardo Buffonini, Umberto Terruso

produzione Teatro Filodrammatici di Milano

In medicina, N.E.R.D. è l’acronimo che indica il reflusso non erosivo (Non Erosive Reflux Desease), un classico bruciore di stomaco fastidioso e apparentemente innocuo. La scena si svolge in un agriturismo dove una famiglia tradizionale, composta da padre, madre e quattro figli maschi, si appresta a festeggiare il cinquantesimo anniversario di matrimonio dei genitori. L’idea è che tutto sia perfetto, con tanto di torta nuziale e fotografie agli sposi nel parco, vicino al laghetto con le paperelle. Ma fin da subito, le apparenze, in questa micro comunità fatta di egoismi e tanti silenzi, sono bombe inesplose pronte a detonare alla minima scintilla, come se il vero nemico da sconfiggere fosse molto più vicino di quanto si possa immaginare.

N.E.R.D. s sintomi è una commedia dal cuore nero, provocatoria e irresponsabile, che parte dalla famiglia, come rassicurante paradigma di una società sana, per raccontare il rovescio della medaglia.

E quando lo spettacolo sembra arrivato alla fine, il pubblico sarà spiazzato da una sorpresa insolita.

12-29 gennaio 2022

un progetto Amadio/Fornasari

A CASA ALLO ZOO

di Edward Albee

Regia Bruno Fornasari

Con Tommaso Amadio, Valeria Perdonò, Michele Radice

Produzione Teatro Filodrammatici di Milano, Viola Produzioni

L’opera A casa allo zoo, inedita per l’Italia, è scritta dal drammaturgo statunitense Edward Albee, che ha messo in dialogo tra loro due atti unici, Vita casalinga e La storia dello zoo, composti a cinquant’anni di distanza l’uno dall’altro.

La narrazione si sviluppa attorno a un tema di grande attualità, ovvero al bisogno di liberarsi dalla gabbia emotiva di cui si è prigionieri, sia all’interno di una relazione amorosa che nell’isolamento forzato di chi si trova solo con se stesso.

L’azione si svolge a New York in una tranquilla domenica di primavera. In Vita Casalinga, Peter, editore di successo, è sprofondato nella lettura di un libro da pubblicare quando la moglie gli si avvicina e pronuncia una frase innocua quanto minacciosa: “dovremmo parlare”.

Il matrimonio che Peter pensava stesse “navigando piacevolmente su una barca inaffondabile”, rischia di venir sommerso dal diluvio di insoddisfazione e senso di claustrofobia che la moglie Ann gli palesa con ironia disarmante. Decide allora di stare da solo e per fare i conti con questa nuova definizione di sé, uscire e continuare la lettura al parco.

Qui inizia La storia dello Zoo. Peter è seduto su una panchina a leggere e viene avvicinato da Jerry, un tipo strano, dall’aria trasandata ma non sporca, dall’atteggiamento invadente ma non aggressivo. Tra i due inizia un dialogo apparentemente innocuo. Jerry dice di voler solo raccontare una cosa che gli è successa allo zoo, ma non fa altro che elencare con crudele ironia dettagli della propria vita e pretendere da Peter un’attenzione totale. Il dialogo tra i due diventa sempre meno civile con Jerry che, con un raptus di violenza, spintona Peter a terra e s’impossessa della panchina.

L’abilità di Albee è quella di saper spiazzare lo spettatore senza tradirne le aspettative e il finale della colluttazione tra i due lascerà molte domande aperte.

Le lame affilate che in Vita casalinga sono squisitamente verbali si tramutano in violenza fisica in La storia dello zoo e ritraggono un’umanità sola, isolata, disabituata a comunicare e condividere, in un modello di mondo materialistico fatto di disparità sociali e disumanizzazione.

16-26 marzo 2022

un progetto Amadio/Fornasari

LA PROVA

testo e regia Bruno Fornasari

con Tommaso Amadio, Emanuele Arrigazzi, Marta Belloni, Orsetta Borghero

produzione Teatro Filodrammatici di Milano

La prova è uno spettacolo dall’attualità quantomai scottante in un mondo sempre più spaventato dalle relazioni umane e dall’altro. Il testo, che gioca sugli stereotipi su sessismo e femminismo, tocca uno dei nervi più scoperti della società attuale, ponendo domande scomode che chiedono risposte chiare.

Al centro del racconto ci sono Tina, una vulcanica creativa, richiamata dall’agenzia di comunicazione dalla quale se ne era andata, lasciando persino il suo compagno di allora, Edo, anche amministratore dell’agenzia, per fare la differenza in una gara per un’importante pubblicità contro la discriminazione femminile. Tina, tuttavia non vuole accettare questa proposta, ritenendo che Fede, il capo dell’agenzia, abbia avuto un comportamento sgradevole durante una cena di riconciliazione. Si è solo trattato di una carezza sulla spalla, ma Fede le ha accarezzato proprio la spalla nuda, non l’altra coperta dalla manica, e la cosa le ha dato una sensazione inquietante.

Il risultato è una commedia implacabilmente ironica, che mette letteralmente “alla prova” le convinzioni di tutti noi, mostrando come spesso siano solo opinioni, confuse per verità assolute.

  • GLI OSPITI DEI FILODRAMMATICI…

1-4 novembre 2022

PEERGYNTRIP

di Henrik Ibsen

adattamento e regia: Stefano Sabelli

con Eva Sabelli, Mauro D’Amico, Gianantonio Martinoni, Bianca Mastromonaco, Fabrizio Russo

produzione Teatrimolisani / Teatro del Loto

Nel 1867, durante un viaggio in Italia – fra Roma, Ischia e Sorrento – Henrik Ibsen, autore attento ai mutamenti sociali e di costume e alle contraddizioni della borghesia ottocentesca, crea Peer Gynt, la sua opera più fantastica e onirica.

Peer Gynt è una favola affascinante, dall’andamento picaresco, con mutamenti improvvisi, adatti anche a un fantasy cinematografico.

Un dramma in versi, distante e diverso dalla produzione più naturalista del padre della drammaturgia moderna, per il quale Grieg ha scritto musiche note e popolari, oggi forse più della stessa opera teatrale.

Stefano Sabelli, traducendo e adattando il testo dell’autore norvegese, con PeerGynTrip mette in scena, per la Compagnia del Loto, una fiaba, dove tempi, spazi e luoghi si sovrappongono in un’età e in un gioco temporale indefiniti. La storia del simpatico perdigiorno che trascorre l’esistenza edonisticamente, tra piaceri materiali e fantasticherie, rappresenta il cammino della vita, della ricerca del sé nel contatto col mondo reale e irreale: una metaforica ricognizione della natura umana che assume i contorni di un’avventura faustiana. Lo spettacolo è un caleidoscopio di visioni fantastiche e irresistibili mutamenti scenici, esaltati dalla bella scenografia ideata da Francesco Fassone.

5-6 novembre 2022

L’ASINO

di Jon Jasper Halle

regia Gianluca Iumiento

con Anna Paola Vellaccio e Stefano Sabelli

produzione Teatrimolisani / Teatro del Loto, Florian Metateatro

L’Asino si sviluppa nell’intreccio tra un piano narrativo naturalista – la disperata ricerca del senso della vita di KARI, Anna Paola Vellaccio, una donna già avanti con l’età – e quello mistico-metaforico – dove la narrazione prende improvvisamente una connotazione epica e multiforme con il ruolo di VOCE, interpretato da Stefano Sabelli. Assumendo a volte le fattezze di uomini che hanno lasciato un segno indelebile nella sua vita, altre volte mostrandosi come una figura di emancipazione, una sorta di guida spirituale, un traghettatore mistico, VOCE si presenta a KARI per aiutarla a liberarsi da ogni restrizione che soffoca la sua apatica e informe vita. I due lasceranno insieme la gabbia della casa a schiera con giardino di KARI per avventurarsi in un lungo viaggio, dove il mondo interiore di KARI corre verso le creste montane e verso rifugi, fiumi e laghi della terra dei fiordi. Un continuo e doloroso scavo nella memoria che fa emergere le scelte di cui la donna sente di doversi pentire. Le verità mai confidate.

Critico nei confronti della claustrofobica e perbenista società norvegese, L’Asino descrive il sentimento di sentirsi intrappolati dalla vita, dal passato, oppressi da una società conformista (quella scandinava, ovviamente, con riscontri però anche in altre realtà occidentali), mentre insorge prepotente una spinta emotiva che spinge ad abbandonare tutto e tutti.

8-13 novembre 2022

LUCIDO

di Rafael Spregelburd

regia Jurij Ferrini

con Rebecca Rossetti, Agnese Mercati, Federico Palumeri, Jurij Ferrini

una produzione progetto U.R.T. con il sostegno di Regione Piemonte

Dopo quindici anni di assenza – lontana da casa e da sua madre Teté – Lucrezia torna a reclamare il rene che da bambina ha donato al fratello minore Luca (in una letterina dice di averlo prestato). Pare che il marito di Lucrezia, si trovi ricoverato in ospedale in dialisi e ne abbia urgente bisogno. Restituendo quel rene Luca salverebbe la vita al cognato, perdendo naturalmente la sua. La trattativa sarà da incubo, la lucidità decisamente sporadica e continui colpi di scena modificheranno la trama e le vere motivazioni dei personaggi.

Lucido è uno dei testi più recenti scritti da Rafael Spregelburd, artista di punta della nuova scena argentina.

Rafael Spregelburd è un autore capace di far ridere a differenti livelli. La sua comicità non è mai banale, è caustica, spietata, scorretta verso gli abitanti di quella parte del globo che risponde al nome di “occidente”. Sbugiarda i falsi valori e l’ipocrisia su cui si impernia il nostro patto sociale.

Spregelburd parla di noi, di un’umanità che ha perso ogni contatto con il mondo reale e si diverte a mostrarci la sua anti-tragedia.

15-20 novembre 2022

Attori & Tecnici presenta

DUE GOCCE D’ACQUA

di Alex Jones

regia Stefano Messina

con Viviana Toniolo e Roberto Della Casa

produzione Compagnia Attori & Tecnici

Tom e Sally vivono nella loro casa sul fiume e lì da generazioni gestiscono la loro attività. Piove e si preparano ad affrontare come ormai da molti, troppi anni, l’ennesima esondazione. Il fiume sale sempre più minaccioso come mai era successo. I telefoni non funzionano più, le trasmissioni radio si interrompono. Raccolgono acqua, viveri, oggetti personali, tutto quello che possono e su una piccola imbarcazione trovano salvezza in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Tra dolci ricordi e rimpianti, amore e rabbia, disperazione e speranza, nel momento in cui tutto sembra perduto, nasce prepotente il disperato attaccamento alla vita. Un testo, uno spettacolo, che pur conservando il tono della commedia, affronta il tema del cambiamento climatico causato dall’uomo e le disastrose conseguenze che ne produce.

Un invito a fare tutti noi un po’ di più per la nostra sopravvivenza su questa terra, per non privarci di essere partecipi del meraviglioso miracolo della natura.

22-27 novembre 2022

IN FEDELTÀ

di Rob Drummond

regia Roberto Rustioni

con Loris Fabiani

produzione Sardegna Teatro

In fedeltà di Rob Drummond, drammaturgo, performer e regista scozzese pluripremiato che ha lavorato con i più prestigiosi teatri del Regno Unito, è un esperimento scenico giocoso in cui un performer/presentatore invita due persone single del pubblico – che non si devono conoscere tra loro – a costruire sul palco un primo appuntamento: un meccanismo che richiede la partecipazione e l’aiuto di tutti gli spettatori.

Con leggerezza, partendo dalla biografia di Darwin e dalle sue teorie scientifiche, per poi arrivare ai siti d’incontro web, l’autore attraverso la continua interazione del performer con la platea si interroga sull’amore.

È possibile non tradire mai? La fedeltà, la monogamia, è solo una strategia per garantire la sopravvivenza della specie? Si può mentire per amore? La scienza ci può essere d’aiuto o dobbiamo imparare ad accettare il mistero?

Un game-show dal tocco leggero in cui due veri single del pubblico vivranno realmente un appuntamento al buio. Vedremo sbocciare il vero amore sul palco?

29 novembre – 4 dicembre 2022

IL GRANDE GIORNO

di Daniele Ronco

regia Raffaele Latagliata

con Daniele Ronco ed Elena Aimone

produzione Mulino ad Arte

Ettore Stein vive in un appartamento “design” che ricorda un acquario, con la moglie Elisabetta e Arturo, un pesce pagliaccio rinchiuso in un piccolo acquario. Ettore è candidato a diventare il nuovo capo del governo. È alla soglia della consacrazione come il più giovane premier mai stato in carica in Italia. Si è appena chiusa la campagna elettorale e a Ettore non resta che attendere il responso delle elezioni, certo di uscirne vincitore indiscusso.

Proprio quando sembra che tutto stia andando per il meglio, Ettore viene lasciato da Elisabetta, esasperata dal non riconoscere più il ragazzo premuroso e amorevole incontrato all’università.

Rimasto solo con Arturo, Ettore riceve una visita inaspettata che lo proietta in un viaggio surreale, con una sorprendente evoluzione che lo porterà a riconnettersi con il proprio vero sé.

Il Grande giorno è un testo di difficile definizione dal momento che oscilla continuamente tra generi diversi: dal “dramma borghese” al “noir” passando attraverso le inquietudini oniriche di un futuro dispotico contrappuntate da un’ironia che arriva a toccare i vertici del surreale.

13-18 dicembre 2022

LA LETTERA

di Paolo Nani

regia Nullo Facchini

produzione Agidi srl

Piccolo miracolo di precisione scenica, evergreen del teatro internazionale, La lettera vanta più di 1800 repliche in 40 paesi del mondo e sin dal 2011, ininterrottamente, è in scena in ogni stagione del Teatro Filodrammatici Milano.

Nel 2022 ricorre un anniversario speciale: lo spettacolo compie 30 anni!

Liberamente ispirato a Esercizi di stile, libro dello scrittore francese Raymond Queneau, lo spettacolo narra di un uomo che entra in scena, si siede a un tavolo, beve un sorso di vino, contempla la foto della nonna e scrive una lettera. Quindi la imbusta, la affranca e sta per uscire, ma gli viene il dubbio che nella penna non ci sia inchiostro. Controlla e constata che non ha scritto niente. Deluso, esce. La storia si ripete 15 volte in altrettante varianti: all’indietro, con sorprese, volgare, senza mani, horror, cinema muto, circo, e tante altre ancora. Non si smette mai di ridere per tutta la durata dello spettacolo, grazie all’incredibile precisione, dedizione, studio e serietà di un artista che è considerato a livello internazionale uno dei maestri indiscussi del teatro fisico.

31 gennaio – 5 febbraio 2023

Maria Paiato in

IL NERO, IL ROSSO, IL BLU

Una suite di tre letture da:

Le due zittelle di Tommaso Landolfi

L’avvelenatrice di Éric-Emmanuel Schmitt

Una e una notte di Ennio Flaiano

con Maria Paiato

produzione Centro Teatrale Bresciano

Maria Paiato è la straordinaria interprete di una suite di tre letture che ci immerge nelle stravaganti avventure delle due sorelle e zittelle descritte da Landolfi, di Marie Maurestier di Schmidt e del vitellone Graziano raccontato da Flaiano.

Le due zittelle dello scrittore e poeta Tommaso Landolfi è un testo ambientato negli anni ’60 che racconta la storia di due vecchie sorelle che vivono in un non meglio specificato paesino del centro-sud. La loro vita scorre tranquilla fino a quando il gruppo di monache residenti nel monastero attiguo alla casa delle zittelle lamenta il reiterato furto delle preziosissime ostie consacrate, custodite nella chiesa.

Il secondo testo selezionato da Maria Paiato è L’avvelenatrice, dello scrittore e drammaturgo franco-belga Éric-Emmanuel Schmitt. È la storia di una donna diabolica, Marie Maurestier, ormai settantenne, che gode della fama di assassina per aver avvelenato, nel corso della sua vita, tre mariti benestanti.

Chiude la suite Una e una notte di Ennio Flaiano, racconto dell’avventura vissuta da Graziano, giovane vitellone di una Roma del 1960, svogliato e sognatore a sproposito, che viene messo a lavorare in un giornale grazie a una raccomandazione del padre. Deriso dai colleghi, odiato dal direttore, viene relegato alla battitura di notizie sceme che non interessano a nessuno.

Spedito a scrivere un pezzo su un improbabile disco volante atterrato a Fiumicino, Graziano si troverà coinvolto in una straordinaria storia d’amore con una marziana.

7-12 febbraio 2023

CLOSER

di Patrick Marber

regia Fabrizio Falco

con Paola Francesca Frasca, Fabrizio Falco, Davide Cirri, Eletta Del Castillo

produzione Teatro Biondo Palermo / Associazione Casa del Contemporaneo di Salerno

Protagonisti di questa commedia drammatica, che punta i riflettori sulle relazioni sociali, sono un dermatologo affermato abitato da perverse pulsioni erotiche (Larry); una fotografa di successo, divorziata e intellettuale (Anna); un giovane giornalista che sogna di scrivere il romanzo best seller (Dan); un’americana a Londra, sensuale e misteriosa, che lavora in uno strip club (Alice). Le loro vite e i loro comportamenti sono estremamente concreti così come lo sono le loro reazioni, dominate completamente dall’istinto in cui ciascuno di noi si può riconoscere. Un testo intenso, nel quale la visione alta e poetica dell’amore svanisce lasciando spazio all’impulso di possedere l’altro.

Nato nel 1997 dalla penna del drammaturgo inglese Patrick Marber, Closer si aggiudicò il London Critics’ Circle Award e il Laurence Olivier/BBC Award come migliore commedia originale. Andata in scena anche a Broadway, la pièce vinse poi il New York Critics Award. Nel 2004 il regista Mike Nichols portò Closer sul grande schermo, ottenendo un successo di pubblico e critica.

28 marzo – 2 aprile 2023

Prima nazionale

HELA OVVERO L’IMMORTALITÀ DI HENRIETTA LACKS

di e con Nicola Bortolotti e Lorenzo Fontana

produzione Invisibile Kollettivo e Associazione Baretti

HeLa è la sigla che indica una linea cellulare di vitale importanza nelle ricerche sul cancro e su molte altre malattie: cellule speciali, tanto resistenti da essere praticamente immortali, vendute e comprate da decenni nei laboratori di tutto il mondo. Ma quelle quattro lettere racchiudono anche una storia straordinaria, emblematica – e soprattutto una persona in carne ed ossa.

Henrietta Lacks lavorava nei campi di tabacco della Virginia, come i suoi antenati schiavi. Poco prima che morisse per un tumore, nel 1951, i medici, senza chiedere alcun consenso, prelevarono un campione dei suoi tessuti e si accorsero presto di un fenomeno mai registrato prima nella storia della medicina: le cellule tumorali continuavano a crescere fuori dal corpo, in laboratorio. Henrietta era ‘immortale’. Come lei, nemmeno la sua famiglia fu messa al corrente dell’incredibile scoperta, né tantomeno dell’industria miliardaria che si sviluppò dal commercio delle sue cellule, e solo molti anni dopo i figli di Henrietta vennero a conoscenza di tutta la storia.

Questa vicenda appassionante – da cui è stato tratto anche un film con Oprah Winfrey – intreccia il passato di una famiglia afroamericana, vissuta nella segregazione razziale degli anni Cinquanta, con la ricerca scientifica e l’etica medica, e ci pone domande attualissime sulla vita e sulla morte. Chi dispone del materiale biologico di cui siamo fatti? Chi custodisce la memoria di ciò che siamo stati?

  • …E LE TRASFERTE

Due eccellenze milanesi come il Teatro Filodrammatici e il Teatro Elfo Puccini hanno stretto un accordo di collaborazione, ospitando reciprocamente uno spettacolo prodotto dai due enti.

Dal 16 al 21 maggio 2023, i Filodrammatici accoglieranno sul proprio palco Quentin Crisp. La speranza è nuda di Mark Farrelly, con Luca Torraca, a cura di Ferdinando Bruni, che ripercorre la vita di Quentin Crisp, icona gay nel mondo anglosassone, caratterizzata da una difficile giovinezza. Deriso continuamente per il suo essere effeminato, Crisp viene ripetutamente molestato dalla polizia, insultato o, peggio ancora, picchiato. Proprio per difendersi da questa dolorosa situazione si costruisce nel corso degli anni una corazza fatta di intelligenza e di irresistibile distacco ironico.

Come lui stesso ammette, non ha nessun talento se non quello di essere se stesso. Alla repressione e alle aggressioni reagisce con le sue mise fiammeggianti, i suoi trucchi, le sue clamorose pettinature. Quentin Crisp diventa famoso presso il grande pubblico grazie alla brillante interpretazione che di lui dà John Hurt nel 1975 in un film per la televisione.

Mark Farrelly in La speranza è nuda costruisce un monologo in due parti che attinge a piene mani da un repertorio di aforismi e paradossi degni di Oscar Wilde. Nella prima parte racconta gli anni difficili di Londra, nella seconda parte riproduce uno degli irresistibili one-man-show in cui Crisp si esibiva a New York.

Dal 22 al 18 maggio 2023 sarà invece il Teatro Elfo Puccini ad accogliere una produzione del Teatro Filodrammatici, ovvero Stato interessante, un progetto Amadio/Fornasari, testo e regia di Bruno Fornasari, con Tommaso Amadio, Emanuele Arrigazzi, Umberto Terruso.

L’opera vede tre maschi – due politici e un uomo d’affari – alle prese con una inquietante gravidanza che potrebbe avere conseguenze politiche e sociali catastrofiche.

Per risolvere la situazione i tre uomini di potere dovranno mettere da parte la loro aggressività e cercare di collaborare per salvaguardare “il bene comune”.

Un compito tutt’altro che facile dato che il bene privato e il bene pubblico sembrano in conflitto continuo e il fattore competizione nella politica, come nei rapporti tra le persone, gioca un ruolo centrale e spesso distruttivo.

Stato interessante è una commedia paradossale che cerca di salvare tre maschi della specie, inconsapevolmente stanchi della propria mascolinità violenta, dal continuo gioco di prevaricazione che li imprigiona, provando a far rinascere in loro la fiducia in un futuro diverso e tutto da costruire.

 
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