Per il ciclo di eventi donatelliani a Padova, si inaugura venerdì 27 marzo alle 17, nella Chiesa Cattedrale “Donatello e Padova”. Saranno presenti il sottosegretario Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Francesca Barrucciu, il sindaco di Padova Massimo Bitonci, il vescovo S.E. mons. Antonio Mattiazzo.
La presenza di Donatello a Padova innova profondamente il linguaggio della scultura in Italia e pone la città veneta tra i principali centri di diffusione del Rinascimento. Padova ricorda questo momento nodale della sua storia artistica con una serie d’importanti mostre e iniziative, promosse da differenti Istituzioni e in diverse sedi, sotto il titolo comune di “Donatello e Padova”.
Dal 28 marzo apriranno le mostre:
Donatello e la sua lezione
Sculture e oreficerie a Padova tra Quattro e Cinquecento
Padova, Musei Civici agli Eremitani e Palazzo Zuckermann
28 marzo – 26 luglio 2015
Donatello svelato
Capolavori a confronto
Padova, Museo Diocesano
28 marzo – 26 luglio 2015
Donatello al Santo di Padova
Padova, Museo Antoniano e Basilica del Santo -percorso didattico-
Gioielleria Contemporanea. Omaggio a Donatello
Premio Internazionale Mario Pinton – seconda edizione
Padova, Oratorio di San Rocco
9 maggio- 26 luglio
Nella mostra allestita ai Musei Civici, promossa dall’assessorato cultura e turismo Musei Civici e Biblioteche di Padova e realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la lezione del Maestro rivive in uno straordinario percorso che dai capolavori di Donatello conduce alla scoperta di preziose sculture in bronzo e terracotta degli artisti che continuarono e svilupparono la sua rivoluzione proprio a Padova.
Testimonianze dell’altissima qualità raggiunta da Bartolomeo Bellano, Andrea Briosco detto il Riccio e Severo da Ravenna sono riunite per la prima volta agli Eremitani, mentre l’influenza del nuovo linguaggio rinascimentale nelle oreficerie sacre. Risplende nel vicino Palazzo Zuckermann, dove prosegue la mostra, con gli straordinari manufatti del Tesoro del Santo.
Donatello giunse a Padova nel 1443-1444 e vi rimase per un decennio.
Nel fare della città uno dei centri principali del Rinascimento, caratterizzò il suo stile secondo un naturalismo talora rude segnato da una componente ancora tardogotica.
Di Donatello la mostra, curata da Davide Banzato ed Elisabetta Gastaldi, documenta non solo la personale via nella riproposizione del tema romano della statua equestre, ma anche il capolavoro patavino e il suo lavoro più complesso, l’altare del Santo, di cui vengono esposti i calchi realizzati dallo scultore Luigi Ceccon,che ci riportano nel pieno del fermento culturale ottocentesco legato ai lavori di ricomposizione dei bronzi dell’altare, conclusi poi secondo il progetto di Camillo Boito.