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Riviera del Conero, Sirolo Itinerari nella provincia di Ancona
Suggestivi itinerari turistici fra storia, arte e natura attraverso la provincia di Ancona.
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Itinerario 4 - provincia di Ancona

Si parte dalla famosa spiaggia di velluto e si attraversano gli interessanti centri delle verdi colline marchigiane in cui si produce il Verdicchio.

Senigallia, posta a cavallo del fiume Misa, è una rinomata località di villeggiatura grazie alla sabbia finissima dell’arenile. Cuore della città è la ben conservata Rocca Roveresca, davanti alla quale si apre Piazza del Duca, ornata dalla cinquecentesca Fontana dei Leoni e abbellita da alcuni storici edifici, tra cui il Palazzo del Duca e il Palazzetto Baviera dove si possono ammirare pregevoli stucchi di Federico Brandani. Meritano una visita la Chiesa della Croce, la Chiesa di S. Martino, il Duomo con l’annessa Pinacoteca Diocesana, la Casa natale di Pio IX e il Museo Archeologico La Fenice. Spiaggia di Velluto

In posizione panoramica, nell’immediato entroterra, si trova la rinascimentale Chiesa di S. Maria delle Grazie che conserva, nel catino absidale, una importante tavola del Perugino e nei locali del Convento il Museo di Storia della Mezzadria. Si prosegue per Corinaldo, pittoresco centro medievale che vanta una cinta muraria tra le più spettacolari della regione. Da visitare il settecentesco Santuario di S. Maria Goretti, la Chiesa dell’Addolorata e l’ex Convento delle Benedettine che ospita la Civica Raccolta d’Arte.

La 3a domenica di luglio si svolge La Contesa del Pozzo della Polenta che rievoca la vittoria riportata dai corinaldesi nel 1517 contro l’esercito di Francesco Maria I della Rovere che aveva assediato la cittadina. Da non perdere, nei dintorni, Castelleone di Suasa, nota per il Castello medievale, il nucleo storico ben conservato e gli importanti reperti archeologici dell’antica città romana di Suasa Senonum (in particolare l’Anfiteatro e una domus patrizia dal ricco corredo musivo) tutelati nel Parco Archeologico Regionale e nel Museo Civico Archeologico.

Si continua per Barbara, con le antiche mura e il Castello (sec. XIV), e si arriva a Serra de’ Conti che possiede quasi intera la cinta muraria medievale sulla quale si impone il Monastero di S. Maria Maddalena del Quattrocento; da visitare il Museo delle arti monastiche. Superata Moie, dove è d’obbligo una visita alla romanica Abbazia di S. Maria, si raggiunge Maiolati Spontini, terra del Verdicchio e patria del musicista Gaspare Spontini alla cui memoria è stato allestito il Museo “G. Spontini”, ricco di cimeli, ricordi e manoscritti. Poco dopo si arriva a Cupramontana, importante centro di produzione del Verdicchio a cui sono dedicati sia una famosa sagra (la domenica di ottobre), che il curioso Museo Internazionale dell’Etichetta.

Dopo una sosta nella suggestiva Badia del Beato Angelo, si giunge a Staffolo, interessante per la bella chiesa di S. Francesco e il nucleo storico e ancora in buona parte circondato da una possente cerchia di mura, e per l’originale Museo dell’Arte del Vino che, tra altre curiosità, possiede un prezioso torchio in rovere e pietra. Si prosegue per Jesi, l’Aesis romana, dominante la valle dell’Esino. La cittadina, florido comune poi Signoria dei Malatesta e diFrancesco Sforza, diede i natali a Federico II di Svevia e al musicista G. B. Pergolesi, a cui è dedicato il prestigioso Teatro. Nel settecentesco Palazzo Pianetti sono ospitati i Musei Civici e la Pinacoteca in cui si possono ammirare numerosi capolavori di Lorenzo Lotto, tra cui la celebre Pala di S. Lucia, mentre il Palazzo della Signoria, ideato da Francesco di Giorgio Martini, è sede della Biblioteca Comunale. Quartieri medievali, palazzi gentilizi e splendide chiese caratterizzano un centro storico armonioso e ben conservato. Vicino Jesi, lungo il corso del fiume Esino, si può visitare la Riserva Naturale di Ripa Bianca.

Ritornando verso la costa, si consiglia una deviazione per Morro d’Alba, il cui piccolo borgo è tuttora raccolto entro le mura quattrocentesche, con alte scarpate, e possiede il Museo della Cultura Mezzadrile che riunisce attrezzi agricoli del passato. La zona, ricca di vigneti, è famosa per la produzione del rosso Doc Lacrima di Morro d’Alba. Nei dintorni, merita una visita Ostra che domina, con le mura e il bel centro storico, la valle del Misa e vanta un’importante Mostra di Antiquariato (ad agosto), la piazza con l’imponente Torre civica e l’antica Chiesa di S. Francesco, nonché il Santuario della Madonna della Rosa, meta di pellegrinaggi. Si continua per Chiaravalle, dove è possibile ammirare l’Abbazia di S. Maria in Castagnola, una delle più antiche costruzioni fondate dai cistercensi di Clairvaux in Italia, e si arriva a Marina di Montemarciano che ha un bel litorale e i resti di un fortilizio quattrocentesco.

Itinerario 5  - Provincia di Ancona

Riviera del ConeroDalla riviera del Conero, con le caratteristiche località balneari, si prosegue per i comuni dell’entroterra, ricchi di arte e antiche memorie. Ancona (dal greco Ankon), capoluogo delle Marche, fondata dai Siracusani, ha sempre legato la sua esistenza al porto, dominato dalla Cattedrale di San Ciriaco.

La visita del centro storico consente di scoprire la parte più antica e suggestiva della città: in Piazza della Repubblica spiccano l’imponente facciata del Teatro delle Muse e, nel lato opposto, la Chiesa del SS. Sacramento. Nelle immediate vicinanze si trovano il porto, con l’Arco di Traiano (100-115 d.C.), l’Arco Clementino (concepito da Luigi Vanvitelli nel XVIII sec.), Porta Pia (barocca), la Mole Vanvitelliana (suggestivo Lazzaretto, oggi utilizzato per mostre e spettacoli), la Loggia dei Mercanti, simbolo dell’antica attività mercantile della città, e la Chiesa romanica di S. Maria della Piazza. Alle pendici del colle Guasco c’è Piazza del Senato con il Palazzo Vescovile, la Chiesa di S. Pellegrino degli Scalzi e Palazzo Ferretti, sede del Museo Archeologico Nazionale delle Marche. Raggiunti il Palazzo degli Anziani e la Chiesa del Gesù, scendendo per via Pizzecolli, si possono ammirare il gotico portale della Chiesa di S. Francesco alle Scale e il cinquecentesco Palazzo Bosdari, sede della Pinacoteca Civica con una sezione dedicata all’Arte Moderna in cui sono esposte importanti opere di Tiziano, Carlo Crivelli, Lotto, Guercino, Gentileschi e alcuni dipinti dell’anconetano Andrea Lilli. La Piazza del Plebiscito, considerata il salotto della città, è fiancheggiata da una Torre cinquecentesca, dal Palazzo del Governo e dalla Chiesa di S. Domenico al cui interno sono conservati una Crocifissione del Tiziano e un’Annunciazione del Guercino. Dal Passetto, percorrendo la strada panoramica della famosa riviera del Conero, si scorge l’incantevole paesaggio del Monte Conero (primo parco naturale istituito nelle Marche nel 1987), che acquista sfumature cromatiche particolarmente suggestive in primavera per la fioritura della ginestra e, in autunno, per i corbezzoli.

La perla del litorale è la Baia di Portonovo, una meraviglia della natura ancora incontaminata, la cui spiaggia di scoglio e ghiaia, ben attrezzata, lambisce un mare verde smeraldo. L’insenatura conserva antichi tesori, quali il Fortino Napoleonico, la Torre Clementina e, incastonata su un contrafforte roccioso, la Chiesa romanica di S. Maria. Dopo una sosta sulla sommità del Monte Conero per ammirare la Badia di S.Pietro, fondata dai Benedettini nella prima metà dell’XI secolo, proseguendo verso sud si incontrano dapprima Sirolo, graziosa stazione balneare a picco sul mare e sede del Parco Regionale del Monte Conero e, subito dopo, Numana, dove dalla suggestiva piazzetta su cui si erge la Torre del Pincio, si scorge il porticciolo turistico. Numana - Spiaggia dei GigliDa visitare l’Antiquarium Statale che raccoglie materiale archeologico, scoperto nel territorio di Sirolo e Numana, e offre una documentazione completa della civiltà picena, dove spicca il corredo della c.d. “Regina di Sirolo”. Marcelli zona più moderna della riviera, con numerosi villaggi turistici, residence e strutture ricreative. Sulla sommità di una vicina collina si erge Loreto, parzialmente cinta da mura e bastioni cinquecenteschi, con il più grande Santuario mariano d’Italia. La leggenda narra che la Casa di Nazareth venne portata in volo dagli angeli per sfuggire all’invasione della Palestina da parte dei Maomettani. Nella Basilica hanno lavorato alcuni tra i più illustri artisti del Rinascimento, tra cui Signorelli, Melozzo da Forlì, Bramante e Lotto. Nel braccio occidentale del Palazzo Apostolico è possibile visitare il Museo Pinacoteca della Santa Casa.

Proseguendo, in direzione nord, si incontra Castelfidardo, la capitale della fisarmonica, strumento a cui è dedicato un interessante Museo e teatro della famosa battaglia che ha dato il via all’Unità d’ Italia documentata nel relativo Museo. Poco dopo si giunge ad Osimo, ricca di antiche vestigia, tra le quali le tredici statue romane di epoca imperiale conservate nel Palazzo Comunale, il Duomo romanico, con la raccolta piazzetta e il Battistero, il Santuario di S. Giuseppe da Copertino e il prestigioso Palazzo Campana che ospita il Museo Civico.

Nei dintorni si trova Aspio Terme, centro idroterapico immerso nel verde. Offagna, terra di produzione del Rosso Conero, è dominata dalla scenografica Rocca, sede del Museo delle Armi Antiche, e invita nell’ultima settimana di luglio alle suggestive Feste Medievali in cui si rivive l’antica tradizione della Contesa della Crescia. Da non perdere a Polverigi il rinomato Festival Internazionale Inteatro (a luglio) e La notte delle streghe (a settembre).

Itinerario 6 - Provincia di Ancona

Il percorso proposto conduce alla scoperta delle bellezze paesaggistiche e storiche dell’area di Fabriano, esaltate dalle suggestive Grotte di Frasassi.

Fabriano, patria di Gentile da Fabriano, Antonio da Fabriano e Allegretto Nuzi, è un importante centro commerciale e industriale ed è nota per le sue antiche cartiere sorte tra il XII e il XIII secolo. Nell’ex Convento di S. Domenico è allestito il Museo della Carta e della Filigrana, dove è possibile, tra l’altro, vedere come si realizzava un tempo la carta. La città conserva intatto il suo aspetto medievale, modellato intorno alla Piazza del Podestà (con la duecentesca fontana Sturinalto e il Palazzo del Podestà) e documentato dai numerosi dipinti che si trovano nella Pinacoteca Civica “B. Molajoli”, allestita nel quattrocentesco complesso monumentale dell’ex Ospedale di Santa Maria del Buon Gesù.

Il Teatro Gentile, uno dei più interessanti esempi di teatri ottocenteschi della regione, ha un bel sipario dipinto da Luigi Serra. Particolarmente sentita è la Festa di San Giovanni (24 giugno) durante la quale vengono organizzate sfilate in costume, infiorate e La Sfida del Maglio. Meritano una deviazione la tranquilla località di Poggio San Romualdo (m 936), dove si possono effettuare delle belle passeggiate, e l’Abbazia di Val di Castro, fondata nel 1006 da S. Romualdo (vi si spense nel 1027), che conserva affreschi del XIV e XV secolo.

Grotte di FrasassiImboccata la Statale 76, si arriva in breve al vasto complesso ipogeo delle Grotte di Frasassi, un ambiente carsico di straordinaria bellezza. Una visita consente, in circa un’ora, di ammirare con stupore piccoli laghi, stalattiti intarsiate, gigantesche stalagmiti, fino a giungere al maestoso Abisso Ancona (alto 240 m), alla Sala dei Duecento, alla Sala delle Candeline, alla Sala dell’Orsa e a quella dell’Infinito, sapientemente illuminate. Nei pressi si trovano le Terme sulfuree di S. Vittore e l’Abbazia benedettina di S. Vittore alle Chiuse sorta, probabilmente, alla fine del X secolo. Fu tra i più ricchi insediamenti religiosi del comprensorio ed è uno degli esempi più importanti dell’architettura romanica nelle Marche. Si può visitare il Museo dove è conservato il fossile di ittiosauro rinvenuto nel 1976. Molto suggestivi sono la Chiesa di S. Maria infra Saxa e l’adiacente tempietto a pianta ottagonale con cupola, commissionato da Papa Leone XII a Giuseppe Valadier, collocati all’interno di un’immensa grotta. Da vedere nelle immediate vicinanze, Genga che conserva ancora intatta la sua struttura urbanistica medievale, la cinta muraria e il Palazzo dei Conti della Genga con il relativo importante Museo di Arte Sacra.

Proseguendo si giunge a Sassoferrato, cittadina composta da due nuclei: il moderno Borgo e, alto sul colle, il Castello, dominato dai resti della Rocca costruita nel 1368 dal cardinale Egidio Albornoz, legato pontificio. Nella parte più antica, ricca di monumenti e opere d’arte, spiccano la Chiesa di S. Francesco, il Palazzo Montanari (sede della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari), il Palazzo dei Priori (sede della Pinacoteca e del Museo Archeologico Sentinate) e il Palazzo Oliva (sede della Biblioteca Comunale). Nei pressi si possono visitare la Chiesa romanica di S. Croce e la città romana di Sentinum, divenuta Parco Archeologico Regionale, con importanti evidenze archeologiche edilizie e stradali, tra cui un edificio termale di grandi dimensioni. Ad Arcevia, ritenuta un tempo inespugnabile perché posta su uno sperone roccioso che domina l’alta valle del fiume Misa, il monumento più prestigioso è la Collegiata di S. Medardo, patrono locale, nella quale sono conservati due dipinti di Luca Signorelli, un dossale in terracotta invetriata di Giovanni Della Robbia e un Giudizio Universale di Ercole Ramazzani.

Di particolare interesse sono i dintorni del paese, caratterizzati dai cosiddetti “Castelli” tra cui i pittoreschi borghi fortificati di Palazzo, Piticchio, Loretello, Nidastore e Avacelli, nella cui Parrocchiale si può ammirare una pala della Madonna del Rosario, in terracotta. Vicino, su un piccolo poggio, si erge la Chiesetta romanica di S. Ansovino (sec. XI) e dopo pochi km si incontra Mergo, sviluppatasi in epoca medievale attorno al castello, di cui restano in parte le antiche mura. Si raggiunge quindi Serra San Quirico con le tipiche ed uniche nel loro genere copertelle, strade coperte da case costruite sui resti delle mura castellane; da visitare la straordinaria Chiesa barocca di S. Lucia con tele di Pasqualino Rossi, è sede del Parco Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi, il cui ambiente incontaminato e spesso sorprendente, comprende tre differenti biotopi: la Gola di Frasassi, la Gola della Rossa e la Valle Scappuccia, con la suggestiva forra naturale. 

 

Si ringrazia l'Assessorato al Turismo della Regione Marche per la gentile concessione dei testi e delle immagini tratte dall' Archivio Fotografico Regione Marche

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