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Valderice: il porticciolo di Bonagia – (ph Walter Leonardi) (Archivio fotografico dell’Azienda Provinciale Turismo di Trapani) L'Agro Ericino: un sentiero tra mare, terra e natura
L'ampia vallata sovrastata dalla vetta, è disposta come una porta d'accesso ad aree incontaminate, in cui l'ambiente terrestre e quello marino si intrecciano e si confondono, tra discese in piccole cale e antichi borghi, tra il passato ed il presente
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Qui comincia un itinerario affascinante...

Il trapanese

Partendo da Valderice, posta in collina quasi come un gradino per raggiungere il mare, ci si trova nel verde di una pineta che in estate si anima di eventi culturali nello splendido teatro all'aperto, creato in una cava dismessa.
Raggiunto il litorale, l'antica torre della Tonnara di Bonagia, oggi divenuta museo, testimonia di precedenti attività industriali legate alla pesca ed alla lavorazione del tonno.

Proseguendo lungo la costa, a picco sul mare, si innalza imponente Monte Cofano, sulle cui pendici si trova la Grotta paleolitica di Scurati, che a Natale si trasforma in un suggestivo Presepe Vivente.

Più in alto Custonaci, centro di produzione marmifera tra i più importanti d'Italia, sembra vegliare sulla vallata dal suo bellissimo Santuario della Madonna.  Nell'entroterra si trova il paesino di origine bizantina di Buseto Palizzolo, antico casale di Erice, il cui nome deriva dall'arabo Busit (terra) e dalla famiglia Palizzolo cui venne assegnato nel 1563 da Carlo V.

Nell'estrema punta omonima si spiega la spiaggia di San Vito lo Capo, il cui borgo, di tradizione marinara, si è sviluppato intorno all'antica fortezza saracena, successivamente trasformata in santuario dedicato a San Vito. Oggi l'attività principale è il turismo. Il suo clima, la spiaggia, il mare, le viuzze ornate di fiori, il pesce fresco, i profumi intensi e i suoi panorami, offrono al turista l'occasione per una vacanza indimenticabile.

Tra San Vito lo Capo e Castellammare del Golfo i declivi collinari che degradano fino al mare, in una  miriade di piccole baie, annunciano l'inizio della Riserva naturale orientata dello Zingaro.  

Piccoli sentieri opportunamente disegnati sui dirupi, che finiscono nel mare o si inerpicano sui monti, consentono di attraversare uno degli ambienti più integri del mediterraneo.
In questa zona nidificano decine di specie di uccelli tra cui il falco pellegrino, l'aquila del Bonelli, poiane, gheppi, nibbi reali ed altri volatili inclusi nella lista rossa delle specie in via di estinzione, in un ambiente ricco di piante endemiche e rare che fanno della riserva una vera oasi di biodiversità. Ma è la palma nana, simbolo della riserva, che cresce spontanea punteggiando ogni pendio ed ogni anfratto dello Zingaro.

Costa del trapanese

Situata al centro della Riserva, la grotta preistorica dell'Uzzo racconta dei primi insediamenti umani in quest'area.

Dal piccolo borgo di Scopello, che si sviluppa attorno alla corte di Baglio, è possibile iniziare un percorso variegato, tra la visita tonnara che si apre sulla vista degli splendidi faraglioni, e le botteghe di artigiani che lavorano la ceramica. La spiaggia bianca di ciotoli a Baia di Guidaloca prolunga lo sviluppo costiero, a forma di anfiteatro, del Golfo di Castellammare.

Il golfo, che si estende da Capo San Vito a Capo Rama, ai piedi dei declivi rocciosi che ne definiscono la visuale a sud, ospita l'omonima cittadina.  Le sue principali attività sono legate alla posizione e allo sviluppo del porto che sorge sul luogo dell'antico emporium segestano.  In età medioevale la città si è sviluppata intorno al castello a mare, il primo nucleo del centro storico, ancora oggi riconoscibile, collegato originariamente all'abitato da un ponte levatoio.

Allontanandosi di poco dal mare, Alcamo, alle falde del Monte Bonifato, merita una sosta per ammirare il Castello dei Conti di Modica, la Chiesa Madre, la splendida Chiesa di SS. Paolo e Bartolomeo e la sontuosa Basilica di Maria Santissima Assunta, oltre che per gustare il famoso vino doc Bianco d'Alcamo ed ancora per rintemprarsi passeggiando per i sentieri del Bosco d'Alcamo.

 

I testi e le immagini sono pubblicati per gentile concessione dell' A.P.T. di Trapani

 

 

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