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Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552 | |
La mostra espone oltre 60 opere d'arte, con prestiti nazionali e internazionali, restituendo al pubblico di oggi lo spirito di un'epoca frutto di un attento lavoro di ricerca iniziato nel 2020.. |
Il Rinascimento a Brescia: Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552A cura di Roberta D'Adda, Filippo Piazza e Enrico Valseriati dal 18 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025 a Brescia, presso il Museo di Santa Giulia Un viaggio nel Cinquecento brescianoCome si viveva nel Cinquecento in una delle città più popolose dell'Europa moderna? Quali sentimenti muovevano gli animi? Quali mode erano in auge? Come si metteva a fuoco e fiamme una città, con quali armi? A quali santi si era devoti? A chi si chiedeva protezione? Come ci si informava? Come ci si vestiva e come ci si faceva ritrarre? Come ci si sposava? E il ruolo delle donne? Quali libri si leggevano, che musica si ascoltava? Quale il rapporto con la natura e con l'antico? E l'amore? E la morte da che parte stava? Cosa rese la pittura bresciana straordinaria? E cosa la pose come base della rivoluzione artistica di Caravaggio? Chi fu Fortunato Martinengo? La mostra "Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552" risponde a queste domande attraverso oltre 60 opere d'arte, con prestiti nazionali e internazionali, restituendo al pubblico di oggi lo spirito di un'epoca. Un progetto di ricerca ambiziosoL'esposizione origina da un lavoro di ricerca iniziato nel 2020 e sostenuto dal comitato scientifico di Fondazione Brescia Musei composto da illustri studiosi. Dal 2021, la mostra ha potuto contare anche sul supporto fondamentale del comitato scientifico di mostra con esperti in vari campi, dalla musicologia alla storia dell'arte. Riscoprire il Rinascimento brescianoTroppo spesso il Cinquecento bresciano con Moretto (1496 circa – 1554), Romanino (1484/1487 – 1560) e Savoldo (1480/1485 – post 1548) è stato raccontato come un episodio marginale. Questo progetto dimostra invece come la pittura bresciana raggiunse risultati sorprendenti, diventando precursore di maestri come Moroni e Caravaggio. Un'epoca di contrastiIl Cinquecento a Brescia è eccentrico, tormentato da tensioni religiose e dai drammi della guerra, alla ricerca dell'armonia, tra il lusso delle famiglie nobiliari e l'operosità di molti. La mostra si apre con il brutale Sacco della città (1512) e prosegue con la rinascita, colma di inquietudine e desiderio di pace.
Brescia: una città europeaNel 1506, Brescia contava circa 60.000 abitanti, posizionandosi tra le venti città più popolose d'Europa. Il Sacco del 1512 segnò profondamente la città, causando migliaia di vittime e una profonda crisi sociale, morale e religiosa. I Maestri del Rinascimento brescianoSavoldo, Romanino e Moretto, pur con le loro differenze stilistiche, rappresentano l'apice della pittura bresciana del Cinquecento. La mostra esplora le loro opere e il contesto in cui furono create. L'esposizione si articola in cinque sezioni: 1. Sterminio Un'immersione in un periodo storico, esplorando i suoi aspetti artistici e umani. Un cammino che attraversa arte, storia, filosofia e religione, rivelando un Rinascimento capace di onorare le donne, di concepire la natura come un ambito di armonia e potenziale crescita, attento ai primi slanci di riforma religiosa, e che, sebbene segnato da una grande tragedia, ha trovato la forza di superarla. Questo è il racconto di una città che esplora la sua storia e la sua identità attraverso le opere dei suoi grandi maestri pittori. L'evento espositivo continua la narrazione iniziata durante l’anno di Capitale della Cultura, con un nuovo percorso espositivo focalizzato sulle interazioni tra Lorenzo Lotto e gli artisti bresciani (Lorenzo Lotto. Incontri immaginati, Pinacoteca Tosio Martinengo, 2023/2024), un'introduzione fondamentale per attivare confronti e analogie che evidenziano l'innovativa grandezza di Savoldo, Moretto e Romanino. Le opere da non perdereLa mostra presenta una selezione di opere di straordinario valore artistico e storico. Nella prima sezione, la "Presa di Brescia" dello scultore milanese Agostino Busti, noto come Bambaia, cattura l'attenzione del visitatore. Quest'opera, concepita per il monumento funebre di Gaston de Foix, comandante francese dell'operazione militare, evoca con potenza il drammatico evento del Sacco di Brescia. Di particolare interesse è lo "Stendardo dei disciplini" di Moretto, recentemente restaurato e proveniente dal Tempio Canoviano di Possagno. Questo dipinto, appartenuto ad Antonio Canova, è una testimonianza dell'importanza delle confraternite laiche e delle loro pratiche di orazione mentale nella Brescia del Cinquecento. Un dettaglio significativo dell'opera mostra un disciplino che, alla vista della Vergine, si toglie rapidamente il cappuccio, gesto che Moretto interpreta con la sua caratteristica sensibilità umana. La terza sezione della mostra esplora come la musica e la natura abbiano offerto conforto dopo le turbolenze del Sacco. Il "Pastore con flauto" di Savoldo, prestito del Getty Museum di Los Angeles, è emblematico di questo tema. Il soggetto, probabilmente un gentiluomo in vesti pastorali, rappresenta l'ideale dell'intellettuale rinascimentale, dedito alla musica e attratto dalla vita rurale. Nella quarta sezione, dedicata a virtù, lusso e autorappresentazione, spicca il "Gentiluomo" di Romanino, proveniente dall'Allentown Art Museum. Quest'opera si distingue per la sontuosa veste damascata d'oro indossata dal soggetto. L'immagine simbolo dell'intera esposizione è il ritratto di "Fortunato Martinengo" di Moretto. Lo sguardo enigmatico del soggetto racchiude la complessità emotiva e intellettuale del periodo storico trattato dalla mostra, riflettendo passioni, dubbi, aspirazioni e sentimenti caratteristici dei decenni in esame.
Prestiti nazionali ed internazionaliLa mostra vanta prestiti da prestigiose istituzioni internazionali, tra cui il LACMA di Los Angeles, il MET di New York, la National Gallery di Washington, il Getty Museum di Los Angeles, la National Gallery di Londra, il Kunsthistorisches di Vienna e lo Szépművészeti di Budapest. La mostra si arricchisce inoltre di un prezioso contributo proveniente da ogni angolo d'Italia. Dalle sale della Pinacoteca di Brera ai corridoi del Castello Sforzesco, dalle stanze del Museo di Castelvecchio di Verona fino alle gallerie del Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli, è così che l'essenza dell'arte rinascimentale italiana confluisce a Brescia. Ma il fulcro della mostra poggia sui tesori del territorio lombardo: l'Accademia Carrara di Bergamo svela le sue gemme, l'Accademia Tadini di Lovere offre le sue perle nascoste, mentre il MITA (Museo Internazionale del Tappeto Antico) tesse la sua storia nella trama dell'esposizione. Il Museo del Violino di Cremona fa risuonare le note del Rinascimento, e il Museo Lechi di Montichiari aggiunge il suo tassello a questo mosaico d'arte. Alessandro Bonvicino detto il Moretto: Ritratto Martinengo 1540 ca. - Olio su tela, 67,8 x 83,8 cm - Montichiari, Museo Lechi Non da meno, la Pinacoteca Tosio Martinengo e la Diocesi di Brescia aprono i loro scrigni, condividendo alcuni dei più significativi corpora delle opere di Moretto, Romanino e Savoldo, pilastri del Rinascimento bresciano. Un viaggio nel Tempo e nello SpazioL'esperienza non si ferma alle porte del museo. I visitatori sono invitati a intraprendere un viaggio attraverso il tempo e lo spazio del Cinquecento bresciano. La Pinacoteca Tosio Martinengo, che ha generosamente prestato tre dei suoi capolavori permanenti alla mostra, attende di essere riscoperta con nuovi occhi. Gli "Itinerari di mostra in città" si snodano tra sacro e profano, guidando i passi dei curiosi attraverso luoghi carichi di storia e bellezza. La Chiesa dei Santi Nazaro e Celso custodisce il magnifico Polittico Averoldi di Tiziano, giunto a Brescia nel lontano 1522, mentre il Duomo Vecchio e San Giovanni Evangelista raccontano storie di fede e arte intrecciate. In un'apertura straordinaria, la Chiesa di San Clemente si unisce a questo percorso rinascimentale. Qui, ogni sabato e domenica, i Custodi della Bellezza, formati dal Vicariato per la Cultura della Diocesi di Brescia, daranno vita alle opere d'arte. Con passione e competenza, queste guide accompagneranno cittadini e turisti in un viaggio emozionante alla scoperta dei tesori nascosti del Rinascimento bresciano, trasformando ogni visita in un'esperienza indimenticabile di connessione con il passato. Restauri e riscoperteLa mostra ha promosso importanti restauri, tra cui il retro dello Stendardo dei disciplini di Moretto (Possagno, Tempio Canoviano) raffigurante Due santi – mutuati dalle incisioni di Dürer – e il Giovane con flauto di Savoldo. Inoltre, è stata l'occasione per riscoprire opere rare, come l’Arpicordo (Brescia, Musei Civici) dell’organaro bresciano Gianfrancesco Antegnati, restaurato per l’occasione, l'arazzo raffigurante Marte, Venere e Cupido realizzato su cartone di Romanino, proveniente da una collezione privata di Amsterdam e un ciclo di sei esemplari allestiti in occasione del Matrimonio tra Girolamo Martinengo da Padernello ed Eleonora Gonzaga di Sabbioneta, celebrato a Brescia nel febbraio del 1543; viene presentato per la prima volta al pubblico anche il ritratto di Scipione Porcellaga del Museo di Castelvecchio (Verona) recentemente attribuito a Moretto. Catalogo e pubblicazioniLa mostra è accompagnata da un catalogo edito da Skira con ricche schede critiche e saggi di esperti. Sono stati pubblicati anche due Dossier Giunti dedicati ai maestri bresciani e due storie originali su Topolino per avvicinare i più giovani all'arte del Rinascimento. Attività educative e programma eventi collateraliUn ricco programma di attività educative, laboratori, visite guidate e spettacoli accompagna la mostra, rendendola accessibile a tutti i tipi di pubblico. Per famiglie, ragazzi e bambini sono pensate attività educative, spettacoli a teatro, concerti e laboratori: "Dipinti Sensazionali", "La Scienza dei Colori", "Rinascimento in Musica", "Chi cerca trova". Il "Public Program" si arricchisce ulteriormente con un'esperienza teatrale imperdibile: nel weekend inaugurale della mostra, Luca Scarlini porterà in scena "Veronica Gambara e le altre: donne di governo, donne di poesia nel Rinascimento". Un tuffo nel mondo femminile del Rinascimento, tra potere e versi, in programma il 19 e 20 ottobre. E per gli amanti del grande schermo? La Fondazione Brescia Musei ha curato una rassegna cinematografica al cinema Nuovo Eden che promette di essere un ponte tra passato e presente. Qui, l'arte rinascimentale si fonde con la magia del cinema, offrendo una prospettiva unica sulla straordinaria stagione pittorica bresciana. Un'occasione per vedere come i maestri del pennello hanno ispirato i maestri della cinepresa, in un dialogo artistico che attraversa i secoli. Tutte le informazioni per visitare la mostra e partecipare agli eventiDal 18 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025 Orario di visita della mostra Da martedì a domenica dalle 09.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.15), chiuso il lunedì non festivo. Aperto il pomeriggio di Natale Biglietti Visite guidate o laboratori scuole Visite guidate gruppi Visite guidate a partenza fissa alla mostra Visita guidata alla Sala delle Dame in Palazzo Martinengo ora Salvadego (e alla chiesa di San Clemente): ogni sabato alle 11.30 (in caso di riempimento del primo gruppo, a seguire, alle ore 12.00 e 12.30). Incontro con la guida 15 minuti prima dell'inizio della visita in Piazzetta San Francesco d'Assisi: visita alla Sala delle Dame presso il Circolo al Teatro, e a seguire alla chiesa di San Clemente. Il biglietto di mostra garantisce la possibilità di visitare la Pinacoteca Tosio Martinengo, parte strutturale del patrimonio culturale dedicato a Moretto, Romanino e Savoldo a Brescia, con un biglietto scontato di € 3. |
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