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Calascio ritrovato Calascio, il borgo ritrovato in Abruzzo
Calascio in Abruzzo è rinato grazie al cinema: da borgo sconosciuto a meta turistica dopo i film Lady Hawke e Il nome della rosa. La Rocca a 1460 metri tra i 15 castelli più belli del mondo secondo National Geographic.

Riscopriamo i borghi dell'Italia interna! L'appello arriva da Archeoclub d'Italia che invita a visitare i piccoli centri a rischio spopolamento, molti dei quali stanno rinascendo proprio grazie al turismo cinematografico. Un esempio emblematico è Calascio, in Abruzzo, che da luogo sconosciuto è diventato negli ultimi decenni meta di numerosi visitatori in cerca di panorami emozionanti e delle atmosfere dei celebri film che qui sono stati girati.

Da set cinematografico a destinazione turistica

Come sottolinea Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d'Italia: "Andiamo a visitare i borghi dell'Italia interna. Sono a rischio spopolamento ma possiamo salvarli. Alcuni trovano turismo grazie a set di film e fiction. Altri sono a pochi km dal mare!".

Calascio rappresenta perfettamente questa rinascita attraverso il cinema. Il borgo è diventato famoso per essere stato location di film come "Lady Hawke" e "Il nome della rosa", che hanno fatto conoscere al grande pubblico la bellezza di questo angolo d'Abruzzo arrampicato tra le rocce a 1460 metri di altitudine.

Calascio ritrovato

La magnifica Rocca e il riconoscimento internazionale

Il grande protagonista è la magnifica Rocca di Calascio che guarda dai suoi 1460 metri di altitudine l'altopiano di Campo Imperatore e le più alte cime d'Abruzzo. Il castello con il suo borgo, antico feudo dei Piccolomini, ha ottenuto un riconoscimento prestigioso: nel 2019 il National Geographic lo ha inserito tra i quindici castelli più belli del mondo.

Questo riconoscimento internazionale ha ulteriormente aumentato l'interesse verso Calascio, attirando visitatori da tutto il mondo in cerca di panorami mozzafiato e di un'esperienza autentica nel cuore dell'Appennino abruzzese.

Il borgo "capoluogo": un tesoro medievale

Oltre alla celebre Rocca, questo angolo della montagna aquilana riserva altre sorprese per il visitatore attento. Come spiega Maria Rita Acone, Presidente Archeoclub d'Italia sede de L'Aquila: "In Abruzzo c'è Calascio, da luogo sconosciuto è meta di visitatori grazie a noti film. Oggi i residenti di Calascio non arrivano a cento ma, malgrado ciò, il borgo è vivo e ben tenuto e regala a chi ama antiche atmosfere e l'aspra natura dei monti momenti indimenticabili tra le case di pietra, circondati dal silenzio e dal rumore del vento!".

Il borgo "capoluogo" sorge circa duecento metri più in basso del più famoso castello ed è adagiato sul pendio di un alto colle, in vista di valli, catene di monti e di quei pascoli che hanno reso ricco nei secoli trascorsi questo territorio. La sua nascita risale all'alto medioevo e, malgrado i tanti terremoti subiti, conserva ancora case-torri e antiche scalinate, vie coperte per proteggersi dal freddo e dalla neve, piccoli giardini e piazze ricavate nei rari luoghi pianeggianti.

Un patrimonio artistico e architettonico da scoprire

Il borgo vanta un patrimonio artistico di notevole interesse. Nelle passeggiate è possibile visitare alcune delle tante chiese del paese che conservano affreschi trecenteschi, dipinti, cappelle signorili e prodotti pregevoli dell'artigianato locale, come un elegante portale del XVI secolo.

Per alcuni secoli Calascio è stato abitato da ricchi possidenti che hanno costruito palazzi importanti e di pregio ornati da logge e cortili. Questi edifici hanno ospitato nei secoli personaggi di gran rilievo culturale, come il pittore Teofilo Patini, di cui si conservano due famose opere.

Una comunità resiliente

Nonostante i residenti di Calascio non arrivino oggi a cento persone, il borgo rimane vivo e ben tenuto. Come evidenzia Maria Rita Acone: "Il borgo regala a chi ama antiche atmosfere e l'aspra natura dei monti momenti indimenticabili tra le case di pietra, circondati dal silenzio e dal rumore del vento che si infila tra i vicoli e ti segue nelle solitarie e faticose salite".

Questa capacità di resistenza e di mantenere viva la propria identità nonostante le difficoltà demografiche rappresenta un esempio virtuoso di come i piccoli borghi possano reinventarsi e trovare nuove forme di vitalità.

L'appello di Archeoclub d'Italia

L'iniziativa di valorizzare borghi come Calascio si inserisce in un progetto più ampio di Archeoclub d'Italia per la scoperta e la tutela del patrimonio culturale minore. Come afferma Rosario Santanastasio: "Gran parte del patrimonio culturale dell'Italia è nei borghi interni che rischiano lo spopolamento. L'appello è di recarsi in questi borghi ed alcuni stanno rinascendo in quanto divenuti, in questi ultimi decenni, set di fiction o di film. Andiamo a visitarli perché meritano".

Primavera nei Borghi: un'iniziativa nazionale

L'idea di dedicare una giornata di Primavera alla conoscenza di bellezze artistiche e paesaggistiche conservate da borghi e luoghi poco conosciuti è nata per sperimentare la sorpresa di scoprire nuovi tesori nel vasto territorio montano che circonda le città.

Maria Rita Acone, che è anche Referente di Primavera nei Borghi e consigliere nazionale di Archeoclub, sottolinea: "Come viaggiatrice che negli anni ha potuto apprezzare le innumerevoli arti italiane e le emozioni date da paesaggi unici frutto della Natura e di tante Culture, apprendo con grande soddisfazione che l'idea di questo appuntamento nazionale è stata vincente e apprezzata".

Un invito alla scoperta

L'invito è chiaro: visitare i piccoli borghi invece di concentrarsi esclusivamente sui grandi poli turistici. Questi luoghi custodiscono tesori inestimabili di storia, arte e tradizioni che rischiano di andare perduti senza un adeguato sostegno turistico.

Come conclude Maria Rita Acone: "Sicuramente nei prossimi anni andremo sempre più alla scoperta della storia, delle culture, della inesauribile bellezza di tanti luoghi per poterli far conoscere e difendere, per sostenere chi li abita e malgrado le difficoltà, continua a renderli vivi!".

Un esempio di turismo sostenibile

Calascio rappresenta un perfetto esempio di come il turismo cinematografico possa diventare volano per la rinascita di territori marginali. La combinazione tra bellezza naturale, patrimonio storico-artistico e suggestione cinematografica ha creato un modello replicabile per altri borghi in situazioni simili.

Il successo di Calascio dimostra che è possibile coniugare la conservazione del patrimonio culturale con lo sviluppo economico sostenibile, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e contribuendo al mantenimento delle comunità locali.

L'esperienza di questo borgo abruzzese indica la strada per la valorizzazione dell'Italia interna: puntare sulle specificità locali, sulla qualità dell'offerta culturale e paesaggistica, e sulla capacità di raccontare storie che sappiano emozionare e coinvolgere i visitatori.

Calascio ritrovato
 
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