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GEA GEA miniartextil 2014
La 24° edizione della rassegna internazionale d’arte tessile contemporanea si terrà a Villa Olmo (Como) dal 5 aprile al 2 giugno 2014. Il tema scelto per Miniartextil 2014 è GEA, Arte&Arte ha voluto dedicare questa edizione alla TERRA.

Miniartextil cambia stagione! La 24° edizione della rassegna internazionale d’arte tessile contemporanea si terrà a Villa Olmo (Como) dal 5 aprile al 2 giugno 2014. Non poteva che svolgersi nel pieno della stagione primaverile visto il tema scelto per questa nuova edizione, anticipatore del grande evento di Expo 2015: GEA, la Terra. Tornano così a confrontarsi su un unico tema artisti provenienti da ogni parte del mondo. La mostra, organizzata dall’Associazione culturale Arte&Arte di Como e curata dal prof. Luciano Caramel, coinvolge quest’anno anche la prestigiosa sede di Villa Carlotta a Tremezzo con la presenza di un’installazione dell’artista Antoon Versteegde.

GEA Il tema scelto per Miniartextil 2014 è GEA. A pochi mesi da EXPO 2015 a Milano, Arte&Arte ha voluto dedicare la 24° edizione della manifestazione alla TERRA. Una visione positiva di valorizzazione dei suoi prodotti, delle sue ricchezze, delle diverse forme di vita che la abitano, poiché nessuna evoluzione è possibile se non si basa su un senso di connessione profonda con tutti gli esseri viventi e con il pianeta che ci ospita.

L’ONU ha dichiarato il 2014 anno dell’agricoltura familiare: lo consideriamo uno dei molteplici punti di partenza per un ritorno alle radici, anche metaforico, per raccogliere l’essenza della vita, della creatività e dell’arte. Un terreno fertile da proteggere e curare quale dono per il futuro nostro e delle prossime generazioni.

GEA, dea primordiale, potenza divina della TERRA, secondo la cosmogonia greca prima divinità sorta dal caos è madre terra (Grande Madre), elemento femminile fecondo, terra che concepisce e prolifera, da cui hanno origine il cielo, le montagne e i mari. Secondo la Teogonia di Esiodo la terra (Gaia) partorì tutti gli dei, i quali imitarono questa prima ierogamia, poi gli uomini e gli animali.

GEA intesa come luogo dove si genera e si mantiene la vita grazie ai cicli delle stagioni, all’alternanza continua tra vita e morte, generazione e distruzione. Madre di tutti gli dei e degli uomini, substrato in cui il seme può mettere le sue radici e il germoglio può crescere. La terra rappresenta la funzione materna: Tellus Mater. Prostrandosi al suolo Giobbe esclama: “Nudo uscii dal ventre di mia madre e nudo là ritornerò”, assimilando la terra madre al grembo materno.

Alcune tribù africane hanno l’uso di mangiare la TERRA quale simbolo di identificazione. Il sacrificatore assaggia la terra, la donna incinta la mangia. Dalla terra mangiata nasce il fuoco: si dice quindi che “il ventre si accende”.

In Giappone si crede che la TERRA sia trasportata da un pesce enorme, in India da una tartaruga; presso gli Amerindi da un serpente, in Egitto da uno scarabeo; nel Sud-Est asiatico da un elefante. I terremoti si spiegano con i movimenti improvvisi di questi animali, che corrispondon o a diverse fasi dell’evoluzione.

Nell’arte classica GEA veniva rappresentata in due modi: nelle decorazioni vasali ateniesi veniva ritratta come una donna dall’aspetto matronale nell'atto di uscir fuori dall'elemento che essa stessa personificava, dalla terra: così la vediamo ritratta in un rilievo, che la raffigura nell'atto di consegnare ad Atena il piccolo Erittonio, da lei generato, e nella Gigantomachia dell'ara pergamena. Nei mosaici di epoca successiva appare come una donna che si sta stendendo a terra, circondata da un gruppo di Carpi, divinità infantili che simboleggiano i frutti della terra.

Le Nazioni Unite celebrano ogni anno, un mese e due giorni dopo l'equinozio di primavera, il 22 aprile, la Giornata della Terra (Earth Day). La celebrazione coinvolge ad oggi 175 paesi.

Le sedi

Villa Olmo

Prestigiosa sede espositiva del Comune di Como, principale polo culturale della città, Villa Olmo è la più celebre e sontuosa tra le dimore storiche comasche e ha fatto di Como uno dei centri propulsori dell'Illuminismo in Italia. Simone Cantoni riuscì ad essere l'interprete d'una classe aristocratica colta e progressista, adottando negli edifici "riformati alla moderna" i valori estetici del "buon gusto",

in piena adesione agli assunti teorici dell'Illuminismo, in un momento storico che vide la Lombardia - e Milano in particolare - divenire uno dei centri più vivaci d'Europa. Come ha scritto la studiosa Nicoletta Ossanna Cavadini, è un autentico "universo filosofico" basato sulle proporzioni della sezione aurea. L'architetto entrò in sintonia con la personalità del committe nte, il marchese Innocenzo Odescalchi, che tornò da Roma nel 1780 con un'istruzione aggiornata e cosmopolita, e decise di avviare un programma di rinnovamento culturale di tutta Como, che comprendeva appunto anche una villa suburbana in linea con le riforme dei Lumi. Simone Cantoni (Muggio 1739- Gorgonzola 1818) è l'esponente più famoso di una famiglia di capomastri e architetti ticinesi che operarono a partire dal Cinquecento in area ligure, francese e tedesca. Progettista di una rigorosa architettura neoclassica in cui le citazioni dell'antico e i riferimenti alla cultura francese contribuirono a creare un nuovo linguaggio, pur nella formale osservanza dei "principi" delle regole classiche ripresi nel Settecento, ha lasciato opere raffinate che esprimono alti valori estetici e compositivi correlati all'espressione del "buon gusto". Cantoni (sopra, in un dipinto d'epoca) realizzò, nella sua lunga carriera, un centinaio di opere in Lombardia. Particolarmente cospicuo è il repertorio delle ville da lui firmate in Brianza e nel Comasco. Villa Olmo, iniziata a fine '700 e conclusa nel 1812, dagli Odescalchi passò ai Raimondi, ai Visconti di Modrone e finalmente, nel 1925, al Comune che l'ha adibita a sede di manifestazioni culturali e di mostre d'arte. Fu in effetti il "biglietto da visita" che permise a Cantoni di realizzare una fortunata serie di residenze di campagna, tra cui si possono annoverare Villa Giovio a Breccia e Villa Odescalchi a Fino Mornasco. Si devono ai suoi ultimi anni il Seminario Maggiore e il liceo classico "Alessandro Volta" di Como.

Villa Carlotta

Villa Carlotta è un luogo di rara bellezza, dove capolavori della natura e dell'ingegno umano convivono in perfetta armonia in oltre 70.000 mq visitabili tra giardini e strutture museali. La splendida dimora venne commissionata alla fine del 1600 dal marchese Giorgio Clerici: un edificio imponente, ma sobrio, circondato da un giardino all'italiana con statue, scale e fontane venne così edificato in una conca naturale tra lago e montagne, di fronte ad uno scenario mozzafiato sulle dolomitiche Grigne e la penisola di Bellagio. Ma fu con Gian Battista Sommariva, il successivo proprietario, che la villa toccò il sommo dello splendore, arricchendosi di opere d'arte e divenendo importante tappa nei percorsi del Grand Tour. Sommariva, imprenditore e collezionista d'arte, acquisì la proprietà di Tremezzo agli inizi dell'Ottocento: egli volle che parte del giardino fosse trasformato in uno straordinario parco romantico e che la villa venisse impreziosita con opere di Canova, Thorvaldsen e Hayez: Palamede, Amore e Psiche, Tersicore, l'Ultimo bacio di Romeo e Giulietta sono solo alcuni dei capolavori che fanno ancora oggi della villa uno dei templi dell'arte ottocentesca.

Villa Olmo: http://cultura.comune.como.it/spazi/

Villa Carlotta: www.villacarlotta.it

 

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