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Maremma: Grosseto, Scansano e Castiglione |
Scansano, Grosseto, Castiglione della Pescaia: un affresco di paesaggi, colli, campi colorati dal lavoro agricolo, paesi e cittadelle, di mare e di spiagge, che diventano un mosaico traboccante di architetture ed antiche testimonianze senza tempo. |
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Uno dei volti più belli, umani e sinceri di questa Maremma così magica, riservata e intima. L'entroterra conserva elementi ormai persi ovunque: è prospero e fatto di campagne naturalmente ferili, che donano prodotti di alta genuinità. La pianura antica è ricca di affascinanti zone umide, rari esemplari faunistici e una flora incontaminata.
GROSSETO
Passeggiando fra monumenti militari, religiosi e civili, è possibile ripercorrere i dodici secoli di storia individuando, ad uno ad uno, gli strati dei periodi e delle dominazioni che si sono succedute. Indietro nel tempo non è possibile andare e si possono solo immaginare le imbarcazioni etrusche navigare nel pescoso Lago Prile, che dalla costa si estendeva fino alla città di Roselle, sommergendo il territorio grossetano. Originariamente, infatti, intorno a Grosseto vi era un ampio golfo marino che nel corso dei secoli andò trasformandosi in laguna ricca di paludi e canneti. La città cominciò a svilupparsi, intorno al 935, dopo la devastazione che subì Roselle da parte dei Saraceni e divenne civitas nel 1138 quando Innocenzo II vi trasferì, dall'antica città etrusca, anche la sede vescovile. Dall' XI secolo diventò feudo degli Aldobrandeschi, per passare, poi, sotto il dominio senese seguendone le sorti e cadendo anch'essa, nel 1559, sotto Cosimo dè Medici. La nobile famiglia fiorentina incentivò la ripresa economica grazie ai lavori di bonifica: l'escavazione di canali, la costruzione della cinta muraria e di edifici di pubblica utilità. Successivamente, l'avvento dei Lorena (XVIII secolo) favorì la definitiva rinascita del capoluogo maremmano. Il centro, con la mirabile cinta muraria esagonale, il Duomo e il Cassero Senese, racconta le diverse anime che hanno abitato la città. Le Mura Medicee, giunte fino ai nostri giorni praticamente intatte, sono un complesso circuito difensivo dotato di 6 bastioni che fungevano da posti di guardia. Su tutti spicca la Fortezza, una vera e propria cittadella fortificata dominata dall'imponente costruzione del Cassero Senese risalente al 1344 e inglobato, nel '500, all'interno delle mura. Dell' XI-XII secolo rimane la Chiesa di San Pietro lungo il corso Carducci, la via centrale della città. L'edificio conserva una pregevole abside romanica e sulla facciata si possono ammirare alcune pietre scolpite nel periodo altomedievale. Poco distante si trova l'austera Chiesa di San Francesco, in stile gotico-francescano, con l'altare principale impreziosito dalla maestosa tavola attribuita a Duccio di Buoninsegna. Accanto alla chiesa, il chiostro dell'antico convento incornicia l'antico pozzo rinascimentale, detto “della Bufala”, del 1590. Nella piazza centrale sorge la cattedrale del 1200 dedicata al patrono San Lorenzo. Il Duomo fu costruito sui resti di una chiesa della fine del XII secolo, di cui furono riutilizzate le quattro bellissime sculture degli evangelisti che ornano la facciata. Altre parti trecentesche residue sono il ballatoio, il bellissimo rosone, due finestroni e il portale del fianco meridionale. All'interno della chiesa meritano una visita il fonte battesimale in marmo, la pila dell'acqua santa e splendida tempera su tavola del XV secolo, attribuita a Matteo di Giovanni, raffigurante la Madonna in trono tra gli Angeli e riconosciuta come una delle opere d'arte più significative presenti in città. Risalendo la vallata si arriva a centri ricchi di monumenti storici e d'arte come l'area archeologica di Roselle, una delle principali dodecapoli etrusche, ben segnalata con pannelli esplicativi in quattro lingue, famosa per i commerci, le terracotte che si producevano nelle sue botteghe e per il raro esempio di fortificazione etrusca che è rimasto. Arrichiscono il territorio frazioni come Montepescali, un piccolo borgo arroccato sulla cima di un colle cinto da mura medioevali, caratteristico per le sue strutture trecentesche e per il panorama che offre, tanto da essere ricordato come “il balcone della Maremma”. Interessanti sono anche centri come il pittoresco borgo di Istia d'Ombrone, Batignano, che conserva resti di mura e un cassero, Braccagni, un moderno paese in via di sviluppo e, poco distante da Grosseto, Marina di Grosseto, un esteso e moderno centro balneare allineato lungo una grande spiaggia a ridosso di una magnifica e profonda pineta. Infine Alberese, regno di Butteri, con uno degli ingressi al Parco Ragionale della Maremma, dove la macchia mediterranea, la fauna che vive allo stato libero, i villaggi preistorici, etruschi e medioevali, tra cui, interessantissimi, l'Abbazia di San Rabano, si fondono a tal punto che resta difficile distinguere l'opera della natura da quella dell'uomo. Museo Archeologico e d'Arte della Maremma
Castiglione della Pescaia è una fra le rinomate e attrezzate località balneari della Maremma, che ha saputo diventare una meta turistica fra le più efficienti e attraenti della Toscana. L'antico centro si sviluppa su uno sprone del Monte Petriccio e domina, con i suoi torrioni, uno dei più dolci panorami maremmani. Le possenti mura con 11 torri, 3 portali e il castello del XV secolo conservano inalterato il loro fascino medioevale, insieme a piccole vie di pietra viva, gli antichi portali, nicchie e arcate che si susseguono in ogni angolo. Originariamente, ad est del paese, si estendeva l'antico Lago Prile, possedimento etrusco, poi divenuto Portus Traianus sotto i Romani, che con il passare dei secoli andò prosciugandosi lasciando una vasta palude che fu sanata dalla grande opera di bonifica del Granduca Leopoldo. Di quell'area oggi rimane la Riserva Naturale della Diaccia Botrona, considerata la più significativa zona umida d'Italia e di importanza internazionale per il raro ecosistema che possiede. Il paese è un antico borgo di pescatori, come tramanda l'appellativo della Pescaia, e nel pittoresco porto-canale trovano posto imbarcazioni da riporto e ogni sera attraccano le barche da pesca con il loro carico. Molto esteso è il polmone verde che lo circonda, dove convivono armoniosamente la componente animale, caratterizzata da un'interessante e spettacolare avifauna, ed una variegata flora. All'interno del suo territorio è anche possibile compiere passeggiate a piedi a cavallo o in bicicletta lungo strade asfaltate o sentieri che si addentrano nel sottobosco tra il muschio e gli aghi di pino. Il mare è incontaminato e le lunghissime spiagge di sabbia fine e chiara si estendono sino ai margini della pineta. Qui il turista può trovare tutto quello che desidera per praticare sport velici e godersi una vita balneare intensa, ricca di innumerevoli possibilità di svago e di divertimento; ma si possono anche trovare ampi spazi di litorale dove contemplare la natura incontaminata lontano dal rumore e dll' affollamento degli stabilimenti balneari. Meritano una visita anche i dintorni di Castiglione della Pescaia ricchi di località affascinanti come: Vetulonia, una delle più importanti città etrusche, dove è visitabile l'importante necropoli e il museo archeologico.; Tirli, un borgo dove è facile capire com'era la vita nelle Maremma di un tempo, famoso per la cucina rustica e genuina; l'antichissimo Buriano, con il suo castello medioevale e una vista panoramica di grande ampiezza sulla Maremma; infine, a circa 15 km da Castiglione della Pescaia, Punta Ala, una località turistica con attrezzature balneari e alberghiere di alto livello, famosa per il suo porto dotato di attrezzature fra le più complete e all'avanguardia del Mediterraneo. Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi”
SCANSANO Scansano nasce nell'entroterra collinare maremmano lungo una fascia di terra fra la costa e le pendici del Monte Amiata. Chi per la prima volta giunge in questa zona ne rimane affascinato e al tempo stesso stupito per la particolarità dei paesaggi e l'insolita armonia che li concilia. Se ampi tratti restano selvaggi e rudi dove l'uomo sembra non essere ancora arrivato e dove gli ambienti naturali offrono intatta la loro selvaggia bellezza, altri ricordano subito una storia collinare dalla secolare vocazione vinicola, oggi produttrice di quel vino rosso chiamato Morellino che è diventato fra le DOC I filari di viti e gli ulivi rigano le colline, mentre le greggi punteggiano le campagne e i cavalli pascolano nei prati: scenari veri di un mondo rurale autentico che caratterizza in modo indelebile il panorama. Scansano però non è soltanto un'immersione nella natura e nei sentieri della macchia mediterranea fiorita di ginestre, cisto e corbezzolo, è anche un centro storico ricchissimo di testimonianze monumentali risalenti all'Alto Medioevo e al '400 toscano. Abitato sin dall'antichità dagli etruschi e dai romani, come testimonia il sito archeologico di Ghiaccio Forte, fu dominato dagli Aldobrandeschi e poi dai conti di Santa Fiora, nel XVI secolo. Dopo una fase di stasi politico-sociale nel periodo mediceo, il paese registrò un crescente sviluppo demografico ed urbanistico sotto i Granduca di Lorena, quando venne instituita la cosiddetta “estatura”, ovvero il periodo estivo durante il quale vi si trasferivano gli uffici pubblici di Grosseto, e il borgo assunse l'assetto che tutt'oggi lo caratterizza. Diversi edifici quattro e cinquecenteschi si affacciano sulla via principale, come l'interessante Palazzo Vaccarecci, riconoscibile dallo stemma della famiglia posto sulla facciata, la romanica Chiesa di San Giovanni Battista e la piazzetta del Pretorio con l'omonimo palazzo che fu sede dei pubblici uffici grossetani durante “l'estatura”. All'esterno del centro storico si trovano la chiesa della Madonna delle Grazie, denominata anche “chiesa della Botte”, ampliamente rimaneggiata nel 1862, il Convento del Patrero, già Castello Aldobrandesco e l'interessante Castello di Montepò, una massiccia e intatta fortezza della prima metà del '500 cinta da un alto muro con quattro torrioni d'angolo di rinforzo. Molto caratteristici sono anche i dintorni di Scansano. A Montorgiali è degna di attenzione la Chiesa di San Biagio, di origine romanica, e il possente edificio del Cassero, con finestre ad arco tondo, feritoie e resti delle mensole dei piombatoi; ma anche gli altri agglomerati urbani quali Murci, Pancole., Poggioferro, Polveraia e Cotone sono antichissime origini e tutti da scoprire. Museo Archeologico
Testi ed immagini sono pubblicati per gentile concessione dell' APT Maremma, proprietaria del materiale. | |
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