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Don Camillo, Peppone e il Crocifisso che parla | |
Dal 14 giugno al 15 luglio 2018 si terrà a Villa Bertelli, Forte dei Marmi, la mostra Don Camillo, Peppone e il Crocifisso che parla, dedicata all’opera di Giovannino Guareschi (a cura di Giorgio Casamatti, Guido Conti e Federica Sassi). |
L’esposizione si inserisce nell’ambito delle iniziative “Aspettando il Premio Satira”, che si terrà dal 4 al 7 luglio, ed è promossa dall’Amministrazione comunale di Forte dei Marmi e dal Comitato Premio Satira. In mostra circa 70 scatti di Osvaldo Civirani, scelti insieme ai figli di Giovannino Guareschi, che descrivono la preparazione delle scene, i momenti di riposo e di lavoro prima del ciak. Guareschi confesserà che gli ultimi racconti dei quasi 366 con Don Camillo protagonista, li aveva scritti pensando sempre ai lineamenti di Fernandel, come se il personaggio avesse assunto in maniera indelebile la faccia dell'attore francese. E quando leggiamo i racconti di Don Camillo non possiamo non pensare ai personaggi dei film. Don Camillo, Peppone e il Crocifisso che parla sono, infatti, personaggi che hanno saputo vivere ben oltre il loro tempo, dimostrando come il messaggio che porta dentro di sé la letteratura di Giovannino Guareschi non abbia solo fondamenti politici o ideologici: è casomai vero il contrario. La mostra è un modo per riflettere sul lavoro di Giovannino Guareschi come scrittore, sulle sue radici, sul suo mondo letterario, sui film e la fortuna dei lungometraggi tratti dalle sue raccolte di racconti. Molti critici sottolineano il fatto che la fortuna postuma di questo scrittore sia legata al successo cinematografico dei cinque film della saga di don Camillo, interpretati da Fernandel e Gino Cervi. Questo non è del tutto vero: le continue traduzioni nel mondo sono il segnale che lo scrittore ha una fortuna indipendente dal successo cinematografico. In Italia sono ancora decine di migliaia le copie dei suoi libri vendute ogni anno, con continue ristampe, e questo successo non si può legare strettamente alla fortuna televisiva. C'è ancora una fortuna letteraria che va indagata nel profondo, perché Guareschi è uno scrittore popolare nel significato più nobile del termine. La realizzazione e la produzione dei vari film girati a Brescello nella Bassa durarono 18 anni e furono accompagnati da polemiche anche feroci sepolte nei giornali. Recuperare quel mondo serve per rileggere i film in maniera diversa. La mostra e il suo catalogo vogliono essere anche un modo per dare una dimensione letteraria diversa a Giovannino Guareschi, i cui personaggi affondano le radici nella tradizione novellistica della letteratura italiana.
Inaugurazione: sabato 16 giugno ore 19 Sede: Orario: Per informazioni: Ufficio Informazioni Turistiche Segreteria Premio Satira
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