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La Casa della Vita | |
Una mostra racconta la storia della comunità ebraica cittadina nei secoli del suo massimo splendore attraverso gli straordinari reperti di uno dei più ampi cimiteri ebraici medievali del mondo, poco lontano dalle mura trecentesche |
Una mostra racconta la storia della comunità ebraica cittadina nei secoli del suo massimo splendore attraverso gli straordinari reperti di uno dei più ampi cimiteri ebraici medievali del mondo, quello rinvenuto qualche anno fa in Via Orfeo a Bologna, poco lontano dalle mura trecentesche “La Casa della Vita” o Beth ha-Chaim è uno dei modi con cui gli ebrei indicano tradizionalmente il cimitero (Beth ha-kevaroth): “… ti ho posto davanti la vita e la morte … scegli dunque la vita, onde tu viva, tu e la tua progenie” Deuteronomio (30,19). Nota alle fonti d'archivio e sopravvissuta nella consuetudine orale -quest'area continua ad essere indicata come “Orto degli Ebrei” ben oltre la Bolla Papale del 1569 che ne autorizzava la distruzione- l’area cimiteriale di Via Orfeo ha restituito non solo centinaia di sepolture a inumazione perfettamente ordinate in file parallele ma anche straordinarie tracce di vita vissuta. Gioielli in oro di eccezionale fattura e bellezza, pietre incise, oggetti in bronzo recuperati in più di quattrocento sepolture, attestano la presenza a Bologna di una fiorente comunità proficuamente inserita nel contesto urbano e sociale fino a quando l’emanazione di due Bolle Papali la condanna ad abbandonare le città dello Stato Pontificio e ad essere cancellata dalla memoria dei luoghi dove avevano vissuto e operato. Questi reperti, finalmente visibili dopo anni di studi e restauri, sono i protagonisti della mostra "La Casa della Vita. Ori e Storie intorno all'antico cimitero ebraico di Bologna", curata e organizzata dal Museo Ebraico di Bologna e dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, in collaborazione con Comunità Ebraica di Bologna. Nel Ventennale del Museo Ebraico di Bologna si torna dunque a parlare della presenza ebraica tra Quattro e Cinquecento in uno dei centri più importanti dell’ebraismo italiano. A breve sarà pubblicato il volume "Il Cimitero ebraico medievale di Bologna: un percorso tra memoria e valorizzazione" curato da Renata Curina e Valentina Di Stefano, tredicesimo della collana DEA, Documenti ed Evidenze di Archeologia, della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Il volume esce grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. Costo del biglietto: € 7,00; Riduzioni: € 5,00 |
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