La mostra documenta il rito di consacrazione del complesso templare induista Śakti-pīṭha svoltosi nel settembre 2012 nel Monastero Maṭh Gītānanda Āśram di Altare (SV), un evento sacro di notevole complessità, durata e importanza rituale che, al giorno d’oggi, è celebrato molto raramente persino in India e che, del tutto eccezionalmente, si è svolto in Italia nella città-tempio induista fondata e costruita nel boscoso entroterra di Altare.
Per oltre dieci giorni ben dieci sacerdoti (paṇḍit) appositamente convenuti da rinomati templi dell’India hanno celebrato il rito seguendo scrupolosamente la più antica e autentica tradizione del Veda, la Scrittura sacra indù. Uno dei dieci paṇḍit aveva il compito esclusivo di cucinare speciali pietanze da offrire in oblazione alla Divinità durante le celebrazioni.
In questo rito, il fuoco, che conduce le oblazioni e le aspirazioni umane verso il Divino, è la guida e il primo sacerdote, mentre il cibo è il suo cuore, poiché costituisce al contempo l’offerta alla Divinità e il nutrimento di conoscenza somministrato al devoto, che lo riceve come Grazia o prasād. Attraverso la simbologia della nutrizione, il rito sacrificale rende attiva l’unione del microcosmo e del macrocosmo e rappresenta i processi di rinnovamento e reciproca connessione del mondo umano e del cosmo. Centro della consacrazione è la colossale statua in granito nero della Madre Divina nella forma di Śrī Lalitā Mahātripurasundarī, attorno alla quale sono installate le rappresentazioni divine facenti parte del suo culto: le Daśa Mahā Vidyā o “Dieci Grandi Conoscenze”, Gaṇeśa e i Nava-graha o “Nove Pianeti”. Tutte le sculture sono state realizzate nella regione del Tamil Nadu, nel Sud dell’India, da scultori esperti in arte sacra, gli śilpin.
Dove: Museo d’Arte Orientale "E Chiossone"
Quando: 27 Febbraio - 6 Settembre 2015
Inaugurazione: 26 Febbraio, ore 17.15
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