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Pieter Brueghel il Giovane Danza nuziale allʼaperto Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga
Nelle sale di Palazzo Albergati la mostra Brueghel ripercorre la storia, lungo un orizzonte temporale e pittorico di oltre 150 anni, portando a Bologna i capolavori di un’intera dinastia di eccezionale talento attiva tra il XVI e il XVII secolo.

I sette peccato capitaliDopo l’affermato e importante successo della prima mostra dedicata al genio olandese Escher, nelle sale di Palazzo Albergati Arthemisia Group prosegue il suo lavoro con un nuovo progetto all’insegna dell’arte, questa volta fiamminga: la mostra Brueghel ripercorrere la storia, lungo un orizzonte temporale, familiare e pittorico di oltre 150 anni portando a Bologna i capolavori di un’intera dinastia di eccezionale talento attiva tra il XVI e il XVII secolo.

Brueghel, nome di una famiglia diventata nei secoli passati marchio di eccellenza nell’arte pittorica, comprendeva la più importante congrega di artisti fiamminghi a cavallo tra il XVI e XVII secolo interpreti dello splendore del Seicento.

La stirpe dei Brueghel, che ha meravigliato il mondo con dipinti giunti fino a noi grazie alla preziosità di questi manufatti nota fin dal Seicento, è in mostra a Palazzo Albergati con opere di Pieter Brughel il Vecchio, Pieter Brueghel il Giovane, Jan Brueghel il Vecchio, Jan Brueghel il Giovane, Abraham Brueghel, Ambrosious Brueghel, in un’esposizione che analizza la rivoluzione realista sulla pittura europea nata dal genio della famiglia Brueghel, che ha influenzato, attraverso lo sguardo degli stessi inventori, i grandi temi della storia dell’arte occidentale.

La mostra prodotta e organizzata da Arthemisia Group, con il patrocinio del Comune di Bologna nelle sale di Palazzo Albergati dal 2 ottobre 2015 al 28 febbraio 2016 è a cura di Sergio Gaddi e Andrea Wandschneider Direttore del Paderborn Städtische Galerie in der Reithalle.

La mostra vuole essere un viaggio appassionante nell’epoca d’oro della pittura fiamminga del Seicento alla ricerca del genio visionario di ben cinque generazioni di artisti in grado di incarnare coralmente - come mai nessuno né prima né dopo di loro - lo stile e le tendenze di oltre un secolo di storia dellʼarte.

Mentre il Rinascimento italiano concentra l’attenzione sull’ideale nobile e virtuoso della figura umana e attraverso l’esperienza di Michelangelo, Leonardo e Tiziano ne esalta la grandezza e le virtù, nelle Fiandre la prospettiva cambia radicalmente.

Pieter Brueghel il Vecchio, il capostipite della famiglia che ben conosce e apprezza la pittura italiana, si dedica alla realtà quotidiana della vita umana, ne indaga tutti i suoi aspetti senza escludere quelli più crudi e realistici, si sofferma sulle ombre e sui vizi dei contadini e dei mercanti, sulla fatica del vivere ma anche sull’allegria popolare spesso sguaiata e rozza come nella Danza nuziale all’aperto (1610 circa) di Pieter Brueghel il Giovane.

Un occhio puntato impietosamente sulla vita per come effettivamente si svolge, sulle opere di carità, ma anche sulle debolezze e sulle miserie quotidiane che riguardano tutti, è quello ad esempio de Le sette opere di misericordia (1616 - 1618 circa) di Pieter Brueghel il Giovane.

E se nel Rinascimento italiano la natura deve limitarsi a essere uno sfondo rispetto alla magnifica superiorità plastica ed estetica dell’uomo, nella pittura fiamminga - nello stile di Brueghel - la Natura assume pienamente il ruolo di vera protagonista della storia umana e viene rappresentata con una ricchezza visiva, una cura nel dettaglio e una bellezza compositiva mai vista prima nella storia della pittura come nella minuziosa e dettagliata An extensive Still Life of Fruit in a Landscape (1670) di Abraham Brueghel o nell’incantevole Allegory of the Four Elements (1630 - 1635) di Jan Brueghel the Younger e Hendrick van Balen.

Una Natura forte e vigorosa, che sovrasta l’uomo, spesso succube e sottomesso di fronte alla sua potenza. Pieter Brueghel il Vecchio, e dopo di lui tutta la sua ricca discendenza, è l’inventore di un codice pittorico che ben presto diventa un marchio, una sorta di brand dell’articolata famiglia che a partire dalla metà del Cinquecento sarà attiva per oltre due secoli.

In mostra anche un’importante selezione di artisti - da Frans de Momper a Frans Francken, da Hendrick van Balen a Joos de Momper, a molti altri che hanno collaborato a dar vita a una delle pagine della storia dell’arte più ricche, articolate e affascinanti - insieme ai membri della famiglia Brueghel, veri maestri del dettaglio e specialisti nella pittura di animali, di fiori, di oggetti.

Il giudizio morale, tra salvezza e condanna; La natura regina; Soldati e cacciatori nella luce dell’inverno; Storie di viaggiatori e mercanti; Le allegorie, racconti delle meraviglie; Splendore e vanità della vita silente; La danza degli ultimi, attorno a questi gruppi tematici che intitolano le sezioni la mostra sviluppa il racconto appassionante delle realtà della vita - che generano stupore e meraviglia - per la meticolosa attenzione con la quale viene descritto il mondo, specchio nel quale riflettersi.

Sede e orari apertura

Palazzo Albergati, Via Saragozza 28, Bologna

da lunedì a domenica > dalle 10 alle 20 (la biglietteria chiude un'ora prima)

Informazioni e prenotazioni

T. +39 051-0301015

Informazioni didattica

T. +39 06-91511055

Sito

www.palazzoalbergati.com

Hashtag ufficiale

#EscherBologna
#PalazzoAlbergati

Pieter Brueghel il Giovane Danza nuziale allʼaperto
 
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