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A man who flies up to the sky 21 ottobre - 23 ottobre - Teatro delle Moline A man who flies up to the sky 21 ottobre - 23 ottobre - Teatro delle Moline
Opera teatrale sul concetto di visione lo spettacolo, nato nel 2015, si ispira all’installazione artistica L’uomo che volò nello spazio dal suo appartamento del russo Ilya Kabakov. 21 ottobre - 23 ottobre - Teatro delle Moline.

A man who flies up to the sky Opera teatrale sul concetto di visione lo spettacolo, nato nel 2015, si ispira all’installazione artistica L’uomo che volò nello spazio dal suo appartamento del russo Ilya Kabakov.
Nello spettacolo vengono raccontate molte storie attraverso altrettante fotografie. Il percorso dei personaggi e la loro implicita relazione rappresentano il trait-d’union delle fotografie.La frettolosa modernizzazione della Cina e il potere del suo sistema politico hanno ininterrottamente definito la psiche collettiva della società. L’indicibile pressione e repulsione sono state schiaccianti, simili alla diffusione dello smog nelle città. Per quelli che hanno sofferto è impossibile cercare una via di fuga e sicurezza. La pressione dall’esterno si è convertita in ansia, nascosta sotto una massa di banalità e resistenza. Anche i cambiamenti effimeri da eccitamento e estasi potrebbero essere nulla più di una compensazione per l’ansia e la frustrazione.
Questa è l’esperienza giornaliera familiare ai cinesi contemporanei. A Man Who Flies Up to the Sky espone un collage degli opposti di “volare in alto”: essere legati, confinati, e soffocati.
42 momenti teatrali rappresentano la vita di ogni giorno di un’intera genealogia di donne e uomini. Questi sono i momenti in cui le persone gestiscono i loro bisogni di base come vestiti, cibo, sesso, conforto fisico, rifugio, e i momenti in cui fanno pace con il loro stile di vita, invecchiando, ammalandosi, e morendo. Ci sono otto attori mascherati che recitano più di 30 parti. Tutte le azioni in scena, dalla più comune routine al movimento più surreale, sono completate e compresse in uno spazio limitato. Il suono gioca un ruolo narrativo alternativo nello spettacolo. In ogni momento teatrale, il piano visivo è separato da quello uditivo; perciò il piano visivo senza suoni è collocato in sequenza nello stesso momento con il suono, ma nell’oscurità. Di conseguenza, i personaggi sono sempre in uno stato simile agli afflitti da “afasia”.
Le relazioni di partenza fra i vari personaggi costituiscono la struttura teatrale, mentre l’apparente distanza fra immagine e suono richiede un coinvolgimento attivo degli spettatori per creare collegamenti assolutamente personali fra le fotografie e i personaggi.
Le vicende e i protagonisti sono tratti dalla vita reale. La scenografia e gli oggetti di scena sono creati a partire da materiali di uso quotidiano.
Ad uno sguardo generale l’opera si presenta come un dettagliato distillato di vita quotidiana, che non solo consente al pubblico di immedesimarsi nel contesto, ma lo spinge a riflettere. Solitudine, estasi, intorpidimento, sogni, amore, sofferenza, litigi, ansia… tutto sul palco riporta tracce di vita quotidiana che scorre giorno dopo giorno. Un dramma potente che apre grandi spazi di riflessione, una nuova scoperta del teatro cinese moderno.

A man who flies up to the sky 21 ottobre - 23 ottobre - Teatro delle Moline
 
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