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6 gennaio: domenica gratuita nei musei di Frosinone | |
Domenica 6 Gennaio oltre 480 tra musei, siti archeologici e monumenti in tutta Italia accoglieranno liberamente cittadini e turisti, tra questi tre interessanti siti in provincia di Frosinone. |
Museo archeologico nazionale "G. Carettoni" e Area archeologica di CasinumL'area archeologica dell'antica Casinum, sita al primo chilometro della Strada Statale per Montecassino, comprende alcuni notevoli monumenti della città romana, in parte ricadenti all'interno delle mura e in parte immediatamente a valle di esse. Si conservano resti del tracciato viario antico, in particolare una strada pavimentata in basoli di calcare, da identificare con il tratto urbano della via Latina, prolungata sino a Casinum in occasione dell'acquisizione della città ai domini di Roma, nonché la porta Campana, così identificata in un'epigrafe relativa a restauri realizzati nel 57 d.C. Di grande interesse risulta l'anfiteatro, edificio per spettacoli in parte appoggiato al pendio del colle, risalente probabilmente ai decenni di passaggio fra il I sec. a.C. e il I d.C., sebbene una testimonianza epigrafica attribuisca la costruzione alla matrona cassinate Ummidia Quadratilla (28-107 d.C. ca.). Allo stesso personaggio la tradizione ascrive anche il monumentale sepolcro in opera quadrata di grandi blocchi calcarei sito lungo il limite urbano, certamente destinato, in considerazione dell'ubicazione, ad un personaggio benemerito, sebbene permangano alcune incertezze riguardo alla cronologia del monumento. Presso il teatro, subito a monte dell'area dove si ipotizza la presenza del foro, si è messa in luce la magnifica pertinenza di una ricca domus: il cosiddetto Ninfeo Ponari, grotta artificiale appoggiata al retrostante declivio e preceduta da un atrio con impluvio. Il Ninfeo conserva tracce delle decorazioni parietali e pavimentali, risalenti a due distinte fasi: quella originaria, attorno alla metà del I sec. a.C., la seconda attribuibile ad una ristrutturazione avvenuta verso il 100 d.C. Info: Gestore per la tutela: POLO MUSEALE DEL LAZIO Casa di San Tommaso D'AquinoLa “Casa di San Tommaso”, tipica costruzione medioevale, era probabilmente abitata da un magistrato del luogo; nei pressi del portale, infatti, è ancora visibile scolpita nella pietra, la scritta Tomas iudex", che ha provocato l'ingenuo equivoco nei secoli. Notevole l'arco gotico a sesto acuto che immette nel cortile e, a sinistra della scalinata, l'elegante bifora che impreziosisce l'austera facciata dell'edificio. Info: Gestore per la tutela: POLO MUSEALE DEL LAZIO Torre di CiceroneLa Torre sorge sulla cosiddetta Acropoli di Arpino denominata nel catasto del 1581 Civitas Ciceroniana. Nell'antico borgo circondato dalle mura ciclopiche si riteneva fosse collocata la residenza di proprietà della famiglia di Cicerone, ereditata da Quinto, fratello del grande scrittore. La torre fu quindi compresa nel borgo ciceroniano e considerata come una parte residuale. Tuttavia le primi indagini ottocentesche non rivelarono alcuna zona residenziale ma poterono constatare soltanto la sopravvivenza di una toponomastica che individuava un muraglione denominato di Cicero e una via Cicera tramandati dalla tradizione orale. La Torre ha una pianta quadrangolare che misura circa 16 metri per lato, rafforzata sul lato esposto sud-orientale da un muro a scarpa e arricchita da un ballatoio esterno che conduce all'ingresso sul piano mediano. Sul profilo esterno dei lati si aprono finestre a feritoia, nella parte inferiore, e aperture più larghe quadrangolari nei piani superiori. Ampiamente risarcita nel tempo da rifacimenti e interventi conservativi presenta all'interno due piani. L'ingresso dal ballatoio esterno conduce al piano mediano sulla cui sinistra è conservato un ampio elemento architettonico che potrebbe configurarsi come l'architrave di un camino angolare posto sulla parete di sinistra. Nel piano superiore sopravvive ancora l’attacco angolare della volta. Seppure l’esistenza in epoca sannitica e successivamente romana del borgo fortificato di Civitavecchia sia testimoniata dal poderoso recinto delle mura ciclopiche, la costruzione della torre e il rinforzo e il rinnovamento del castrum dovette avvenire nei primi anni dell’epoca angioina (1250-60), quando dopo la distruzione della città sul colle inferiore di Falconara si procedette al ritorno della popolazione e alla necessità di nuove e potenti sistemi di difesa che molto probabilmente riguardarono anche il colle di Civitavecchia. Al piano nobile della torre è stata allestita una sezione didattica che illustra la storia del monumento e del territorio, dalle mura ciclopiche alle vicende cittadine attraverso i suoi uomini più illustri della storia e dell'arte. Le visite, gratuite, vengono effettuate su richiesta il sabato e la domenica, e sono garantite grazie alla collaborazione del Comune e della Pro Loco di Arpino. Info: Gestore per la tutela: POLO MUSEALE DEL LAZIO
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