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Consagra - Architettura |
| Una cinquantina le opere oggetto dell’allestimento e impaginate fra le sale dell’antico convento e alcune incursioni nel paesaggio: a cielo aperto, nella luce inflessibile del Sud e tra le essenze mediterranee dell’antico chiostro. |
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Una cinquantina le opere oggetto dell’allestimento e impaginate fra le sale dell’antico convento e alcune incursioni nel paesaggio: a cielo aperto, nella luce inflessibile del Sud e tra le essenze mediterranee dell’antico chiostro dei padri carmelitani. Selezionate dal curatore, sono il paradigma della poetica di Consagra (Mazara del Vallo 1920 – Milano 2005) e del legame dell’autore fra la propria scultura e l’architettura, enunciato proprio ne “La città frontale”, dove scrive: “Quando ho pensato ad una scultura, la città era presente come umore e come istigazione formale, come classe estetica e come creatura sensibile, come emozione politica e come sentimento”. Lo stesso Consagra che, per l’opera prospiciente il mare, in Piazza Mokarta a Mazara del Vallo (1964), introduce il tema del “confine conturbante fra materia e tempo” e quel concetto di “divertimento del vivere” che è quasi un manifesto programmatico della nuova imminente e florida fase creativa: la scoperta del colore, lo sciogliersi della forma, l’andamento curvilineo, la conquista della leggerezza dei cicli Piani Sospesi, dei Ferri trasparenti e dei Giardini Inaugurazione: sabato 6 luglio, ore 18.30. Costo del biglietto: 3,00 € |
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