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Alla corte dei Malvasia. Alla scoperta del Castello di Panzano | |
Il Castello di Panzano è un edificio privato di villa-castello edificato nel corso del XVII secolo, con due torri, corti interne e molino. In occasione delle GEP 2019 l'edificio sarà aperto al pubblico con tre visite guidate gratuite. |
Il Castello di Panzano è un edificio privato di villa-castello edificato nel corso del XVII secolo, caratterizzato dalla presenza di due torri, corti interne e molino sul canal torbido. Situato nel territorio di Castelfranco Emilia, il castello di Panzano fu edificato nella configurazione attuale nei primissimi anni del XVII secolo dalla nobile famiglia senatoria Bolognese dei Malvasia, nello specifico per volontà di Monsignore Innocenzo Malvasia, importante personaggio del tempo in ambito papale e autore del più importante trattato di agricoltura del primo Seicento scritto a Roma proprio "per il fattore delle sue terre di Panzano". Estremamente preziosa è poi la cappellina affrescata da Girolamo Curti, detto Dentone, dove appaiono i ritratti dei più importanti personaggi della famiglia Malvasia fra cui il noto generale delle truppe Estensi, Cornelio Malvasia, figura di grande rilievo anche perché, amico del Duca di Modena e appassionato di astronomia, alla metà del Seicento dotò una delle torri del castello di un osservatorio astronomico fra il primi in Italia e in virtù del quale Panzano fu allora nominato "Italico Uraniborgo". In seguito tutti gli strumenti della specola furono trasferiti nell'Osservatorio del Palazzo Ducale di Modena dove si trovano tuttora. Nel castello, situato accanto all'antico canale di Zena, è visibile anche un molino che testimonia l'insediamento più antico, prima della costruzione del castello dei Malvasia, e che fu anche convento dei Monaci di Leno. Il castello è tuttora di proprietà privata e attualmente in possesso della famiglia Righini che conserva in ambienti al piano terra una delle collezioni d'auto d'epoca più importanti d'Europa (collezione Mario Righini ) La struttura, tutelata ai sensi del Codice dei Beni Culturali, ha recentemente beneficiato di un contributo, con relativa convenzione che ne consente l'accesso libero al pubblico in occasioni particolari concordate con la proprietà come queste Giornate Europee del Patrimonio 2019. Le visite guidate sono gratuite, max 30 persone per ogni visita, non è prevista prenotazione ma è richiesta all'ingresso la registrazione dei dati anagrafici dei visitatori
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