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Il restauro del Monumento Funebre di Francesco Roselli |
Al via l'intervento di restauro del Monumento Funebre di Francesco Roselli, una delle più importanti opere d’arte conservate nella Basilica di San Francesco di Arezzo. |
Il monumento funebre, dedicato a Francesco Roselli, insigne giurista aretino, è modellato in terracotta e campeggia sulla parete di fondo della Cappella di Pagno di Maffeo, l’ultima sul fianco sinistro della navata. Di proporzioni imponenti, è opera di Michele di Niccolò Dini, detto Michele da Firenze (1385 ca. - 1455 ca.), grande scultore e plastico dell’inizio Rinascimento. All'interno di un complesso impianto architettonico, la figura del defunto, riccamente vestita, giace al di sopra di un sarcofago - il cui fronte reca medaglioni con ritratti di giuristi e membri della famiglia. Sullo sfondo, tinto in azzurro, è raffigurata la Crocifissione, con le figure dei dolenti ritratte con grande realismo. Il progetto di restauro, è finalizzato a intervenire sui principali fenomeni di degrado che caratterizzano il monumento – il cui ultimo restauro risale ormai al 1994 – rimuovendo dalle superfici i depositi di polvere incoerenti, verificando le condizioni di stabilità del manufatto e consolidandolo ove necessario. Con l'occasione si valuterà anche la possibilità di migliorare l’aspetto estetico dell’opera, intervenendo sulle integrazioni pregresse. Il cantiere di restauro, curato da Silvia Gualdani, riveste un valore particolarmente importante nel quadro della ripartenza generale dei siti museali al termine del lockdown che ha paralizzato per due mesi l’intera Nazione. Si riparte, ma naturalmente in sicurezza, secondo un rigido protocollo di regolamentazione del cantiere formulato sulla base del COVID-19. Protocollo condiviso per il contrasto e il contenimento della diffusione. Linee guida per il settore edile del 24 aprile 2020, nel rispetto del DPCM del 26 aprile 2020 e del Decreto del 4 maggio del Ministro dello Sviluppo Economico, che ha inserito le attività di restauro e conservazione di opere d’arte nel novero di quelle autorizzate a riprendere ad operare dal 4 maggio 2020.
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