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Julius Kugy, il romantico alpinista Julius Kugy, il romantico alpinista
“Julius Kugy, il romantico alpinista” atto unico dell'orchestra a fiati “città di Muggia” in scena il 3 dicembre al Teatro Verdi di Muggia in occasione dell’ottantesimo anniversario dalla morte.

Commerciante, scalatore, musicista, botanico e poeta, Julius Kugy nasce ottant'anni fa a Gorizia a Villa Coronini-Kromberg da padre carinziano e madre triestina slovena trasferendosi da subito nel capoluogo giuliano.

L'atto unico che l’Orchestra a Fiati “Città di Muggia” va proporre in prima assoluta domenica 3 dicembre alle ore 17.30 al teatro Verdi di Muggia con ingresso libero è un lavoro di teatro musicale a leggìo nata da un’idea di Andrea Sfetez che si sviluppa su un testo scritto dal triestino Giorgio Micheli.

La regia è di Michela Cembran, la consulenza e direzione musicale di Andrea Sfetez.

Lo spettacolo verrà interpretato in quattro luoghi kugyani importanti del confine orientale  (Muggia, Tarvisio, Trieste e Gorizia) da Michela Cembran, Pierluca Famularo e Riccardo Beltrame accompagnati da una “colonna sonora” sostenuta dall’Orchestra a Fiati “Città di Muggia” per dare vita - dichiara Andrea Sfetez - “a uno spettacolo di “piccolo teatro musicale” in cui si vuole dare risalto alla figura di Kugy, divenuto una leggenda per le sue imprese alpinistiche (soprattutto sulle Giulie, ma non solo) riunendo attorno a sé guide alpine  e allievi del calibro di Oitzinger (tarvisiano austriaco), Pesamosca (Val Raccolana) e del triestino Dougan che arrampicati sulle cenge delle  nostre  amate vette, anticiperanno di alcuni decenni lo spirito ideale dell'attuale  “tre confini”/confini aperti, in una visione europeista ante litteram...”.

“L’episodio attorno a cui si sviluppa l’atto unico - prosegue Sfetez - è quello relativo alla forzata separazione del gruppo degli invincibili scalatori che si sono trovati, a un certo punto, sottoposti a due differenti bandiere: allo scoppio del conflitto mondiale Kugy infatti, in virtù delle sue alte precise conoscenze del tarvisiano viene nominato “Alpine Referent” per l'esercito Austro-Ungarico, mentre Pesamosca suo “fratello di cordata” si arruola volontario con i regi alpini. Ma l’amicizia profonda e incondizionata può, a volte, vincere sulle ferree regole marziali.

Si riporta infatti che nel 1915 un drappello di alpini stesse percorrendo sullo Jof Fuart la fatale “Cengia degli Dei” (un anello alpinistico di estrema difficoltà sognato, ma non portato a termine da Kugy, Oitzinger e Pesamosca), ma scorto dagli Jaeger austriaci…  

Per conoscere il finale, l’invito è di recarsi tutti a teatro (ingresso libero) a godersi un’ora e mezza di storia e canti alpini, musica dedicata per “ricordare e omaggiare un grande personaggio della vita culturale triestina e regionale qual è stato Julius Kugy, che - conclude Sfetez - ha impostato il suo modus vivendi sul rispetto reciproco, conoscenza e fratellanza tra le culture latine-tedesche e slave”.

P.S. L'anello alpinistico "Cengia degli Dei" è stato chiuso qualche anno dopo da Emilio Comici, pioniere dell'alpinismo moderno: ma questa è un’altra storia…

Si ringraziano per la collaborazione il Comune di Muggia e la Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali che hanno reso possibile questa nuova produzione proponendo a Muggia la prima rappresentazione tra le quattro previste in regione quale ricordo dell’ottantesimo anniversario dalla morte di Kugy.

Per informazioni:  info@muggiamusica.org

MICHELA CEMBRAN

Julius Kugy, il romantico alpinista
 
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